“Olio Lucano”, una Igp per l’intera Basilicata

olio lucano igp
Olio lucano è stata ufficialmente iscritta nel registro europeo delle Dop e Igp. Un riconoscimento alla qualità degli oli evo lucani, ma anche uno stimolo per la ripresa degli investimenti nel comparto

La Igp (indicazione geografica protetta) “Olio Lucano” è stata ufficialmente iscritta nel registro europeo delle denominazioni di origine protetta e delle indicazioni geografiche protette, come da regolamento di esecuzione Ue 2020/1389 della Commissione europea del 28 settembre scorso (con pubblicazione avvenuta sulla Gazzetta ufficiale della Comunità europea del 5 ottobre u.s.). L’area di produzione dell’Igp “Olio Lucano” è l’intero territorio regionale. La Basilicata produce l’1,4% dell’olio di oliva italiano, comprende 27 varietà olivicole autoctone distribuite su 28mila ettari di territorio e vanta già la Dop del Vulture.

Soddisfazione di Bellanova, Fanelli e Braia

Teresa Bellanova
Teresa Bellanova, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali

Soddisfazione «per il meritato riconoscimento per la Basilicata» ha espresso il ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova: «L’Igp è un riconoscimento assolutamente meritato per questo prodotto di altissima qualità e un valore aggiunto che premia gli sforzi dei produttori lucani nell’assicurare sempre controlli, qualità e trasparenza ai consumatori».

Francesco Fanelli
Francesco Fanelli, assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata

Un compiacimento condiviso dall’assessore regionale all’Agricoltura, Francesco Fanelli, per il quale «l’Igp dà merito al lavoro e ai sacrifici dei tanti olivicoltori e frantoiani che da anni hanno creduto e investito con energia per portare a termine questo percorso di qualità. È un successo che rafforza e valorizza non solo il comparto olivicolo-oleario lucano, ma anche l’identità complessiva della nostra agricoltura».

Luca Braia
Luca Braia, ex assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata

Al plauso di Fanelli si unisce quello di Luca Braia, ex assessore regionale all’Agricoltura, che più di tre anni fa contribuì ad avviare, insieme con il Comitato promotore, l’Alsia e la Camera di commercio, il non facile percorso per giungere all’Igp. «Possa questo marchio fungere da nuovo stimolo e da volano di ripresa dell’intero comparto olivicolo-oleario e da traino per il rilancio di tutto l’agroalimentare di qualità della Basilicata. Inviteremo il ministro Bellanova alla presentazione ufficiale del marchio Olio Lucano Igp, che spero possa essere organizzata in tempi brevi, sicuramente in collaborazione e sinergia con il presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio, il lucano Michele Sonnessa».

Cufino: «Igp, non inutile bandierina,
ma strumento di sviluppo»

Claudio Cufino
Claudio Cufino, presidente del Comitato promotore dell’“Olio Lucano Igp”

Per il presidente del Comitato promotore della Igp, Claudio Cufino, «il conseguimento della Igp è solo il primo obiettivo. Il secondo obiettivo sarà l’iscrizione, per chi avrà la volontà di farlo, all’ente certificatore “Agroqualità”, in modo da poter avviare la commercializzazione dell’olio lucano Igp, seguendo rigorosamente il disciplinare, già dalla presente campagna olearia. Il terzo obiettivo, poste queste basi, sarà la nascita nel 2021 del Consorzio di tutela dell’Igp.

Sia chiaro, per noi l’Igp non vuol essere una inutile bandierina, ma uno strumento per cercare di risollevare l’olivicoltura lucana che, al pari di gran parte di quella italiana, vive il tempo peggiore degli ultimi 30 anni. È una olivicoltura abbandonata, nella quale non si investe più. È un’olivicoltura la cui ossatura era costituita da piccole aziende, che adesso, private di ogni forma di aiuto comunitario a vantaggio delle grosse aziende, stanno scomparendo: l’abolizione degli aiuti sotto i 300 euro ha impedito a tanti piccoli olivicoltori di avere la liquidità per fare la potatura, sicché ora molti oliveti sono incolti e i territori abbandonati, con grave danno economico e ambientale. È una olivicoltura dove manca la manodopera per raccogliere le olive. Ebbene, l’Igp deve fungere da stimolo per riprendere a investire e risistemare, in ogni sua parte, un comparto davvero importante per l’agricoltura della Basilicata e per la salvaguardia del suo territorio».

“Olio Lucano”, una Igp per l’intera Basilicata - Ultima modifica: 2020-10-07T10:46:49+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome