Sinol, un progetto per migliorare sicurezza e risultati in campo

progetto sinol
Il progetto di cooperazione Sinol propone innovazioni tecniche per migliorare alcune lavorazioni in campo e, nello stesso tempo, la sicurezza per gli operatori olivicoli liguri. Verrà realizzato nell’ambito della misura M16.01 del Psr 2014-2020 della Regione Liguria da un gruppo operativo il cui capofila è il Cipat-Cia di Imperia

Innovazioni tecniche pratiche ed economiche per garantire la piena sicurezza agli operatori olivicoli nello svolgimento di alcune lavorazioni in campo e, nello stesso tempo, migliorare il risultato di tali lavorazioni. È quanto intende realizzare il progetto di cooperazione Sinol “Soluzioni meccaniche e di automazione per lo svolgimento in sicurezza delle principali operazioni colturali dell’olivicoltura ligure”. Il progetto ha come capofila il Cipat-Centro istruzione professionale e assistenza tecnica della Confederazione italiana agricoltori di Imperia, che l’ha presentato in un apposito webinar.

Come partner ha l’Università di Genova, l’Azienda agricola Valle Ostilia di San Bartolomeo al Mare (Imperia) e la Moirano Costruzioni meccaniche di Cisano sul Neva (Savona). Verrà realizzato nell’ambito della misura M16.01 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Liguria (Aiuti per la costituzione e l'operatività dei gruppi operativi del Pei “Partenariato europeo per l'innovazione”).

Progetto Sinol, soluzioni sicure, pratiche ed economiche

giordano
Riccardo Giordano

«Il Progetto Sinol – ha introdotto Riccardo Giordano, dirigente del Cipat-Cia di Imperia – intende proporre un’innovazione per le operazioni in campo, atta a conseguire un miglioramento dei risultati di alcune lavorazioni (in primo luogo la potatura e la raccolta), introducendo una leggera automazione in attività fatte attualmente a mano, e capace di aumentare la sicurezza nelle fasi di lavorazione in campo, in particolare in quelle da effettuarsi “in quota”.

Siamo partiti dall’ascolto delle esigenze degli operatori olivicoli liguri e delle loro associazioni, per capire come poter contribuire alla meccanizzazione di operazioni, come la potatura e la raccolta, che oggi vengono ancora in gran parte compiute manualmente. Obiettivo arduo, considerando la conformità orografica della Liguria, che rende molto difficile la meccanizzazione. Vogliamo tuttavia proporre soluzioni, purché siano sicure, pratiche ed economiche».

Le prime idee progettuali

cepolina e pietronave
Da sinistra: Francesco Cepolina e Giorgio Pietronave

Il territorio ligure non è pianeggiante, presenta anzi immediati dislivelli che rendono difficile la meccanizzazione, di fatto molto poco sviluppata in olivicoltura, ha confermato Giorgio Pietronave, ingegnere del Pmar dell’Università di Genova.

«Soprattutto nel Ponente ligure l’olivicoltura viene effettuata su pendii scoscesi e terrazze che rendono problematico meccanizzare la potatura e la raccolta. Olivicoltori e hobbisti spesso salgono direttamente sulle piante, abitudine che porta a numerosi incidenti, a volte anche mortali».

«Stiamo valutando diverse soluzioni compatibili con le macchine che alcuni olivicoltori già hanno e con le loro disponibilità economiche – ha aggiunto Francesco Cepolina, ingegnere del Pmar –. Ad esempio una motocarriola sulla quale posizionare, formando un blocco unico o applicandolo in maniera stabile, uno strumento di elevazione, o pedana a pantografo o scala stabilizzata in basso e in alto».

«Siamo ancora in una fase progettuale, fatta di studio e disegno – ha proseguito Matteo Zoppi, docente dell'Università di Genova –. Dopo arriveranno le fasi della costruzione e della verifica in campo per ottimizzare le idee progettuali. Perciò ringraziamo in anticipo le aziende olivicole che ci consentiranno di verificare nei loro oliveti la bontà o meno delle nostre ipotesi di lavoro».

Dalla valutazione in campo la soluzione migliore

Moirano
Stefano ed Erika Moirano

Nell’arco del progetto le idee progettuali verranno valutate in campo, consentendo di sviluppare la migliore, hanno convenuto Stefano ed Erika Moirano della Moirano Costruzioni meccaniche.

«L’obiettivo finale è produrre una macchina che sia sicura per l’operatore e semplice da usare, nonché poco costosa. Obiettivo non semplice, a causa delle accentuate pendenze del territorio ligure, ma è proprio la sicurezza al centro del progetto Sinol di cui anche noi ci onoriamo di fare parte».

Sinol, un progetto per migliorare sicurezza e risultati in campo - Ultima modifica: 2021-06-08T11:57:06+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome