Manca una settimana alla scadenza (10 maggio) indicata dal Piano d’azione anti-Xylella della Regione Puglia per eseguire le lavorazioni necessarie a ridurre quanto più possibile la popolazione del vettore, la sputacchina, del pericoloso batterio, al fine di arrestarne l’avanzata. Dopo partiranno i controlli dei Carabinieri Forestali con relative sanzioni (multe fino a 6.000 euro). Per incentivare l’esecuzione delle pratiche obbligatorie di prevenzione fitosanitaria, Coldiretti Puglia ha chiesto all’Assessorato regionale all’Agricoltura di prevedere il rimborso dei costi da sostenere. E lo ha fatto proprio sottolineando che fra gli indennizzi previsti dal Piano anti-Xylella sono indicati anche i costi derivanti dall’attuazione delle misure di controllo ed eradicazione.
Coldiretti Puglia: rimborsi per lotta a Xylella
«Agli agricoltori viene imposto un obbligo che è a tutti gli effetti un servizio pubblico di tutela e protezione del resto del territorio pugliese, italiano ed europeo da un pericolosissimo agente da quarantena. Così come gli enti pubblici beneficiano di finanziamenti per l’attività obbligatoria, anche e soprattutto gli imprenditori agricoli hanno bisogno di rimborsi per sostenere le pratiche di prevenzione fitosanitaria» ha dichiarato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Bloccare l’infezione, a vantaggio di tutti
I 10 chilometri di linea di intervento, 5 per la zona cuscinetto e 5 per l’area di contenimento, rappresentano uno sbarramento di salvaguardia non solo per l’olivicoltura regionale, ma per tutta l’olivicoltura italiana ed europea. Perciò Coldiretti Puglia ha attivato un pressing su tutte le amministrazioni comunali ricadenti nei suddetti 10 chilometri, inviando pec di sollecitazione, «perché l’operazione di contrasto alla sputacchina, che ogni gestore di area agricola e a verde è obbligato ad eseguire, non ha alcun ruolo diretto per la singola azienda, ma è un’azione a vantaggio di tutta la collettività, regionale, nazionale ed europea».
Bloccare l’infezione, un impegno morale di tutti
Per Coldiretti Puglia, ha aggiunto Muraglia, «la Puglia deve assumersi l’impegno morale di bloccare l’infezione che rischia di azzerare la presenza dell’olivo in Italia e, con essa, non solo di un comparto produttivo, ma di un elemento insostituibile del paesaggio rurale italiano, con un forte impatto sociale. Ma questo impegno non può essere messo a carico dei soli agricoltori. Le pratiche fitosanitarie obbligatorie devono essere eseguite da tutti i proprietari/conduttori di terreni agricoli e dai proprietari/gestori (privati o pubblici, compresi i Comuni) delle superfici agricole non coltivate, aree a verde pubblico, bordi delle strade, canali, superfici demaniali».