Gestione dell’olivo in post raccolta, linee guida

trattamenti olivo post raccolta
Trattamenti di disinfezione della pianta in post raccolta rappresentano un importante intervento per la sanità dell’oliveto

La gestione agronomica in olivicoltura, per quanto spesso trascurata, è finalizzata all’ottenimento di produzioni che siano valide sia dal punto di vista economico che qualitativo.

Con l’inizio dell’inverno l’olivo entra in una fase di stasi vegetativa che blocca l’accrescimento di nuovi germogli, ma mantiene attiva l’attività delle foglie di fotosintesi e traspirazione anche se in maniera ridotta. Nonostante questo, è buona norma non trascurare alcune pratiche post raccolta fondamentali per una buona riuscita della successiva annata.

Difesa fitosanitaria post raccolta

La raccolta meccanica delle olive è sicuramente una delle operazioni che può causare danni e lesioni su foglie e branche, punto di ingresso per molti patogeni come funghi e batteri. Effettuare dei trattamenti di disinfezione nel periodo immediatamente successivo alla raccolta risulta dunque fondamentale per la prevenzione di eventuali attacchi in un periodo caratterizzato da una maggiore piovosità e temperature ancora favorevoli alla diffusione di molte malattie.

Contro chi stiamo agendo?

Le avversità che dobbiamo prevenire sono malattie

Il batterio causa della rogna si trova come epifita sulla superficie delle foglie e raggiunge la sua massima densità nei mesi da aprile a novembre. L’ingresso del batterio nella pianta ha come veicolo l’acqua e si propaga attraverso ferite, dunque, tutte le operazioni colturali (raccolta, potatura) o eventi meteorici (grandinate, gelate) rappresentano un rischio.

Oltre alla disinfezione della pianta, va considerato l’effetto fitotossico del rame nei confronti di foglie già infette causando la loro caduta con riduzione dell’inoculo di spore. La prevenzione delle infezioni deve essere dunque fatta tempestivamente dopo ogni possibile evento traumatico attraverso l’utilizzo di prodotti a base di rame.

L’azione del rame

Per la sua modalità di azione di contatto i trattamenti a base di rame sono preferibili come preventivi e cioè prima della diffusione della malattia.

Il rame agisce contro le malattie fungine dell’olivo inibendo la germinazione delle spore che si trova nell’ambiente o in corso di germinazione. Lo ione rame che entra in contatto con la cellula ne inibisce l’attività respiratoria e riproduttiva portandola quindi alla morte.

Per quanto riguarda l’azione batteriostatica invece agisce a livello della membrana cellulare rompendola e causando la morte della cellula stessa.

L’altro effetto che va ricordato oltre ai precedenti indicati sopra è quello di indurre un inspessimento della cuticola delle foglie e dei tessuti epidermici aumentando la resistenza della pianta a eventi meteorici avversi e temperature invernali più rigide.

I principali formulati

In commercio è possibile trovare diversi composti a base di sali di rame come:

  • Solfato di rame neutralizzato: sale di rame solubile in acqua neutralizzato con calce spenta (poltiglia bordolese). Ha una buona persistenza e favorisce l’inspessimento della cuticola fogliare. Ne esistono diversi formulati.
  • Solfato di rame tribasico: consente un rilascio rapido di una parte di ioni, mentre l’altra ha un rilascio più lento garantendo maggiore persistenza.
  • Ossicloruro di rame: ha una azione di penetrazione più rapida rispetto alla poltiglia bordolese e una buona attività batteriostatica.
  • Ossido di rame: è un prodotto con una ottima adesività alle piante e azione batteriostatica
  • Idrossido di rame: sono generalmente prodotti con un elevato contenuto in rame metallo e che presentano una buona prontezza d’azione e elevata persistenza.
Gestione dell’olivo in post raccolta, linee guida - Ultima modifica: 2023-12-06T14:56:14+01:00 da Barbara Gamberini

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