Fissata la data del 15 settembre 2023 come termine ultimo per lo smaltimento di prodotti alimentari freschi e prodotti trasformati trattati con fosmet (Phosmet). Il ministero effettua un adeguamento dei limiti di massimi di residui ammessi per le partite di olio trattate con la sostanza attiva Phosmet.
Revoca del Fosmet (Phosmet)
Il Fosmet (o Phosmet) è una sostanza attiva appartenente alla famiglia degli organofosforici, è un prodotto che è stato fino a poco fa utilizzato nella lotta alla mosca dell’olive e alla tignola.
Dal 1 maggio 2022 era stata revocata l’autorizzazione all’immissione in commercio di tutti i prodotti contenenti la sostanza attiva fosmet (Phosmet). La decisione era stata presa in seguito a una valutazione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che aveva individuato un rischio per gli operatori, lavoratori, gli astanti e i residenti, anche con l’uso di dispositivi di protezione individuale o con l’applicazione delle misure di mitigazione del rischio disponibili.
L’EFSA aveva, inoltre, individuato un elevato rischio acuto e cronico per i consumatori e gli organismi acquatici e un rischio elevato per uccelli, mammiferi e artropodi non bersaglio (comprese le api).
Il regolamento stabiliva che i prodotti revocati dovevano essere utilizzati entro e non oltre il 1° novembre 2022.
Regolamento 2023/1029
Lo scorso 26 maggio 2023, è stato pubblicato un nuovo regolamento europeo che specifica i limiti massimi residui per molti prodotti alimentari, tra cui l’olio. Questo rappresenta un ulteriore chiarimento a conclusione del provvedimento di revoca del principio attivo. La riduzione dei limiti massimi residui (LMR) è una prassi molto comune nel caso del non rinnovo di alcuni principi attivi per cui i limiti massimi di residui ammissibili sono abbassati al limite inferiore di determinazione analitica.
Nuovi limiti entro il 15 settembre 2023
Il nuovo regolamento 2023/1029 stabilisce che il limite massimo sarà di 0,01 mg/kg. Il Ministero della Salute ha fissato, con una la nota 23042 del 01/06/2023, la scadenza per il 15 settembre come tassativa sia per i prodotti freschi che per quelli trasformati. Non sarà dunque tollerata la presenza di Phosmet al limite di residuo di 3 mg/kg oltre quella data, senza possibilità di misure transitorie. Questo significa che chiunque abbia stoccate partite di olio che presentano livelli più alti non potrà più commercializzarle e che tutti gli oli già immessi in commercio, anche se conformi alla precedente normativa, dovranno essere ritirati. La nota in questione rappresenta “disposizione nazionale”, ma un chiarimento del citato Regolamento Europeo.
Tale decisione da parte del Ministero dimostra una attenzione particolare verso un prodotto che già aveva presentato delle problematiche e che residua su alimenti che possono essere conservati più a lungo come l’olio, ponendo l’attenzione (e forse anche il problema) di aver utilizzato correttamente un mezzo tecnico senza però poterlo più vendere. La revoca del principio attivo ha voluto tutelare i produttori, esposti per primi all’utilizzo di questi prodotti, i consumatori e l’ambiente.
Restiamo in attesa di nuove strategie di difesa che garantiscano una maggiore sicurezza di tutti gli operatori della filiera olivicola e con minori implicazioni a livello ambientale in quanto al momento la ricerca non sembra fare molti passi avanti.