Friuli-Venezia Giulia
L’intervento è stato a cura di Gianluca Gori e Marco Stocco dell’Ersa, Servizio Fitosanitario del Friuli-Venezia Giulia. L’andamento climatico 2022 e 2023 ha fortemente influenzato il bilancio fitopatologico delle due annate.
- Rogna, Pseudomonas savastanoi: non ci sono stati particolari aumenti nel 2022-2023, ma resta da valutare gli effetti dell’evento grandinigeno del 24 luglio 2023
- Occhio di pavone, Venturia oleaginea: il 2022 è stata un’annata non preoccupante per questa patologia, che invece ha avuto un incremento nel 2023 a causa delle piogge primaverili favorendo l’inoculo del fungo.
- Piombatura o Cercosporiosi: aumento nel 2023 per l’andamento climatico favorevole e per lo scarso controllo
- Lebbra: incremento nel 2023 dovuta ai forti attacchi di mosca e l’andamento climatico favorevole.
Per quanto riguarda i fitofagi:
- Cimice asiatica, Halyomorpha halys: aumento della sua incidenza nel 2023 rispetto al 2022, soprattutto dove non è stato effettuato un controllo del fitofago
- Margaronia, Palpita vitrealis: scarsa presenza nel 2022, mentre nel 2023 è stato riscontrato una diffusione su tutto il territorio regionale causando danni su germogli e frutti.
Provincia Autonoma di Trento
L’intervento a cura di Miche Morten, Fondazione Mach di San Michele all’Adige ha elencato l’andamento dei principali patogeni dell’olivo. Tra le avversità che hanno registrato una maggiore diffusione nei due anni presi in esame sono:
- Rogna, Pseudomonas savastanoi: questa regione risulta essere particolarmente sensibile alla rogna, aggravata anche dai cambiamenti climatici che ne facilitano la diffusione insieme alla raccolta con agevolatori.
- Occhio di pavone, Venturia oleaginea: essendo diffuse le varietà sensibili come Casaliva e Frantoio viene consigliato un contenimento preventivo con rame e zolfo.
- Lebbra: in annate particolarmente piovose come il 2023 si sono registrati più casi.
Per quanto riguarda i fitofagi invece sono stati segnalati:
- Cimice Asiatica, Halyomorpha halys: causa della cascola verde delle drupe, soprattutto nelle annate di bassa produzione. Questo insetto ha giocato un ruolo chiave nell’abbassamento della produzione. Nel 2022 ci sono stati due picchi, la generazione svernante e quella estiva, nel 2023 invece il picco più importante si è avuto sulla generazione estiva. Il momento di intervento è molto importante per una corretta riuscita dei trattamenti anche se abbiamo pochi strumenti per la difesa.
- Tignola rodiscorza, Euzophera spp: lepidottero che causa disseccamenti della chioma la cui incidenza si è ridotta notevolemnte nel 2022 e 2023.
- Margaronia, Palpita vitrealis: rilevato un aumento nel 2023 è stato rilevato
Veneto
Nell’intervento svolto da Enzo Gambin, Aipo Verona per la Regione Veneto è stato segnalato che le patologie che nel 2022 e 2023 hanno aumentato la loro incidenza sono quelle batteriche e fungine come la rogna e l’occhio di pavone, con infezioni importanti soprattutto nel periodo autunno invernale.
- Rogna, Pseudomonas savastanoi: l’aumento di questa malattia batterica è in parte dovuta alla per raccolta con agevolatori, ma anche a eventi grandinigeni avvenuti nel periodo tra aprile e luglio 2023, che hanno creato ferite e di conseguenza aumento delle infezioni.
Per i fitofagi:
- Margaronia, Palpita vitrealis: nel 2022 e 2023 è stata rilevata sia su impianti giovani e che su oliveti di 20-30 anni, dove aveva attaccato apici vegetativi e anche le olive. Nel 2023 i danni alle olive sono stati pari a quella di mosca, producendo olii con livelli di perossidi molto elevati.
- Tignola rodiscorza, Euzophera spp: sono stati trovati casi in cui si è insediata su alberi colpiti dalla rogna amplificando così il problema.
Liguria
L’intervento presentato da Federico Grillo, Settore servizi alle imprese agricole e florovivaismo della Regione Liguria ha descritto la situazione della Liguria partendo da un aspetto di fondamentale importanza per l’olivicoltura regione, cioè quello dell’aumento dell’abbandono.
