L’alternanza di produzione è presente nella maggior parte delle piante arboree da frutto, ma in olivo mostra fluttuazioni negli anni molto più ampie. L’alternanza è un fattore costitutivo di questa specie e dipende dall’equilibrio tra l’accrescimento vegetativo, aereo e radicale, e dalla capacità della singola pianta di sacrificare alcuni anni di produzione (in condizioni ambientali fortemente limitanti) mettendo in atto strategie per vivere a lungo adattandosi a condizioni ambientali tipiche del bacino del Mediterraneo (carenza idrica e alte temperature estive, precipitazioni abbondanti e basse temperature invernali). Tra i fattori che influenzano questo fenomeno, oltre alle condizioni pedo-climatiche, vanno sicuramente citati anche gli interventi colturali, per cui l’adozione di appropriate pratiche può servire a contenere quanto più possibile l’alternanza di produzione.
La potatura, che è una pratica chiave nell’olivo, sembra avere uno scarso effetto nel ridurre l’alternanza di produzione ma, al contrario, se attuata male o in modo eccessivo, può incrementare le fluttuazioni produttive di una pianta nel tempo.
L’intensità e i turni di potatura devono essere applicati in maniera tale da non forzare la pianta ma assicurarle un giusto equilibrio tra le funzioni vegetative e quelle riproduttive in modo da rendere le produzioni costanti nel tempo. Per esigenze di carattere pratico e gestionale l’olivo viene allevato ad albero, mantenendo un fusto unico e persistente e cercando di organizzare la chioma con un buon equilibrio vegeto-riproduttivo.
Tale scelta però può andare in contrasto con il naturale comportamento dell’olivo che, in condizioni di scarse cure colturali o in chiome fortemente invecchiate, tenderà a ripristinare il suo habitus di crescita naturale attraverso l’emissione di polloni e succhioni, che sono in grado di rinnovare anche l’intera chioma innescando così meccanismi di alternanza produttiva imprevedibili a livello di intera pianta. Anche interventi di potatura troppo intensi conducono ad un’ulteriore emissione di polloni e succhioni alterando l’equilibrio vegeto-riproduttivo verso la funzione di crescita vegetativa.
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