Il controllo della mosca tra presente e futuro

femmina di mosca delle olive
1 - Femmina di mosca delle olive mentre ovidepone su olive in cui sono presenti altre punture. In olivicoltura biologica il primo intervento preventivo deve essere eseguito prima che si verifichi la situazione qui descritta.
Dallo studio della prima generazione annuale combinato con i modelli climatici emerge un rischio medio-alto per l’annata. Il 2019 sarà l’ultimo anno per il dimetoato; la scelta tra i principi attivi larvicidi sarà ancora più limitata

Tra le problematiche fitosanitarie la maggiore preoccupazione per gli olivicoltori, con l’avvicinarsi della campagna di raccolta è, ogni anno, riposta nella gestione della difesa dalla mosca delle olive, fitofago chiave dell’oliveto.

«Come sarà la stagione per quanto riguarda gli attacchi della mosca delle olive?» e «quali sono le novità sui prodotti da utilizzare in integrato e biologico?»: sono queste le domande che tutti si fanno con l’incedere dell’estate.

In questa nota tecnica si cerca di rispondere a queste due domande in modo da fornire qualche indicazione su come predisporsi nei confronti del controllo del fitofago.

La prima generazione estiva

È oramai risaputo che la gravità dell’attacco della prima generazione estiva di Bactrocera oleae, quella che infesta le olive mediamente dai primi di luglio in poi, è influenzata principalmente da 4 fattori, (tabella 1).

Tabella 1 - Principali fattori che influenzano la gravità dell’infestazione della prima generazione estiva (luglio) della mosca delle olive
Fattore Descrizione
1 - Temperature minime invernali Più l’inverno è mite, maggiore è la probabilità che le popolazioni di mosca delle olive svernanti, soprattutto come pupa nel terreno, sopravvivano.
2 -La durata e l’entità del volo primaverile della mosca Se in primavera si verificano voli di mosca delle olive di grossa entità (media su 3 trappole pari a 10 catture/settimana) e di lunga durata (30-40 giorni) significa che il fitofago ha superato bene l’inverno e che si è verificata una bassa mortalità a carico delle pupe nel suolo.
3 - La presenza di olive in primavera Se residuano molte olive sulle piante dopo la raccolta o in oliveti soggetti ad abbandono, la mosca, in primavera, sarà facilitata a trovare il substrato per l’ovideposizione.
4 - Quantità di olive presenti sulle piante ai primi di luglio Se siamo in annata di carica produttiva il rischio di infestazione a luglio è inferiore rispetto all’annata di scarica produttiva.

Riferendosi alla Toscana, anche per l’anno in corso, utilizzando la rete agro-climatica regionale e integrando i dati delle temperature invernali-primaverili (2018-2019) con quelli di campo relativi all’andamento della prima generazione annuale della mosca (aprile 2019), è stato prodotto un report che è stato pubblicato il 23 maggio 2019 in Agroambente.info.

Secondo tale report, sulla base dei dati disponibili sul clima e sulla biologia del fitofago, è possibile affermare che il 2019 si pone come annata a rischio medio-alto per la prima generazione estiva della mosca delle olive.

Alla pari viene dato il consiglio di iniziare il monitoraggio dei voli degli adulti a partire dalla metà di giugno. Questo soprattutto negli oliveti biologici dove deve essere individuato il momento del primo intervento preventivo, da eseguire prima che si siano verificate le ovideposizioni da parte delle femmine (foto 1 in apertura), basandosi sul volo del fitofago oltre che sullo stadio di accrescimento dell’oliva. Il monitoraggio dei voli può essere effettuato sia con trappole a feromone che con trappole cromotropiche gialle preincollate (foto 2).

Nel primo caso la trappola è più selettiva, maggiormente attrattiva, si catturano soprattutto maschi di mosca delle olive e quindi è facilmente leggibile. La trappola cromotropica gialla preincollata, invece, anche se meno costosa, cattura molti insetti oltre a B.oleae e la sua lettura richiede più tempo e attenzione. (…)

Lotta larvicida, quali prospettive?

Il controllo della mosca delle olive con la tecnica larvicida, che prevede l’utilizzo di molecole chimiche di sintesi, sta attraversando un momento storico importante.

Recentemente la Commissione Europea (G.U. dell’8 maggio 2019) si è espressa con un Regolamento in materia di proroga dei periodi di approvazione di diverse sostanze attive tra cui il dimetoato. Di fatto viene individuato il 31 luglio 2020 come termine ultimo di proroga e pertanto il 2019 si preannuncia come l’ultima campagna in cui può essere utilizzato questo principio attivo.

Questo lascerà, di fatto, utilizzabili solo 2 principi attivi: il Phosmet (o Fosmet) e l’Acetamiprid (neonicotinoide). Senza voler entrare nel merito di questa complessa problematica, è importante comunque evidenziare che quanto sopra porta, come conseguenza, alla carenza di principi attivi ad azione larvicida registrati sull’olivo che garantiscano

  1. una buona efficacia contro le larve giovani della mosca delle olive e,
  2. al contempo, l’assenza di problemi di residui nell’olio.

Questo comporterà, per gli addetti alla difesa fitoiatrica, ad uno sforzo ancora maggiore nel fornire assistenza tecnica agli olivicoltori e a trovare soluzioni che vadano sempre più verso strategie alternative all’utilizzo del mezzo chimico di sintesi. (…)

L’articolo completo è disponibile su richiesta alla redazione di Olivo e Olio

Il controllo della mosca tra presente e futuro - Ultima modifica: 2019-07-16T12:15:59+02:00 da Barbara Gamberini

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