Per quanto riguarda le principali malattie è stato segnalato:
- Rogna, Pseudomonas savastanoi: in forte aumento sia per andamento climatico con grandinate e piogge, sia a causa di insetti come l’Euzophera spp e Danineura oleae.
Per i fitofagi:
- Tignola rodiscorza, Euzophera spp: molto diffusa già da maggio 2020 nel Tigullio e nel Genovese. La regione effettua un monitoraggio con trappole a feromoni ma con risultati non soddisfacenti dovuti alle pochissime catture e all’impossibilità di costituire delle curve di volo. Sono in atto studi di laboratorio anche per capire la correlazione con la rogna.
- Cecidomia, Dasineura oleae: Molto diffusa nella Val di magra, nello spezzino e nel levante ligure. Ci sono due picchi, una generazione a aprile maggio molto dannosa che attacca i nuovi germogli e una nel periodo autunnale. La seconda generazione nel 2022 non c’è stata a causa della siccità e della scarsa emissione delle nuove foglie. Per entrambe le annate 2022 e 2023, l’attacco è stato molto forte con evidenti cascole fogliari e difficoltà di controllo con principi attivi utilizzabili.
Toscana
Ha presentato il resoconto Massimo Gragnani, Servizio Fitosanitario della Regione Toscana, iniziando con un breve resoconto sulla situazione Xylella rinvenuta in Toscana nel 2018 nella zona del Monte Argentario. Nela piccola superficie dal, non è stata ritrovata nessuna pianta di olivo colpita da Xylella che ha infettato principalmente piante della flora mediterranea. La problematica è stata limitata grazie alla rimozione delle piante infette, al controllo di vettori e alla creazione di zone cuscinetto e zone a controllo rafforzato per il suo contenimento.
Per quanto riguarda le principali malattie batteriche e fungine non sono state rilevate particolari criticità, ad eccezione di un incremento della rogna come già evidenziato nelle altre regioni.
Per quanto riguarda invece i monitoraggi degli insetti è stata sottolineata la presenza di:
- Cecidomia,Dasineura oleae: in Toscana comparsa dal 2016 a nord di Massa Carrara e nella provincia di Grosseto. Grazie alla collaborazione con Scuola Sant’Anna di Pisa, sono stati fatti numerosi studi sulla presenza di parassitizzazione, avvenuta nel grossetano ma non nella zona a confine con Liguria dove l’infezione è aumentata. Quando la parassitizzazione supera una soglia del 15% possiamo evitare interventi perché si sta ricreando un equilibrio nell’agroecosistema. Da approfondire la conoscenza dell’insetto e principi attivi utili per il controllo.
- Punteruolo dell’olivo, Rhodocyrtus cribripennus: ricevute segnalazioni nella provincia di Grosseto, dove le perforazioni a fini alimentari e riproduttivi su drupe ancora piccole ne ha provocato la cascola. Il rinchite preferisce olive piccole con poca polpa, quindi in linea con l’andamento climatico del 2022 molto siccitoso e olive con poca polpa. Nel 2023 sembra che il danno si sia ridimensionato.
- Cimice Asiatica, Halyomorpha halys: come nelle altre regioni è anch’essa presente in Toscana. Il controllo è stato effettuato con rilasci di Japonicus, come segnalato dal Programma nazionale di lotta biologica alla cimice. Sono da monitorare e approfondire gli effettivi danni su olivo.
Marche
L’intervento di Sandro Nardi, Amap Regione Marche, ha ribadito quello che è stato segnalato nei precedenti interventi.
Per quanto riguarda malattie fungine non viene segnalato nessun aumento preoccupante, mentre per quanto riguarda la rogna, anche qui si rileva un suo incremento soprattutto su varietà sensibili come Frantoio, Raggia e Raggiola. La sua diffusione è aumentata a causa dei numerosi eventi grandinigeni ma resta comunque sotto controllo grazie a operazioni di corretta gestione.
Anche qui per quanto riguarda gli insetti si rileva:
- Cecidomia, Dasineura oleae: nel 2022 la problematica è aumentata limitatamente alle provincie di Pesaro e Urbino e 10-15 comuni che riguardano la costa e prima collina. Attraverso il monitoraggio su tutto il territorio nel 2023 sembra sia una problematica rientrata.
