Pnrr per il rinnovamento dei frantoi italiani: un primo bilancio

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A meno di due anni dalla conclusione del Pnrr per il rinnovamento di frantoi è opportuno tracciare un primo bilancio sullo stato di attuazione e le criticità emerse. Ritardi amministrativi e sfide operative stanno creando difficoltà per rispettare le scadenze, con il rischio di aumenti dei costi e progetti incompleti.

Il settore oleario rappresenta un pilastro dell’agricoltura italiana e un simbolo del patrimonio culturale e gastronomico del Paese. Nel settembre 2023, discutevamo delle potenzialità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) destinato a questo comparto. Con un’erogazione di 100 milioni di euro, il Pnrr prometteva un sostanziale rinnovo tecnologico per i frantoi oleari italiani, con particolare attenzione verso i giovani imprenditori e i progetti che rispettassero il principio di non arrecare un danno significativo (Do no significant harm, Dnsh).

Attualmente mancano solo 20 mesi alla conclusione definitiva del Pnrr. Nella tabella (v. Olivo e Olio n. 5/2024) si riassumono i passaggi formali susseguitisi nei tre anni abbondanti che sono trascorsi dalla prima presentazione del piano e le scadenze future da rispettare affinché si arrivi ad una conclusione positiva del progetto.

Analisi delle operazioni future

Proviamo qui a fare un’analisi delle operazioni necessarie da qui a giugno 2026, ponendo attenzione ai rischi che ognuna di esse contiene. Attualmente siamo alla pubblicazione delle graduatorie.

Pubblicazione delle graduatorie: sollievo e preoccupazione

Il processo di definizione dei criteri di assegnazione e la successiva selezione e approvazione di ogni singolo progetto è stato lungo e complesso. Le Regioni, con le proprie peculiarità e necessità, hanno lavorato intensamente per valutare le proposte degli imprenditori olivicoli e per stilare le graduatorie definitive. La pubblicazione di queste graduatorie è stata accolta con un misto di sollievo e angoscia dagli operatori del settore:

  • sollievo perché finalmente si conoscono i progetti approvati,
  • angoscia perché il tempo disponibile per la realizzazione delle opere è ristretto.

Una corsa contro il tempo per i frantoi

Gli imprenditori i cui progetti sono stati approvati si trovano in una sorta di limbo operativo. Nonostante la pubblicazione delle graduatorie, l’assenza dei decreti nominali rende difficile l’accesso alle linee di credito bancarie, quasi sempre necessarie per finanziare l’investimento e dare inizio ai lavori. È fondamentale che le autorità competenti accelerino l’emissione di questi decreti, fornendo certezze sulle somme assegnate e consentendo una pianificazione efficace delle attività.

La stagionalità del settore impone tempistiche non modificabili e riduce a meno di 9 mesi il tempo rimasto per la realizzazione tecnica dei programmi. Nessun progetto, anche se approvato, può essere avviato immediatamente. I mesi da settembre a dicembre sono occupati dalla raccolta delle olive e dalla molitura; pertanto, l’avvio dei cantieri è rimandato a gennaio 2025 e gli stessi dovranno chiudersi entro e non oltre il 30 settembre 2025, per essere pronti e operativi per la raccolta seguente.

Il sovraccarico di lavoro delle aziende fornitrici di impianti è fonte di preoccupazione non secondaria per il buon fine dei progetti. Normalmente, il settore dei frantoi vede investimenti di circa 40 milioni di euro l’anno. Tuttavia, per completare il Pnrr entro i termini previsti sarà necessario gestire circa 150 milioni di euro in meno di un anno. Questo incremento esponenziale della domanda comporta diversi rischi:

Tempi di approvvigionamento delle fabbriche

Le fabbriche potrebbero non essere in grado di soddisfare l’aumento improvviso della domanda, causando ritardi significativi nella consegna dei macchinari. In vista dell’aumento dei progetti da gestire, molte aziende stanno provvedendo all’adeguamento dello stock di componenti necessari alla produzione. Purtroppo, l’aumento del denaro rende questa operazione particolarmente onerosa e finirà con il ripercuotersi sul costo del progetto finale, erodendo parte dei benefici del piano.

Risorse tecniche del settore

Tutti i progetti da realizzare hanno in comune un elevato contenuto tecnico e tecnologico che, nell’ottica del rispetto del Dnsh, permetta il monitoraggio dei principali parametri di processo per un’ottimizzazione dei consumi energetici e il miglioramento della qualità dell’olio. Questo implica che tutte le fasi di progettazione, installazione e collaudo dovranno essere affidate a personale altamente specializzato, che da sempre costituisce un fattore limitante per il settore. L’avvio della campagna 2025 richiederà un’organizzazione e una programmazione non tipiche del settore, condizionato com’è da fattori esterni, in primis quello climatico, che spesso riescono a vanificare gli sforzi anche delle aziende più organizzate.

