I contenuti rialzi riscontrati nei prezzi agricoli nella seconda metà dell’anno proseguono anche nel mese di settembre. L’analisi dell’Indice dei prezzi agricoli Ismea, che si è attestato nel mese in esame a 111,8 (base 2010=100), ha infatti evidenziato un dato congiunturale di crescita moderata dei listini (+2,1% rispetto ad agosto).
Tuttavia il confronto su base annua mostra ancora un calo significativo (-8,6%): infatti a settembre 2015 l’indice aveva registrato un picco dei prezzi agricoli e di conseguenza il confronto risulta sfavorevole. La dinamica ribassista è stata più marcata per i prodotti delle coltivazioni (-13,0%), mentre i prezzi dei prodotti zootecnici hanno mostrato una migliore tenuta (-3,6%).
Resta evidente il prosieguo della tendenza deflativa nonostante i rialzi congiunturali del secondo semestre dell’anno.
Forte il calo dei prezzi all'origine dell’olio extra vergine d’oliva che perde 28,3 punti percentuali (il calo generale per olii e grassi vegetali è del 25%).
La flessione dei prezzi all’origine si riflette sui prezzi al consumo di beni alimentari e bevande (inclusi alcolici): si è arrestata la crescita propulsiva dei prezzi degli alimentari non lavorati, ora pari allo 0,4%, mentre i prezzi della componente dei prodotti lavorati hanno riportato una variazione deflativa (-0,1%) (dati provvisori Istat settembre, indice FOODXT).