L’apertura della campagna olivicola 2025 in Campania si distingue per l’eccellenza qualitativa del prodotto, a fronte di una riduzione della produzione stimata tra il 20 e il 30% rispetto alle precedenti annate. Lo evidenzia Confagricoltura Campania, rappresentata dal presidente Fabrizio Marzano, che parla di una stagione contraddistinta da buoni parametri organolettici e rese nella media.

Effetti della siccità e rese stabili
La siccità ha inciso in modo disomogeneo sul territorio, colpendo alcune aree “a macchia di leopardo”. Le olive risultano in certi casi di dimensioni ridotte, con un peso inferiore rispetto agli standard, ma la resa si mantiene comunque nella media, pari a circa 14 litri di olio per quintale di olive.
Nessuna mosca olearia, qualità garantita
Un dato positivo arriva dall’assenza della mosca olearia, che ha contribuito a preservare l’eccellenza organolettica e nutraceutica dell’olio campano. Una garanzia di qualità che conferma la reputazione della regione come una delle aree più vocate alla produzione di olio extravergine di pregio.
Valorizzazione territoriale e Igp Olio Campania
Confagricoltura Campania intende affrontare le criticità emerse ai tavoli istituzionali, rafforzando al contempo la politica di valorizzazione del marchio IGP Olio Campania, punta di diamante dell’agroalimentare regionale. L’obiettivo è accrescere il valore aggiunto del prodotto e consolidare il legame con il territorio.
Oleoturismo e conoscenza diretta del prodotto
Come sottolinea Antonio Casazza, presidente della Sezione Economica Olivicoltura, l’associazione punta anche su oleoturismo ed enoturismo per favorire la conoscenza diretta del prodotto e delle sue caratteristiche. L’iniziativa mira a diffondere la cultura dell’olio, evidenziandone la sostenibilità, le innovazioni produttive e le applicazioni nei settori farmaceutico e cosmetico. Confagricoltura Campania supporta anche l’Organizzazione dei Produttori (OP).
L’impegno di Confagricoltura Campania si traduce dunque nel costruire valore aggiunto al prodotto, e nella capacità di incidere sul prezzo di mercato con una etichetta illustrativa della denominazione geografica, che include il biologico
Prezzi, costi e sfida alla concorrenza estera
Attualmente il prezzo dell’olio campano oscilla tra 10 e 12 euro al litro, ma i costi di produzione restano elevati: manodopera non meccanizzata, energia e gestione dei frantoi pesano fortemente sui bilanci aziendali. I produttori segnalano inoltre la concorrenza dell’olio importato da Spagna, Portogallo e Grecia, venduto a circa 3 euro al litro.
Spinta al super intensivo per la crescita del settore
Per aumentare competitività e sostenibilità, Confagricoltura propone l’adozione del sistema super intensivo nelle aree con buona disponibilità idrica. Questa soluzione permetterebbe di ridurre i costi, meccanizzare la raccolta e accrescere la produzione.
Le prospettive sono positive: la domanda interna di olio extravergine supera l’offerta di almeno tre volte, segno di un ampio margine di crescita per l’olivicoltura campana.








