Il recupero, la caratterizzazione e la conservazione della biodiversità olivicola pugliese, ma anche la sua valorizzazione. Sono questi i fronti operativi del progetto ReGerOP (Recupero e valorizzazione del germoplasma olivicolo pugliese), finanziato, con altri nove progetti integrati per la biodiversità, dal Psr Puglia 2014-2022. Misura 10 - Pagamenti agro-climatico-ambientali. Sottomisura 10.2 - Sostegno per la conservazione, l’uso e lo sviluppo sostenibili delle risorse genetiche in agricoltura. Operazione 10.2.1 - Progetti per la conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche in agricoltura.
Coordinato da Cinzia Montemurro, docente dell’Università di Bari, il progetto Re.Ger.O.P. riprende e amplifica (appunto con la valorizzazione) quanto già fatto negli anni 2014-2017 dall’omonimo progetto finanziato dal Psr Puglia 2007-2013.
Il progetto ReGerOP
Il progetto ReGerOP, spiega Montemurro, si articola in dieci attività e nelle azioni concertate e di accompagnamento con un approccio multidisciplinare che spazia dalla salvaguardia alla valorizzazione della biodiversità olivicola pugliese.
«Il progetto prevede una serie di interventi utili alla creazione di una rete di istituzioni internazionali, agricoltori, associazioni, organizzazioni professionali, con il fine ultimo di aumentare la sensibilità verso la biodiversità agraria e valorizzare al meglio gli studi e le informazioni finora acquisiti.
Il partenariato che compone il progetto ospita eccellenze scientifiche del territorio pugliese che si sono riunite nuovamente per continuare un lavoro multidisciplinare già realizzato con successo nelle passate programmazioni dei progetti integrati per la biodiversità. Alla compagine scientifica si affiancano agricoltori custodi, associazioni, organizzazioni professionali, che amplificano maggiormente le azioni intraprese dal progetto».
Gli obiettivi del progetto ReGerOP
Il progetto ReGerOP ha l’obiettivo di incrementare la conoscenza e la consapevolezza nei produttori e nella comunità dell’importanza di ogni singola varietà di olivo, di rafforzare il legame tra l’uomo, il territorio, le tradizioni e la biodiversità olivicola.
«50 nuovi genotipi autoctoni a rischio di erosione genetica saranno rintracciati, caratterizzati e conservati con conseguente arricchimento dell’archivio fotografico e conseguentemente del database di progetto. Sia il numero dei genotipi in conservazione ex situ, sia il numero delle fonti primarie in conservazione saranno incrementati con conseguente beneficio per tutto il comparto vivaistico e agricolo regionale.
Le numerose caratterizzazioni (agronomica, morfologica, genetica, tecnologica e fitosanitaria) hanno l’obiettivo di conoscere nel dettaglio le potenzialità delle risorse genetiche ritrovate e di consentire un incremento della diversificazione dei prodotti agroalimentari di interesse gastronomico e culturale anche attraverso la realizzazione di un atlante illustrato divulgativo per far conoscere alla comunità il patrimonio olivicolo pugliese.
La ricaduta sul territorio sarà visibile con un aumento delle capacità di integrazione fra imprese agricole e risorse territoriali (turismo enogastronomico esperienziale sostenibile)».
Azioni di progetto
Alle già note attività riguardanti il recupero, la caratterizzazione e la conservazione, un nuovo spazio è stato dedicato alla valorizzazione.
«In questo progetto si ricercheranno 50 nuovi genotipi di olivo a rischio di erosione genetica e si prenderà in considerazione il lavoro svolto nei precedenti progetti per affrontare dei casi studio reali e sviluppare un concreto percorso di valorizzazione di varietà autoctone pugliesi.
Oltre alle varietà da olio saranno studiate le varietà per la produzione di olive da mensa. La Puglia ospita un patrimonio molto interessante per quanto riguarda le olive da tavola che merita di essere approfondito e valorizzato.
La caratterizzazione genetica sarà affrontata con metodiche di base e avanzate, così come sarà valutata l’attività biologica dei composti contenuti negli oli e nelle olive attraverso esperimenti in vitro su linee cellulari.
Ci sarà uno spazio molto considerevole per le caratterizzazioni agronomiche e tecnologiche che saranno finalizzate anche alla messa in evidenza di caratteristiche utili per la nutraceutica e la cosmoceutica».
I partner del progetto
- Sinagri (capofila)
- Università di Bari - Dipartimento di bioscienze, biotecnologie e ambiente (Dbba)
- Università di Bari – Dipartimento di scienze del suolo, della pianta e degli alimenti (Disspa)
- Università del Salento – Dipartimento di scienze e tecnologie biologiche e ambientali (Disteba)
- Istituto di bioscienze e biorisorse di Bari (Ibbr-Cnr)
- Istituto di scienze delle produzioni alimentari di Bari (Ispa-Cnr)
- Istituto di scienze del patrimonio culturale di Lecce (Ispc-Cnr)
- Ciheam-Iam Bari
- Centro di ricerca, sperimentazione e formazione in agricoltura “Basile Caramia” (Crsfa)
- Fondazione ITS Agroalimentare Puglia
- Confcooperative Puglia
- Coldiretti Puglia
- Associazione “la Peranzana”
- Azienda agricola Raguso Antonio
- Azienda agricola Rummo Raffaele
- Azienda agricola Palmisano Donato
- Azienda agricola Longo Donatella