Il sovraccarico di lavoro e le limitazioni operative quasi sicuramente genereranno un aumento dei costi complessivi di tutti i progetti, mentre la pressione per il completamento dei lavori nei tempi stabiliti potrebbe compromettere la qualità degli stessi.

Esposizione finanziaria

La procedura amministrativa prevede che il soggetto beneficiario provveda all’esecuzione degli interventi approvati, saldi le fatture e successivamente, dopo i necessari controlli, ottenga un rimborso nella percentuale prevista.

Ancora una volta, il fattore tempo diventa cruciale, soprattutto per le aziende che avranno bisogno di un supporto bancario. Allo stato attuale, solo poche aziende hanno ricevuto la comunicazione nominale che nulla osta all’esecuzione del loro progetto. Questo documento costituisce un importante supporto per l’ottenimento di una linea di credito bancario dedicata, un passaggio che richiede comunque qualche mese. Solo la certezza della disponibilità finanziaria, oltre all’approvazione “nominale”, mette l’imprenditore in condizione di sottoscrivere ordini con i fornitori.

Considerazioni finali

A distanza di un anno, constatiamo lo squilibrio tra il tempo amministrativo e burocratico, che alla fine occuperà 48 mesi dei 64 destinati alla realizzazione del piano (75%), lasciando meno di uno alla realizzazione pratica dei progetti (grafico 1, v. Olivo e Olio n. 5/2024).

Tutto ciò è ancora meno accettabile se si considera che in fase di stesura del bando nazionale ci si è limitati all’applicazione dei criteri di tutela ambientale (Dnsh) senza voler contestualizzare e adattare il piano al variegato mondo della olivicoltura italiana. Credo che si sarebbe dovuta dedicare una maggiore attenzione alla sostenibilità sociale della olivicoltura di molte aree italiane, dove la coltivazione dell’olivo rappresenta ormai l’ultimo baluardo agronomico prima dell’abbandono. In queste aree, la presenza di frantoi vicino ai coltivatori è un sostegno alla comunità agricola.

Il frantoio svolge, infatti, per molti piccoli coltivatori non solo la funzione di trasformare le olive in olio, ma anche di consulenza tecnica agronomica, informazione commerciale, promozione e marketing (oleoturismo).

Leggi anche: Oleoturismo, definizione e disciplina fiscale

La situazione attuale evidenzia una discrepanza marcata tra le ambizioni del Pnrr e la realtà operativa del settore oleario. L’allocazione di fondi e la programmazione dei lavori avrebbero richiesto una pianificazione più attenta alle specificità del settore, così come una maggiore flessibilità nei tempi di realizzazione.

In molti ora auspicano una proroga dei tempi per la conclusione dei progetti. Tuttavia, perché questa possa avere effetti positivi, è fondamentale che venga concessa non all’ultimo momento, ma il prima possibile. Solo così l’unica fase davvero critica del piano, quella della realizzazione materiale delle installazioni, potrà trarne giovamento. Una proroga tempestiva eviterebbe l’aumento dei costi, le cattive esecuzioni e la cancellazione di progetti approvati a causa della mancanza di risorse.

Prospettive per il settore oleario

Nel complesso, il Pnrr rappresenta ancora una straordinaria opportunità per il settore oleario italiano, ma il suo successo dipenderà dalla capacità di adattare rapidamente le strategie di intervento alla realtà operativa e stagionale dei frantoi.

Solo così sarà possibile garantire che l’ambizioso programma di rinnovamento contribuisca effettivamente al rilancio e alla sostenibilità del settore.

Questo bilancio a luglio 2024 lascia intravedere sia le potenzialità sia i limiti del Pnrr nel contesto del rinnovamento dei frantoi oleari italiani. La corsa contro il tempo, aggravata da una gestione amministrativa prolungata, pone interrogativi seri sull’efficacia con cui i fondi sono stati e saranno utilizzati, sfidando le aziende a ottimizzare ogni fase del processo.

Nel futuro prossimo, sarà fondamentale monitorare come i frantoi gestiranno questa intensa fase di transizione e quali saranno gli effetti a lungo termine degli investimenti effettuati.

Leggi anche: Pnrr, quali opportunità per i frantoi italiani?


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Pnrr per il rinnovamento dei frantoi italiani: un primo bilancio - Ultima modifica: 2024-09-24T17:30:34+02:00 da Barbara Gamberini

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