È sempre più preoccupante il quadro delineato dagli accertamenti volti a definire l'ampiezza del primo focolaio di olivi infetti da Xylella fastidiosa subsp. pauca ceppo ST53 individuato in agro di Alberobello (Bari) agli inizi di agosto. Il focolaio è localizzato in zona cuscinetto fra Alberobello e Locorotondo, a ridosso della Strada Provinciale 162 e a un paio di chilometri dalla frazione alberobellese di Coreggia.
Altri 8 olivi infetti da Xylella ad Alberobello
Infatti, come riporta Infoxylella, il Rapporto 102P/2021 pubblicato sul sito istituzionale Emergenza Xylella della Regione Puglia indica il ritrovamento di altri otto olivi infetti nel focolaio di Alberobello. Questi, come si evince dalla cartografia presente sullo stesso sito, sono tutti distanti oltre 50 metri dalle prime cinque piante infette (quelle presenti nei primi 50 metri non sono state analizzate perché, secondo quanto dispone il Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1201, devono essere abbattute comunque) e, pertanto, estendono di almeno altri 50 metri l'area da sottoporre ad abbattimento.
Sul sito istituzionale Emergenza Xylella è stato inoltre pubblicato il Rapporto 1594/Ldf/2021 che aggiunge altri due olivi infetti al focolaio, in questo caso in zona di contenimento, situato nei pressi di una stazione di servizio della Strada Statale 16 vicinissima al confine con l'agro di Monopoli (Bari).
Tre denunce per potatura non autorizzata di olivi secolari
Intanto a Monopoli (Bari) la Guardia di Finanza ha elevato tre denunce per potatura non autorizzata di olivi secolari a carico del proprietario di un oliveto situato nelle campagne del centro barese, all’interno della Piana degli olivi monumentali, e dei due addetti che hanno materialmente proceduto alla potatura degli alberi.
I tre sono stati denunciati per deturpamento di bellezze naturali e potatura senza la necessaria autorizzazione comunale e senza ricorso agli specifici metodi e procedimenti di taglio prescritti dalla normativa di settore: la potatura, cioè, è stata eseguita alterando la caratteristica morfologia della chioma e asportando più del 10% della superficie fotosintetica attiva.
L'intervento è stato scoperto dai militari della Guardia di Finanza di Monopoli che con il supporto di un elicottero hanno sorvolato l'area acquisendo rilievi video-fotografici. Hanno così accertato che circa 40 olivi, alcuni con tronco di diametro superiore a 1,5 m, erano stati potati eliminando completamente la chioma e lasciando solo il grosso tronco. «Gli oliveti, - spiega la Guardia di Finanza - insieme con i muretti a secco e i trulli, rappresentano il tratto distintivo del paesaggio pugliese. Perciò sono tutelati da uno specifico quadro normativo, nazionale e regionale».
I tre denunciati hanno spiegato che il loro scopo era la prevenzione dalla Xylella, perché dopo il taglio dovevano procedere all’innesto di varietà di olivo resistenti al batterio.
Al riguardo, tuttavia, Salvatore Camposeo, professore associato di Coltivazioni arboree presso il Dipartimento di scienze agro-ambientali e territoriali dell'Università di Bari, da noi interpellato per un parere tecnico, sostiene che tale motivazione «non risponde a razionali criteri agronomici, poiché la capitozzatura completa della chioma si effettua solo successivamente al reinnesto e molto gradualmente».