- Margaronia, Palpita vitrealis: forte incremento di attacchi nel 2023 anche su piante adulte. Sono stati rilevati danni sulle olive.
Inoltre, sono stati rinvenuti disseccamenti apicali dei rametti, inizialmente attribuiti al moscerino suggiscorza (Resseliella oleisuga), ma successivamente è stato ricondotto alla presenza delle cicale e in particolare alla Tettigetta brullei che depongono le uova sotto la corteccia.
Abruzzo
Per l’Abruzzo è intervenuto Stefano Di Russo, Servizio Fitosanitario della Regione Abruzzo che ha illustrato quali sono stati gli andamenti delle principali malattie e fitofagi presenti in regione nelle due annate in esame:
- Rogna dell’olivo, Pseudomonas savastanoi: presente in regione in entrambe le annate con intensità media. Non costituisce un problema a livello produttivo. Le aziende che presentano questo problema attuano tutte le misure agronomiche e tecniche per il controllo.
- Occhio di pavone e Cercosporiosi: andamenti simili per le due malattie. Il 2022 è stata una annata siccitosa e calda con poche segnalazioni. Più segnalazioni registrate nel 2023 su cultivar Dritta e in oliveti fitti e in zone umide. Entrambe le avversità non hanno costituito un problema produttivo.
- Tignola dell’olivo, Prays oleae : per entrambe le annate non è stato necessario intervenire perché non è mai stata superata la soglia di intervento del 10-15%. A fini preventivi sono consigliati trattamenti rameici tra fine luglio e metà agosto.
- Margaronia, Palpita vitrealis: 2023 è stata un’annata molto problematica rispetto al 2022. Nel 2023 gli attacchi si sono intensificati causando danni sulle drupe nei mesi di agosto e settembre oltre ai danni su apici vegetativi. Non sono stati svolti interventi specifici se non in forma indiretta per la difesa dalla tignola e alla mosca.
- Cimice asiatica, Halyomorpha halys: Molte segnalazioni ricevute durante i periodi di raccolta rispetto a quelle del periodo di indurimento del nocciolo che può essere più dannosa e causare cascola delle olive. Da tenere sotto controllo nei prossimi anni.
Umbria
L’intervento della Regione Umbria è stato curato da Eliana Consolani e Mara Bodesmo del Servizio Fitosanitario della Regione Umbria.
Come in altre regioni del centro-nord Italia, la rogna e l’occhio di pavone sono molto diffuse ma senza causare danni alla produzione. Quello che invece è stato segnalato è un aumento delle segnalazioni relative a Verticilliosi dell’olivo (Verticillium dahliae) su nuovi impianti.
Per quanto riguarda i fitofagi è stata segnalata:
- Cimice Asiatica, Halyomorpha halys: nel 2023 c’è stato un aumento notevole delle segnalazioni soprattutto a fine estate. Verrà continuato il programma di lotta biologica con l’impiego dell’antagonista naturale T. japonicus “vespa samurai”.
- Margaronia, Palpita vitrealis: avversità emergente che ha riscontrato numerose segnalazioni in tarda estate con larve di quarta età che hanno la capacità di erodere la drupa.
Puglia
Agostino Santomauro, Osservatorio Fitosanitario Regione Puglia, ha presentato i dati relativi a 2022 e 2023 per quanto riguarda l’emergenza Xylella e per l’andmaneto delle principali malattie e fitofagi.
- Xylella: nonostante l’incremento del numero delle piante infette dal 2021 al 2022, negli ultimi cinque anni c’è stata una riduzione dell’avanzamento limitato al versante adriatico e una diffusione su brevi distanze più lenta verso. Le cause del rallentamento dell’avanzata verso nord vanno individuate in diversi fattori climatici, tecnici e agronomici: un microclima meno adatto al patogeno, cultivar differenti, gestione del suolo, monitoraggio e rimozione dele piante infette, controllo e riduzione del vettore e sovrainnesti con varietà resistenti. Nonostante questo nuovi disseccamenti stanno suscitando allarme nella piana degli olivi monumentali.
- Lebbra: presente in forma endemica in alcuni areali salentini. Nel 2023 aumento della malattia con infezioni a carico delle drupe soprattutto dove non sono stati fatti trattamenti preventivi in prefioritura o fine estate autunno.
