Si concretizzano le aspettative negative degli operatori rispetto alla produzione di olio 2016. Ismea e Unaprol hanno, infatti, rivisto al ribasso le previsioni produttive 2016 che, secondo i dati più recenti, si attestano a 243mila t, circa la metà rispetto al dato dello scorso anno (474.620 t la produzione del 2015).
All’annata di “scarica”, strutturale dopo l’ottima produzione dello scorso anno che in alcune aree del Sud ha toccato livelli record, si sono purtroppo sommati gli effetti negativi di un clima decisamente avverso con bizzarre alternanze di caldo e freddo e piogge spesso inopportune.
Male il Sud, dove il -50% stimato ad oggi potrebbe risultare anche ottimistico: pesantemente in rosso tutti i bacini più importanti, come Puglia (-50%), Calabria (-53%) e Sicilia (-52%). Al Centro la flessione è di poco superiore al 40% (Toscana -35%, Umbria -38%). In controtendenza il Nord, pur nelle limitate dimensioni della sua produzione, che mostra invece una progressione rispetto allo scorso anno sia perché le condizioni climatiche non sono apparse tanto sfavorevoli quanto al Sud, sia perché avendo dei bacini produttivi più contenuti è stato più semplice il controllo e la difesa dalle malattie. Male, invece, la Liguria (-50%).
La reazione dei mercati non si è fatta attendere con tendenze rialziste dei prezzi che hanno portato in media gli extravergine a 5,52 €/kg a metà novembre, ma con la piazza di Bari già oltre i 5,70 €/kg, quando a settembre le trattative si sono chiuse su valori attorno a 3,80 €/kg.
Il rapporto completo “Tendenze Olio di Oliva” con le specifiche regionali è disponibile al seguente link: http://www.ismeamercati.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7262