
Quale potrà essere il futuro degli olivi monumentali della Puglia, compresi nella grande piana che corre da Monopoli (Ba) a Ostuni (Br), già in parte infettati e ulteriormente minacciati da Xylella fastidiosa subsp. pauca ST53? A questo interrogativo ha cercato di dare risposte un dibattito pubblico ospitato dal Comune di Ostuni.

Un incontro, aperto e moderato dal sindaco ostunese Angelo Pomes, al quale hanno partecipato figure di rilievo nazionale e internazionale.
Era presente al dibattito, fra i sostenitori della causa degli olivi monumentali pugliesi, anche Helen Mirren, attrice britannica Premio Oscar da anni residente in Salento, che ha scelto la Puglia come sua seconda casa.
Da sempre attenta alla tutela del territorio e delle sue tradizioni, Mirren ha più volte espresso la propria vicinanza all’impegno per la salvaguardia degli olivi monumentali, simbolo identitario della regione.
Giornata mondiale dell'olivo dell’Unesco
Francesco Bandarin, direttore del Centro del patrimonio mondiale e direttore generale della Cultura dell’Unesco dal 2000 al 2018, ha ricordato che «la Giornata mondiale dell'olivo si celebra ogni anno il 26 novembre ed è stata istituita dall'Unesco nel 2019 con lo scopo di onorare l'olivo come simbolo di pace, saggezza e armonia, promuovendo la protezione e la valorizzazione del suo significato culturale, ambientale ed economico. La giornata invita a riflettere sull'importanza di questo albero millenario, il suo ruolo come pilastro della dieta mediterranea e il suo contributo alla sostenibilità ambientale. Perciò siamo tutti chiamati a impegnarci per assicurare un futuro positivo ai nostri preziosi olivi monumentali».
Maggiore attenzione per Piana degli olivi monumentali
Donato Boscia, ricercatore emerito dell’Istituto per la protezione sostenibile delle piante (Cnr-Ipsp) di Bari, ha sostenuto che non è il caso di preoccuparsi dei numerosi focolai recentemente trovati sul versante adriatico barese, ma che occorre maggiore attenzione per gli olivi monumentali della piana barese-brindisina.
«Non ci preoccupiamo dei nuovi focolai perché, osservando le mappe di rischio sulla base della compatibilità climatica con la Xilella, verifichiamo che tale rischio è sensibilmente più basso che nel basso Salento. Anche se la prima pianta di questi focolai si è infettata non mesi fa, ma alcuni anni fa, i focolai sono rimasti di dimensioni molto limitate, quindi si presentano nelle condizioni ideali per essere eliminati. Invece il territorio di Ostuni vive una situazione intermedia fra il Basso Salento e il Barese, sia per le condizioni climatiche sia per la numerosità di insetti vettori. Qua la diffusione è più lenta che nel Salento, dove l’infezione si propagava in maniera molto rapida, perciò consente meglio di fare affidamento sulle operazioni di contenimento e di controllo».
Innestare olivi monumentali con varietà tolleranti

Gli olivicoltori della Piana degli olivi monumentali hanno molta cura dei loro olivi e terreni, ha affermato, Giovanni Melcarne, responsabile di Forestaforte e presidente del Consorzio Olio Dop Terra d’Otranto.
«Grazie al loro impegno l’epidemia è rimasta finora in questo territorio in limiti contenuti. Ma la malattia rimane evidente. C’è però una speranza, l’innesto degli olivi millenari con varietà riconosciute tolleranti al batterio. Certo, non è possibile innestare tutti gli olivi, ma farlo almeno sui più belli potrà permettere di conservare gran parte di questo patrimonio di bellezza unico al mondo».
