Assitol, l’Associazione Italiana dell’Industria Olearia aderente a Confindustria e Federalimentare, conferma la sua crescita e centralità per l’intero comparto agroindustriale italiano. Con 200 aziende associate, che spaziano dall’olio d’oliva al biodiesel, dai condimenti spalmabili al lievito fino agli ingredienti per la panificazione e agli oli tecnici, l’Associazione ha tracciato un bilancio decisamente positivo per il 2024 e i primi mesi del 2025, pur in un contesto globale instabile.
Nuovi ingressi e sinergie di filiera
Nel corso dell’assemblea annuale, svoltasi in forma privata, è stato evidenziato l’ingresso di nuovi soci e il rientro di altri. Tra le novità, l’adesione di Assom – l’associazione dei produttori di olive da mensa – come socio aggregato.
«Assitol è diventata una mini-federazione che lavora su più fronti integrati e sinergici – ha spiegato il presidente Palmino Poli – un esempio concreto di economia circolare tra alimentare ed energia».
Export, sostenibilità e geopolitica: la sfida quotidiana
Con un giro d’affari che supera i 20 miliardi di euro, Assitol rappresenta un pilastro industriale che ha saputo reagire alle incertezze globali:
- dazi,
- guerre,
- crisi climatica
- e instabilità nelle forniture.
A trainare la ripresa è stata anche la domanda estera, cresciuta del 2,6% nel 2024 per tutto il manifatturiero.
«Il nostro compito – ha sottolineato Poli – è accompagnare quotidianamente le imprese e rafforzare la loro competitività anche all’estero, ad esempio tramite le partnership fieristiche, come quella con Italian Exhibition Group».
L’impresa come leva sociale: l’impegno di Assitol
L’obiettivo di Assitol è sempre lo stesso: essere in prima linea sulle problematiche socio-economiche che coinvolgono le aziende fino a sostenere anche iniziative a forte valore sociale.
Ne è prova l’adesione a Pane in piazza, il grande evento di beneficenza previsto in Piazza Duomo a Milano dal 24 agosto al 1° settembre. «Vogliamo dimostrare che fare impresa significa agire a 360 gradi, senza dimenticare i più fragili», ha concluso Poli.