La Xylella fastidiosa sottospecie pauca ha allungato il passo e con un “salto” di oltre 160 chilometri è arrivata nel Foggiano, esattamente a Cagnano Varano, sulle sponde del lago Varano, infettando bene 47 olivi.
Xylella nel Foggiano, timore diventato realtà
Il ritrovamento più a nord in Puglia su olivo finora era avvenuto (escludendo il caso del focolaio su Dodonaea viscosa rinvenuto nel dicembre 2020 a Canosa di Puglia, subito eradicato) in agro di Bisceglie la scorsa estate e aveva riguardato una pianta di olivo infetta sulla strada per Andria, oltre il raggio di 2,5 km dal focolaio di quattro olivi infetti ritrovato alcune settimane prima in un’area di servizio dell’A16. Il timore che prima o poi sfondasse in provincia di Foggia adesso si è concretizzato in maniera imprevista e grave sia nella distanza percorsa sia nelle dimensioni del nuovo focolaio.
La sottospecie è pauca, il ceppo ancora ignoto
Il laboratorio dell’Istituto per la protezione sostenibile delle piante (Cnr-Ipsp) di Bari, incaricato dall’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia di caratterizzare la sottospecie del batterio ritrovato ha comunicato che la sottospecie individuata nelle 47 piante di olivo infette è Xylella fastidiosa sottospecie pauca. È invece ancora in corso la caratterizzazione del ceppo, per verificare se corrisponde al ceppo ST53 cha ha causato l’epidemia nel Salento e nel resto della Puglia.
Sorveglianza rafforzata 400 metri attorno al focolaio
Con la determina dirigenziale n. 163/2025, la Regione Puglia ha istituito un’area delimitata comprendente una zona infetta e una zona cuscinetto di 2,5 km, in cui sono previste
- eradicazioni obbligatorie,
- monitoraggio intensivo
- e vincoli alla movimentazione di materiale vegetale sensibile.
Intanto l’Osservatorio fitosanitario ha programmato un’attività di sorveglianza rafforzata dell’area di 400 metri attorno al focolaio al fine di verificare la presenza di ulteriori piante infette: dagli olivi positivi verranno estirpate tutte le piante ospiti, anche asintomatiche, mentre la fascia cuscinetto sarà sottoposta a controlli serrati e sfalcio obbligatorio della vegetazione spontanea, per contenere il vettore principale, la sputacchina (la cicalina Philaenus spumarius).
Un fatto gravissimo
Le organizzazioni professionali agricole — CIA Puglia e Coldiretti in primis — hanno definito il ritrovamento “un fatto gravissimo” e sollecitano un nuovo piano di contrasto coordinato a livello nazionale, con risorse dedicate e una governance chiara tra Regione, Ministero e Comuni interessati, sollecitando la nomina di un commissario straordinario. Particolare preoccupazione emerge per la gestione degli oliveti abbandonati, riconosciuti come serbatoi potenziali di vettori e focolai secondari.