«Questo riconoscimento premia la nostra perseveranza. malgrado il clima ostile che si era creato intorno a noi». È con queste parole che Donato Boscia, Responsabile Unità organizzativa di supporto (Uos) di Bari del Consiglio nazionale ricerche - Istituto per la protezione sostenibile delle piante (Cnr-Ipsp), saluta la menzione ricevuta dalla giuria del premio internazionale Maddox, promosso dall’organizzazione benefica “Sense about Science” e dalla rivista Nature per celebrare i personaggi che si sono distinti per l’impegno nella difesa della scienza e del metodo scientifico nelle circostanze più difficili. Una menzione meritata, appunto, per aver studiato e fronteggiato l’epidemia di Xylella “nonostante i procedimenti legali e una campagna diffamatoria”.
Boscia sotto indagine Procura Lecce per Xylella
Come è noto, Boscia e altri scienziati, fra cui Giovanni Martelli, professore di Virologia vegetale presso l’Università di Bari, erano stati i primi nel 2014 a identificare in Xylella fastidiosa subsp. pauca ST53 la causa del disseccamento degli olivi salentini.
Ma a dicembre 2015 una inchiesta della Procura di Lecce metteva sotto indagine il Commissario per l’emergenza Xylella, Giuseppe Silletti, e nove funzionari regionali e nazionali e scienziati (fra i quali Boscia) per diverse ipotesi di reato: diffusione di fitopatologia, falso ideologico, violazioni colpose delle disposizioni ambientali, deturpamento di bellezze naturali, turbativa violenta del possesso di cose immobili.
La Procura leccese da un lato accusava gli indagati di aver favorito la disseminazione della malattia causata da Xylella, dall’altro sequestrava preventivamente gli olivi che il Commissario Silletti avrebbe fatto sradicare, per impedire, sosteneva, che venissero sradicati sulla base di decisioni poggiate su falsi presupposti, sia scientifici sia, di conseguenza, amministrativi.
Con grande soddisfazione di agricoltori e cittadini, che si erano posti fra le ruspe e gli olivi, e di politici che stavano cavalcando l’onda del negazionismo per fini elettorali. Addirittura qualche giornale scrisse di “figuraccia internazionale, sia del Mipaaf, sia della comunità scientifica italiana, in particolare il Cnr di Bari e l’Università di Bari, sia della Regione Puglia»!
Inchiesta archiviata, ma nessuna scusa
Poi l’inchiesta è stata archiviata, ma nessuno mai si è sognato di chiedere scusa a Boscia e agli altri indagati. I magistrati hanno taciuto, i politici hanno continuato il raffinato mestiere del camaleontismo. Così il Piano Silletti di eradicazione degli olivi infetti è naufragato, l’epidemia si è rapidamente diffusa.
Il riconoscimento è una grande soddisfazione
«Quando la segreteria del premio mi ha informato della menzione non sapevo ancora chi fossero i vincitori del premio 2020 – dichiara Boscia –. Ma quando ho visto il consulente sanitario del governo Usa, Anthony Fauci, alla cerimonia di premiazione online sono rimasto a bocca aperta: dire che sono lusingato è poco».
Questo riconoscimento «è una grande soddisfazione che voglio condividere con i miei colleghi e dedicare al professor Martelli». Anche Martelli, come Boscia, era stato candidato dall’Accademia dei Lincei, ma era purtroppo scomparso lo scorso gennaio.
Premio alla perseveranza, malgrado il clima ostile
«Sia io sia i miei colleghi abbiamo vissuto momenti difficili, in cui la frustrazione portava scoramento e voglia di abbandonare tutto. Per fortuna, però, siamo anche testardi – prosegue Boscia –. Credo che questo riconoscimento premi la nostra perseveranza nonostante il clima ostile che si era creato intorno a noi».
Un clima che, per Boscia, ricorda molto quello che si sta vivendo in Italia con la pandemia da Covid-19. «Tutto quello che sta accadendo in questi mesi, compresi i negazionisti e il dibattito sulle misure di contenimento, per noi è come un film già visto. Questa volta, però, con una differenza: contro Covid-19 c’è stato un maggior impegno delle autorità nella comunicazione istituzionale, che invece è stata più lacunosa nel caso Xylella».