La conferma degli incentivi all’impiego delle sanse umide come matrici per la produzione di agroenergia è un segnale concreto di attenzione verso l’intera filiera olivicola e olearia, dall’oliveto al frantoio. È quanto ha sostenuto Unaprol partecipando, insieme con Frantoi oleari associati (FOA) Italia, a un incontro con il Comitato tecnico consultivo sui biocarburanti presso il Ministero dello sviluppo economico.
Unaprol, importante valorizzare sanse umide
Già lo scorso anno Unaprol aveva messo in evidenza l’importanza della valorizzazione delle sanse di oliva umide per la produzione di biocarburante avanzato. Rilevando che la sospensione degli ecoincentivi destinati agli impianti per la produzione di biogas aveva causato nella campagna olearia 2019-2020 la rescissione dei contratti di conferimento a titolo oneroso delle sanse umide provenienti dai frantoi oleari, con gravissime conseguenze economiche, ambientali e sulla qualità dell’olio di oliva prodotto.
Sanse umide, da rifiuti speciali a risorsa economica
«Le sanse, se non vengono rapidamente allontanate e riutilizzate in processi virtuosi come la produzione di agroenergia, si trasformano di fatto in rifiuti speciali e possono rallentare l’attività dell’intera filiera produttiva olivicolo-olearia fino a bloccarla, convertendosi da risorsa economica in costo netto a carico delle imprese – ha osservato il presidente di Unaprol David Granieri –.
La destinazione energetica, al contrario, oltre ai benefici in termini di circolarità e sostenibilità ambientale, garantisce certezza, capillarità e continuità del ritiro delle sanse. Permette, quindi, ai frantoi che non beneficiano di contratti di conferimento ai sansifici di lavorare senza interruzione e ottimizza il processo produttivo, riducendo al minimo i tempi di giacenza delle olive, con netto vantaggio in termini di qualità finale dell’olio prodotto».
Granieri: «Conferma incentivi è segno di attenzione»
L’appello di Unaprol ha trovato piena disponibilità e sensibilità da parte delle istituzioni preposte, rendendo possibile ottenere l’inserimento delle sanse bifasiche delle matrici per la produzione di biometano avanzato.
«L’incontro è stato per noi innanzitutto l’occasione per ringraziare il Comitato tecnico consultivo sui biocarburanti per il prezioso lavoro svolto a favore dell’intera filiera olivicolo-olearia italiana. La conferma degli incentivi all’impiego delle sanse umide come matrici per la produzione di agroenergia costituisce infatti a nostro avviso un segno tangibile di attenzione, non solo nei confronti della rete di frantoi italiani, la più estesa e capillare d’Europa, ma anche di tutta la catena produttiva della quale i frantoi stessi costituiscono il cuore.
Grazie alla sensibilità dimostrata dalle istituzioni competenti e alla stretta collaborazione avviata, le imprese frantoiane hanno oggi la possibilità di scegliere liberamente se conferire le sanse agli impianti di produzione di biocarburante o ai sansifici, valorizzando in entrambi i casi un sottoprodotto di importanza primaria e contribuendo alla sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica, della filiera produttiva. La prossima sfida è adesso la conferma in sede europea della tabella delle matrici, una sfida nella quale Unaprol continuerà a mettere tutto il proprio impegno».
Coldiretti Puglia, bene conferma incentivi a sanse umide
Anche Coldiretti Puglia plaude alla conferma degli incentivi all’impiego delle sanse umide come matrici per la produzione di agroenergia, «un segnale concreto di attenzione verso l’intera filiera olivicola e olearia, dall’uliveto al frantoio – afferma il presidente regionale Savino Muraglia –.
L’utilizzo delle sanse umide a fini energetici è un passaggio importante a beneficio dell’intera filiera olivicolo-olearia, per la evidente stretta sui costi a carico delle imprese, la netta riduzione dell’impatto ambientale, più alti livelli qualitativi dell’olio e il miglioramento delle rese produttive.
La destinazione energetica garantisce certezza, capillarità e continuità del ritiro della sansa umida che se non viene allontanata nel giro di 24 ore, causa il rallentamento dell’attività dei frantoi con l’aggravio dei costi, il peggioramento della qualità delle olive in giacenza e il rallentamento della raccolta in campo».