L’olio extravergine italiano resta nei magazzini

olio extravergine italiano
Rispetto al giugno dello scorso anno i quantitativi di oli di oliva in stoccaggio sono più alti del 37%, secondo gli ultimi dati comunicati da Frantoio Italia (Icqrf). La variazione più evidente riguarda l’extra di origine nazionale

L’olio di oliva presente in stoccaggio ammonta a 334.498 tonnellate, di cui 310.000 t di olio sfuso; questo il dato di partenza del report “Frantoio Italia” del 10 giugno, curato dall’Icqrf. Sul totale è altissima la percentuale di olio extravergine (69,8%); tra le altre categorie commerciali spicca il quantitativo di olio di sansa di oliva in stoccaggio, 39.625 t che corrispondono a poco meno del 12% del totale. Lo stoccaggio riguarda perlopiù oli di origine nazionale; nel caso dell’olio extravergine il 59,9% è infatti di origine italiana, il 33,6% di altri paesi dell’Unione europea mentre solo quota marginale (7.900 t) proviene da paesi extra-Ue.

Distribuzione regionale, oli Dop e bio

È la prima regione per produzione a detenere il primato anche nello stoccaggio di Olio: la Puglia, infatti, conserva oggi 123.886 t di olio (88.589 t di extravergine), cioè il 37% del totale nazionale. Seguono la Toscana con 48.874 t (14,6%) e la Calabria con 34.948 t (10,8%).

Sono 15.300 le tonnellate di olio a denominazione Dop e Igp, presenti negli stoccaggi italiani; la Dop più rilevante è Terra di Bari, che con 8.460 t ne rappresenta da sola il 55,3%. Per quanto riguarda il segmento degli oli biologici, gli oli in giacenza sono 39.377 t, di cui la quasi totalità (39.277 t) extravergine; la quota evo-bio corrisponde al 16,8% dell’extravergine attualmente in giacenza nei magazzini italiani.

Variazioni dal 2019

Con la campagna 19/20 che ha fatto registrare un aumento sostanziale rispetto alla precedente, e in un contesto di mercato e prezzi poco favorevole al settore, la variazione delle giacenze rispetto al giugno 2019 è evidente. Le giacenze risultano quest’anno aumentate del 37%; la differenza è dovuta soprattutto alle variazioni osservate sull’olio extravergine, soprattutto italiano. Rispetto al rilievo di Frantoio Italia del 15 giugno 2019, l’extravergine italiano è, infatti, maggiore per una quantità pari a circa 54.000 t (+62,4%). Sostanziali, però, anche gli incrementi delle giacenze di olio di sansa di oliva (+44,2%) e di olio di oliva lampante (+18,1%).

Strategie contro la stagnazione del mercato

Filippo Gallinella
Filippo Gallinella

Sulla situazione del mercato stagnante e delle ingenti scorte di olio si è espresso Filippo Gallinella, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera: «Dovremmo pensare ad una strategia decisa, sia dal punto di vista promozionale che dal punto di vista della ristrutturazione del comparto e della valorizzazione, perché altrimenti il rischio è che la prossima campagna olearia veda un ulteriore eccesso di offerta e un conseguente crollo dei prezzi. Per il vino abbiamo già messo in campo la riduzione volontaria delle rese, che si accompagnerà alla misura della distillazione finanziata dalle Regioni, mentre per l'olio potremmo pensare a dei ‘ritiri di stato’ a denominazione, ma dobbiamo sicuramente lavorare sulla promozione e sulla ristrutturazione delle filiere che dobbiamo rendere più competitive».

L’olio extravergine italiano resta nei magazzini - Ultima modifica: 2020-06-17T18:43:27+02:00 da Barbara Gamberini

1 commento

  1. Sarà vero, però se voglio un evo veramente nutraceutico (reg. UE 432) non riesco a trovarlo o sono ingannato.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome