93 nuove piante rinvenute positive a Xylella fastidiosa subsp. pauca ST53 confermano ulteriormente il consolidamento dell’insediamento del batterio nell’attuale zona di contenimento compresa fra le province di Brindisi (66) e Taranto (27).
Lo comunica il sito istituzionale Emergenza Xylella della Regione Puglia, dove è stato pubblicato un nuovo aggiornamento della campagna di monitoraggio avviata a giugno 2020 (comunicazioni Selge nn. 474, 475, 477 e 480/2020; 2 e 5/2021). Le piante infette individuate sono così ripartite: Cisternino 11, Ostuni 55 (54 olivi e un mandorlo), Monteiasi 25, Crispiano 2.
Xylella monitoraggio nella zona contenimento
Nonostante l’attuale monitoraggio abbia escluso oltre la metà del territorio ostunese, ricadente nella zona definitivamente infetta, il numero delle piante infette ricadenti nella parte di territorio comunale demarcato come zona di contenimento rilevato nel secondo semestre del 2020 sale così a 423 piante.
Questo esito giustifica altresì l’accresciuta pressione del batterio nel territorio di Cisternino, dove da luglio a dicembre 2020 le piante ritrovate infette sono 136.
Coldiretti Puglia, inarrestabile infezione
«È molto grave la situazione nel territorio di Ostuni, la splendida città bianca immersa nella Piana degli olivi monumentali, dove dal monitoraggio è stata esclusa oltre la metà dell’area già ricadente in zona infetta – denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia –.
Non possiamo permetterci di perdere paesaggi e patrimoni straordinari senza fare nulla. Lo scempio perpetrato cinque anni fa a Oria, quando non si vollero estirpare le piante infette, sta avendo i suoi effetti catastrofici, perché proprio da Oria sono partite le due direttrici dell’infezione che puntano verso Polignano a Mare, in direzione nord-ovest, e verso Massafra, in direzione ovest».
Monitoraggio non solo visivo
L’epidemia di Xylella dal 2013 a oggi ha colpito 8.000 chilometri quadrati, con un danno stimabile di oltre 1,6 miliardi euro, secondo un’analisi della Coldiretti Puglia.
«Come ripetutamente segnaliamo e denunciamo da anni, – ribadisce Muraglia – il monitoraggio degli olivi non può essere esclusivamente visivo, perché la Xylella è come il Covid-19: la malattia è asintomatica per un lasso di tempo imprecisato, per cui le piante appaiono sane alla vista.
Per accertare la presenza della malattia nell’area a forte rischio vanno effettuati campionamenti e analisi anche di olivi apparentemente sani, senza che sia ancora ben visibile su essi alcun segno di disseccamento.
Ricordiamo che è andato perso un terzo degli olivi di inestimabile valore preservati nel tempo, è impensabile continuare a perdere un patrimonio vitale per la Puglia sul piano agricolo, paesaggistico, culturale e turistico».