- Tignola dell’olivo, Prays oleae: nel 2022 ha avuto una incidenza più elevata rispetto al 2023, causando cascola precoce delle olive. In entrambe le annate sono state segnalate molte catture della generazione carpofaga.
- Margaronia, Palpita vitrealis: aumento nel 2023 , in cui è stato rilevato un susseguirsi di generazioni carpofaghe in impianti giovani su germogli e frutti.
- Punteruolo dell’olivo, Rhodocyrtus cribripennus: diffuso ormai in forma endemica in molte aree della Puglia. Causa danni rilevanti a carico delle drupe da fine giugno.
Un aspetto che è stato sottolineato è l’aumento dell’incidenza di alcuni fitofagi sugli impianti superintensivi pugliesi, che necessitano di cure e input colturali diversi da quelli tradizionali. In particolare quelli che nel futuro necessiteranno di maggiore attenzione sono: Margaronia, Punteruolo, Moscerino suggiscorza (che verrà inserito nel Dpi Puglia 2024) e l’Eriofide (Aceria Olea).
Basilicata
La relazione della Regione Basilicata fornita da Arturo Caponero, ALSIA- Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura ha fornito un quadro in linea con l’andamento delle regioni limitrofe focalizzandosi sulle principali avversità che possono andare a colpire i nuovi impianti superintensivi che attualmente nella regione coprono una superfice di circa 300 ettari.
- Margaronia, Palpita vitrealis: come in altre regioni si segnalano attacchi su impianti giovani
- Fleotribo dell’olivo, Phloeotribus scarabaeoides: coleottero che scava sotto la corteccia dell’olivo per la deposizione delle uova da cui nasceranno larve xilofaghe causando un indebolimento delle branche
- Oziorrinco, Otiorrhynchus cribricollis : l’applicazione dei manicotti negli impianti giovani spesso non è possibile economicamente e tecnicamente.
Calabria
Per la Calabria, seconda regione olivicola dopo la Puglia è intervenuto Vincenzo Maione, Agenzia Regionale per lo sviluppo dell’Agricoltura in Calabria.
Tra le principali malattie è stata segnalato:
- Occhio di pavone, Venturia oleaginea: le condizioni climatiche di elevata umidità e bagnatura fogliare che si verificano sempre in Calabria in primavera e autunno e causano filloptosi precoce riducendo la capacità fotosintetica e incidendo sulla differenziazione a fiore, rendendola una delle malattie più diffuse in regione.
- Lebbra: malattia endemica nella Piana di Gioia Tauro, controllata con interventi agronomici e chimici nel caso di infezioni molto alte.
- Verticilliosi dell’olivo, Verticillium dahliae: registrato un aumento rispetto al 2022 soprattutto dopo le piogge dei mesi di aprile e maggio in giovani impianti.
Per quanto riguarda i fitofagi:
- Tignola dell’olivo, Prays olea: segnalazioni soprattutto nelle aree interne collinari e ha creato problemi sulle zone litoranee
- Tripide dell’olivo, Liotrhips oleae: ha provocato danni nella fascia ionica calabrese nel trienno 2016-2018 ma negli ultimi anni si è ridotto. Quando ci sono condizioni climatiche favorevoli le punture si infettano causando una cascola secondaria dovuta all’insediamento di funghi saprofiti.
- Margaronia, Palpita vitrealis: aumento della sua presenza su impianti giovani
Sardegna
L’intervento a cura di Antonio Montinaro, Agenzia Laore, Regione Sardegna ha illustrato le principali criticità registrate per i due anni in esame.
- Occhio di pavone, Venturia oleaginea: molto presente in Sardegna anche dovuta alla presenza della varietà Bosana, molto suscettibile. La sua diffusione è spesso dovuta a uno scarso controllo della malattia che negli anni ha causato una forte riduzione della produzione.
- Rogna dell’olivo, Pseudomonas savastanoi: aumentata in questi anni per eventi climatici estremi come grandinate malattia.
Per quanto riguarda i fitofagi:
- Tignola dell’olivo, Prays oleae : negli ultimi anni ha cominciato a causare attacchi più significativi in nuovi impianti irrigui e su vecchi impianti con varietà a drupa grossa.
- Margaronia, Palpita vitrealis: registrato un aumento su nuovi impianti
Leggi anche: Giornate fitopatologiche, mosca dell’olivo in Italia nel 2022 e 2023