Olive da tavola verdi, nere, cangianti; dolci, salate o piccanti, in salamoia, al forno o condite. Da consumare come aperitivo, o come antipasto, come ingrediente per piatti appetitosi o come intermezzo, le olive si presentano sotto diverse forme per soddisfare tutti i gusti. Ma quello che ci offre il mercato è veramente il meglio della produzione?
Monna Oliva, Concorso Nazionale per le migliori olive da tavola, nato nel 2014, si pone l’obiettivo di dare una risposta a queste domande attraverso la conoscenza e la diffusione delle eccellenze della produzione italiana e dimostrare che le nostre olive non hanno nulla da invidiare alle più blasonate olive spagnole o greche.
Per l’Unione Mediterranea Assaggiatori Olio (Umao), che da sempre si batte per la promozione dei prodotti alimentari di qualità, risvegliare l’interesse per il settore delle olive da tavola è diventato un obiettivo primario, dal momento che l’Italia, pur essendo il Paese più ricco in cultivar di olivo (538 di cui circa 80 da tavola) e ai primi posti in Europa per il consumo pro-capite (con circa 2 kg/anno), rimane con un disavanzo tra import ed export di circa 50 milioni di euro, per la bassa produzione che nelle annate migliori sfiora le 70.000 t contro le 613.000 t della Spagna.
Gli obiettivi di Monna Oliva
Il Concorso - riservato alle olive da tavola prodotte e trasformate in Italia – è anche un riconoscimento alla operosità ed alla professionalità che i migliori produttori italiani dedicano per ottenere olive da tavola di qualità superiore e uno stimolo per tutto il settore olivicolo a proseguire nel difficile, ma virtuoso cammino verso l’eccellenza ed in questo modo potenziare l’immagine di alta qualità che, al prodotto italiano, già da tempo viene riconosciuta a livello nazionale e internazionale.
La manifestazione è diventata un importante punto di riferimento e di costruttivo confronto fra le diverse realtà produttive italiane che nel corso dei vari forum antecedenti la cerimonia di premiazione affrontano le problematiche sull’evoluzione della produzione e dei consumi in Italia e le migliori strategie per affrontare mercati sempre più globalizzati e una concorrenza sempre più agguerrita.
Inoltre, principio irrinunciabile del Concorso Monna Oliva è quello di ascoltare i produttori protagonisti del forum-incontro che, nelle giornate di premiazione, evidenziano non solo le criticità, ma anche le opportunità riscontrate nella fasi di filiera, in modo da ricercare e trovare soluzioni per un miglioramento generalizzato del settore (da considerare che i sistemi tradizionali di trasformazione, gli impianti non sempre adeguati, alle volte portano all’alterazione di quantità eccessive di prodotto), a tutela della biodiversità delle numerose cultivar e gli altrettanto numerosi metodi di preparazione, patrimonio nazionale da non disperdere.
Le edizioni precedenti hanno permesso di conoscere gli aspetti sensoriali delle olive da tavola italiane che si contraddistinguono sia per la diversità tra le cultivar con 4 Denominazioni di Origine Protetta:
- Nocellara del Belice,
- Bella della Daunia,
- Ascolana del Piceno
- e Oliva di Gaeta
- ed altre in corso di istruttoria,
sia per i diversi e numerosi metodi di trasformazione che spesso, ancora oggi, si avvalgono di consolidati procedimenti antichi, seppur integrati con metodi e strumenti innovativi che non alterano le conoscenze tramandate di generazione in generazione.
L’edizione 2022
L’andamento dell’ottava edizione del Concorso Monna Oliva (dopo lo stop legato alle note vicende della pandemia) con un numero di campioni superiore al centinaio, ha dimostrato che il settore è in movimento, lasciando intravedere quanta operosità, passione e impegno vengono profusi nella lavorazione che vede nella continua crescita del consumo una spinta a produrre di più e meglio.
In Italia, non solo al bar, ma, con il «lockdown», anche in casa gli aperitivi sono diventati una nuova abitudine che ha dato una spinta al mercato, rendendolo appetibile anche per nuovi competitor, tanto che un brend nazionale che ha sempre commercializzato olio, ha appena lanciato la sua prima linea di olive da tavola.
Se la produzione mondiale è cresciuta notevolmente con paesi come l’Egitto, l’Algeria e la Turchia, che hanno puntato molto su questo settore, anche l’Italia fa la sua parte e mantiene la produzione delle olive da tavola al terzo posto in Europa dopo la Spagna e la Grecia come si può vedere dalla tabella 1.
