Basilicata, il contributo di FitoConsult alla lotta alla mosca delle olive

basilicata fitoconsult
Il progetto FitoConsult è un modello integrato pubblico-privato utile per il controllo anche della mosca delle olive (Foto Alsia)
Per il direttore dell’Alsia, Aniello Crescenzi, il progetto è «un modello integrato pubblico-privato utile per il controllo anche di Bactrocera oleae»

Il potenziamento della rete di monitoraggio per studiare le infestazioni della mosca delle olive (Bactrocera oleae) e l’avvio di prove sperimentali e dimostrative per il controllo integrato dell’insetto. Sono i percorsi attraverso i quali si sta sviluppando in Basilicata il progetto FitoConsult (Servizio di consulenza per la difesa fitosanitaria a basso apporto di pesticidi) promosso dall’Alsia Basilicata (Agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in agricoltura).

FitoConsult, per gestione integrata difesa in Basilicata

Aniello Crescenzi
Aniello Crescenzi

«FitoConsult è un progetto per la consulenza alle imprese sulla difesa fitosanitaria – dichiara il direttore dell’Alsia Aniello Crescenzi –. Il progetto è stato approvato dalla Giunta regionale di Basilicata in virtù della competenza esclusiva dell'Alsia in materia di agrometeorologia, modelli previsionali fitosanitari e taratura delle macchine irroratrici. L’attività di consulenza dell’Alsia durerà per il triennio 2021/2023 e prevede l’erogazione dei servizi di consulenza a 842 aziende. Stiamo sperimentando con efficacia un nuovo modello di gestione integrata della difesa fitosanitaria sul territorio, che utilizza una rete di tecnici pubblici e privati per il monitoraggio dello stato fitosanitario delle colture e fornisce alle imprese agricole consigli utili e tempestivi per la difesa integrata da fitofagi e patogeni. Il progetto FitoConsult non riguarda quindi solo l’olivo e, in particolare, la mosca delle olive, ma riserva a questo fitofago particolare attenzione, per la notevole importanza che ha l’olivicoltura in Basilicata».

Trovare alternative al dimetoato

Olivicoltura lucana
Il progetto FitoConsult sta aiutando gli olivicoltori lucani a fronteggiare la scomparsa dal mercato del dimetoato (Foto Alsia)

Per la lotta alla mosca delle olive, sottolinea Crescenzi, «dobbiamo fare i conti con l’uscita dal mercato del dimetoato, su cui si basava la strategia chimica di controllo della mosca delle olive. L’eliminazione dal mercato del dimetoato e la necessità sempre più sentita di utilizzare metodi prevalentemente o esclusivamente biologici per la difesa fitosanitaria dell’oliveto hanno spinto un gruppo di olivicoltori che aderiscono al progetto FitoConsult a richiedere all’Alsia un supporto tecnico per il contenimento di questo insetto. Con la collaborazione dell’Oprol, allora, l’Agenzia ha allestito sul territorio regionale una rete di oliveti spia per seguire non solo l’andamento della popolazione e dell’infestazione della mosca, ma anche l’evoluzione di alcune caratteristiche della drupa che incidono sulla produzione e sulla qualità dell’olio. Il progetto FitoConsult è quindi frutto della collaborazione fra il Servizio fitosanitario della Regione Basilicata e i tecnici dell’Oprol, l’Organizzazione dei produttori olivicoli lucani, in modo da coinvolgere tutte le competenze e le intelligenze presenti sul territorio lucano».

Tre prove di campo per il controllo della mosca delle olive

mosca olive
Marciumi sviluppatisi su olive a seguito di gravi attacchi di mosca delle olive (Foto Alsia)

Tre sono le prove di campo su cui si basa il progetto FitoConsult per il controllo della mosca delle olive, i cui risultati saranno resi noti alla conclusione della campagna olearia 2021-22.

«La prima prova si basa su una linea d’azione già adottata in biologico e integrato: si effettua su circa 5 ettari in agro di Rotondella (Mt) e utilizza sostanze repellenti che impediscono l’ovideposizione delle femmine di mosca. La seconda prova, definita “attract and kill”, è una prova dimostrativa che coinvolge più aziende, viene eseguita su 18 ettari di diverse aree olivicole lucane e utilizza dispositivi attrattivi per la cattura massale degli adulti, maschi e femmine, della mosca delle olive. La terza è una prova realizzata con insetticidi tradizionali (fosmet, acetamiprid, deltametrina e lambda-cialotrina) su 3.000 m² di oliveto. Nel complesso la rete di monitoraggio fitosanitario legata alla mosca delle olive conta circa 60 punti di rilevazione, mentre in altri quattro punti si effettuano rilievi sulla qualità delle drupe di Coratina, Frantoio, Leccino e Ogliarola del Vulture, per quasi 50 Comuni della Basilicata interessati dai rilievi».

Risultati interessanti già nel primo anno di applicazione

Il progetto FitoConsult sta mettendo in campo un modello di supporto e consulenza alle imprese agricole che ha già prodotto risultati interessanti nel primo anno di applicazione. «Nei primi otto mesi abbiamo riportato i tecnici Alsia in circa 400 aziende e implementato i primi tre progetti di consulenza specialistica: oltre a quello della lotta alla mosca delle olive, anche quelli di difesa integrata del peperone di Senise e del fagiolo di Sarconi. Inoltre stiamo lavorando per metterne a punto altri. Ulteriori investimenti effettueremo anche sulla nostra rete di agrometeorologia, fondamentale per il supporto alla difesa fitosanitaria: non solo nuove centraline di rilevazione, ma anche il miglioramento della spazializzazione del dato con un progetto realizzato in collaborazione con il Cnr».

Basilicata, il contributo di FitoConsult alla lotta alla mosca delle olive - Ultima modifica: 2021-12-02T09:01:58+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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