Impegno di AMO Puglia per preservare olivi monumentali
Per Paul Bernie, presidente dell’associazione AMO Puglia (Alberi Monumentali di Ostuni) e promotore della zona di conservazione degli olivi monumentali, «è necessario intervenire immediatamente, prima che sia troppo tardi, per preservare questo patrimonio mondiale unico ed evitare un'incalcolabile tragedia ecologica, culturale ed economica e la decimazione del patrimonio mondiale rappresentato da questi alberi millenari. Ci vorranno al massimo due anni prima che tutti gli alberi siano infettati»
Non esiste una soluzione collettiva per preservare i 350.000 olivi secolari e millenari censiti da Ostuni a Monopoli. «L'associazione AMO Puglia è un'organizzazione senza scopo di lucro che si propone di preservare gli olivi monumentali della Puglia, innestando alberi selezionati non ancora infetti e trattando tutti gli alberi con trattamenti secondo un protocollo di gestione sostenibile del territorio. È stata creata la prima zona di tutela al mondo di 25 ettari per gli oliveti monumentali di Ostuni, a pochi passi dal centro città, con l'obiettivo di raggiungere un parco di 100 ettari. Questa zona verde per la comunità e i visitatori sarà un centro per la biodiversità con un programma di piantumazione che comprenderà aree boschive, mandorle, carrube, fichi e olivi resistenti ai batteri».
Le linee di intervento di Save the Olives onlus
Quando nel 2013 la Xylella fastidiosa venne intercettata per la prima volta in Puglia, in pochi immaginavano che avrebbe potuto provocare il disseccamento di oltre 21 milioni di ulivi, ha rilevato Patrizio Ziggiotti, segretario generale di Save the Olives o nlus.
«Oggi l’intera area del Salento (nel Sud della Puglia) ha completamente cambiato forma, i paesaggi verdi e rigogliosi delle foreste di olivi si sono trasformati in sconfinate distese di alberi secchi. È un paesaggio di morte, che mese dopo mese avanza inesorabilmente verso il Nord della Puglia e ha già superato la piana degli ulivi monumentali, unico posto al mondo con la più alta densità di olivi ultra secolari, oggi in gravissimo pericolo, e ha raggiunto Bari.
Ma non solo, la Xylella è stata indicata tra i principali problemi fitosanitari di tutta l’area mediterranea perché sta avanzando molto rapidamente e vi è un concreto rischio di diffusione nei paesi mediterranei con una forte vocazione olivicola, come la Spagna, la Grecia e la Tunisia».
Nonostante questa consapevolezza, nonostante le evidenze scientifiche, ancora molti faticano a riconoscere la gravità del problema.
«Save the Olives onlus è un’organizzazione no-profit di volontari che affronta l’epidemia di Xylella in Puglia, nel Sud Italia. Distaccati dalla politica, lontani dalle polemiche e indifferenti alle idee di cospirazione, agiamo insieme in un paesaggio millenario cercando di concentrare le forze delle parti interessate, per sensibilizzare all’uso di buone pratiche agronomiche.
Siamo agronomi, agricoltori, artisti, ingegneri, studenti, uomini d’affari e ricercatori, ma soprattutto siamo grandi difensori della nostra terra e crediamo in un futuro sostenibile e nella cultura dell’ulivo e dell’olio extra vergine di oliva di qualità.
Save the Olives collabora con i più importanti protagonisti alla lotta contro la Xylella: Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr, Forestaforte, ecc. e le nostre azioni si concentrano su due linee di intervento fondamentali:
- la prima e più urgente, la salvaguardia degli olivi secolari della Piana degli olivi monumentali, l’area della Puglia dove esiste la più alta concentrazione al mondo di olivi monumentali e ultrasecolari. Si tratta di un patrimonio paesaggistico e storico unico e insostituibile non solo per la Puglia, ma per l’umanità intera;
- la seconda è la ricerca di nuove varietà di olivo autoctone, produttive e resistenti alla Xylella fastidiosa. Presto saranno annunciate ufficialmente le nuove varietà, frutto di dieci anni di ricerca scientifica sia attraverso incroci di piante autoctone, sia attraverso miglioramenti genetici».