La cerimonia di premiazione e le iniziative che l’accompagnano (forum sulle olive da tavola, assaggi guidati) per l’edizione 2022 si è svolta a Roma il 18 giugno 2022 c/o l’Itas “G. Garibaldi”, dove è stato istituito il Corso post-Diploma per “Responsabile delle produzioni e trasformazioni agrarie con specializzazione nel settore olivicolo-oleario”.
Il forum ha visto una partecipazione qualificata e particolarmente interessata agli argomenti trattati dai relatori:
- l’intervento sullo stato dell’arte dell’olivicoltura da tavola in Sardegna illustrato in modo sintetico ma esaustivo dal dott. Martino Muntoni Dirigente Agris Ricerca della Sardegna;
- l’argomento centrale dell’incontro, ovvero gli aspetti salutistici delle olive da tavola, illustrati in modo chiaro e preciso dalla d.ssa Laura Di Renzo Direttrice della Scuola di Specializzazione di Scienza dell’Alimentazione dell’Università di Tor Vergata di Roma, che ha sottolineato come tutti ormai trattano e conoscono le virtù dell’olio extravergine di oliva, dimenticando che l’oliva essendo il frutto di provenienza dell’olio ha un contenuto in principi nutraucetici ancora più interessanti a cominciare dai macrobioti naturali e prodotti dalla fermentazione lattica.
Come negli anni passati, i produttori di olive da tavola italiani si sono cimentati in una gara che ha valutato le migliori olive da tavola delle varie categorie:
- olive al naturale, verdi, cangianti e nere;
- olive in salamoia, addolcite con il sistema sevillano o castelvetranese;
- olive grinze per disidratazione al sale o infornate,
- e non ultima la categoria delle olive condite, dove sapienza, creatività con l’uso di condimenti ed erbe locali si armonizzano in sapori unici.
La Giuria del Concorso, presieduta dal Capo Panel COI (Consiglio Olivicolo Internazionale) Caprioli Ivano, si avvale di commissari provenienti dalle diverse regioni italiane ed arricchite anche da assaggiatori stranieri che per primi hanno colto l’interesse dei propri connazionali per questo prodotto. La Commissione è composta da elementi che si sono formati sui protocolli e strategie di degustazione della scuola del COI.
I vincitori del Premio Monna Oliva 2022
I risultati sono stati lusinghieri tanto che oltre ai vincitori, suddivisi in 5 categorie, altri 29 prodotti hanno ottenuto la Gran menzione dalla giuria.
Categoria Olive verdi al naturale
- Olive verdi Nera di Gonnos - Az. Cav Deias Luigi, Gonnosfanadiga (Su)
- Olive verdi Termite di Bitetto - De Carlo Sas, Bitritto (Ba)
- Olive verdi Itrana - Coop Unagri, Itri (Lt)
Categoria Olive verdi in salamoia
- Olive Bella di Cerignola (met. Sevillano) - De Carlo Sas, Bitritto (Ba)
- Olive Nocellara del Belice (met. Castelvetrano) - Pisciotta Srls, Campobello Di Mazara (Tp)
- Olive Bella di Cerignola (met. Sevillano) - La Bella Di Cerignola, Cerignola (Fg)
Categoria Olive nere al naturale
- Olive nere Cellina di Nardò - Terre Salentine, Melissano (Le)
- Olive nere Itrana - Oscar Sca, Rocca Massima (Lt)
- Olive nere Itrana - Cosmo Di Russo, Gaeta (Lt)
Categoria Olive grinze
- Olive nere denocciolate Leccino (grinze al sale) – Ermanno e Francesco Rosati, Coltodino (Ri)
- Olive Nocellara del Belice (infornate) - Coop Terramia, Castelvetrano (Tp)
- Olive nere Maiatica (infornate) - Giovanni Lacertosa Di R.Lacertosa & C., Ferrandina (Mt)
Categoria Olive condite
- con olive nere Itrana - Az Americo Quattrociocchi, Terracina (Lt)
- con olive Nera di Gonnos condita (a scabecciu) - Az. Cav. Deias Luigi, Gonnosfanadiga (Su)
- con le olive condite Nocellara del Belice - Coop Terramia, Castelvetrano (Tp)
Leggi l’articolo su Olivo e Olio n. 4/2022
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* Paola Fioravanti, Presidente Unione Mediterranea Assaggiatori Olio