Coldiretti e Unaprol, attraverso una lettera inviata al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, chiedono l’istituzione di un sistema telematico unico per la registrazione e tracciabilità degli oli di oliva vergini a livello europeo. L’obiettivo è difendere la qualità dell’olio extravergine d’oliva, tutelando sia i consumatori sia i produttori onesti.
Come capire se l’olio extravergine di oliva è contraffatto?
“Le truffe, le sofisticazioni e le adulterazioni stanno erodendo il valore e l’autenticità di uno dei pilastri della tradizione agroalimentare europea,” sottolinea il vicepresidente di Coldiretti e presidente di Unaprol, David Granieri. Le pratiche fraudolente colpiscono il mercato, sviliscono i produttori onesti e danneggiano i consumatori, che rischiano di essere ingannati sui prodotti acquistati.
Un registro telematico europeo unico
La soluzione proposta è un Registro Telematico Unico, ispirato al modello italiano del Sian, che garantirebbe una tracciabilità digitale uniforme dell’olio extravergine d’oliva in tutta l’UE. Il sistema migliorerebbe i controlli, scoraggerebbe le frodi e rafforzerebbe la reputazione internazionale dell’olio europeo.
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Tutela dei produttori europei
Coldiretti e Unaprol evidenziano la necessità di tutelare i produttori europei da pratiche commerciali sleali, come l’importazione di olio a prezzi troppo bassi, spesso frutto di standard meno rigorosi rispetto a quelli europei. Chiedono, inoltre, di rivedere gli accordi tariffari, che andrebbero gestiti al termine della campagna di raccolta per evitare concorrenza sleale.
Concludendo, Coldiretti e Unaprol invitano il ministero dell’Agricoltura a un’azione rapida per applicare il Regolamento UE 299/2013, a salvaguardia di un simbolo dell’agroalimentare mediterraneo.