Marciumi delle olive: note di bio-sintomatologia

marciumi delle olive
Cascolate con marciumi e necrosi conseguenti ad attacco dacico.
Lebbra e marciumi da Botryosphaeria dothidea : la a corretta identificazione degli agenti causali e l’approfondita conoscenza della loro bio-ecologia, costituiscono i presupposti chiave per l’adozione di strategie di controllo efficaci e sostenibili

Diverse sono le alterazioni dell’epi-mesocarpo, volgarmente dette marciumi, cui possono andare incontro anche i frutti dell’olivo. Spesso sono la conseguenza di lesioni istologiche che permettono l’instaurarsi di infezioni batteriche e/o fungine dovute ad agenti patogeni tanto banali quanto pressoché ubiquitari.

Costituiscono esempi di ciò i processi di degradazione delle olive a seguito di pesanti e reiterate infestazioni daciche su frutti durante le fasi finali del processo di maturazione (necrosi, muffe varie, marciume acido). Altre volte, dette alterazioni dipendono da infezioni da parte di funghi dotati di patogenicità primaria, ovvero diretta.

Marciumi da Glomerellaceae

La “lebbra” (dal greco: Leπra «squamoso») o antracnosi (dal greco: ἄνϑραξ -ακος «carbone» e νòσος «morbo») è una tipica malattia dei frutti dell’olivo dovuta a miceti parassiti del genere Colletotrichum, tradizionalmente riconosciuti come un taxon asessuato di funghi con un elevato numero di specie assegnate a corrispondenti forme sessuate del genere Glomerella (Glomerellales Glomerellaceae) (Cannon et al., 2012).

In considerazione del fatto che il genere Glomerella, caratterizzato da periteci ben strutturati, dotati di ostiolo, aschi e ascospore piuttosto tipici, viene diffuso in natura prevalentemente da parte delle forme conidiche del suddetto genere anamorfo Colletotrichum, e che il confermato orientamento verso un sistema nomenclaturale unificato tende a privilegiare, per quantità di dati disponibili e interesse fitosanitario, i nomi scientifici delle forme asessuate, da tempo l’eziologia di queste malattie è principalmente riferita al genere Colletotrichum.

Le antracnosi sono malattie caratterizzate da lesioni contornate da aloni imbruniti che, specie quando interessano organi carnosi, risultano depresse a partire dal centro, per il collasso dei tessuti sottostanti l’epidermide.

Su olivo, la malattia è stata segnalata in tutti i continenti, ma raggiunge una maggiore incidenza e gravità nell’area ovest del bacino del Mediterraneo, dove è endemica negli oliveti tradizionali di cultivar sensibili. Essa è causata da diverse specie di Colletotrichum, per lo più raggruppate nel complesso delle specie di C. acutatum. Secondo Talhinhas et al. (2018), C. nymphaeae e C. godetiae sarebbero le specie prevalenti nell’emisfero settentrionale, mentre C. acutatum sensu stricto risulterebbe la specie più frequente nell’emisfero australe, sebbene si stia rapidamente diffondendo anche a nord dell’equatore.

Note epidemiologiche sulla lebbra

I Colletotrichum hanno cicli di vita molto variabili, che vanno dall’endofitico al necrotrofico. In natura essi sono in grado di sopravvivere su diversi organi vegetativi dell’olivo, oltre che su ospiti erbaceei. Secondo Talhinhas et al. (2018), in assenza di frutti maturi questi funghi possono mantenersi vitali su foglie e rami dell’olivo, ma anche su altri organi e piante non target, mediante una crescita epifitica e un’attività di sporulazione.

Nel bacino del Mediterraneo il fungo supera il periodo invernale mantenendosi a livello di inoculo, più o meno consistente, su frutti mummificati rimasti nell’oliveto dalla precedente stagione vegetativa, su foglie e branchette giovani, di circa un anno di età, e su rami vecchi di alcuni anni, ove il micete è in grado di rimanere latente anche per lunghi periodi. Sull’epicarpo delle drupe il fungo resta quiescente fino all’invaiatura, fase fenologica dalla quale in poi, possono svilupparsi i sintomi. Indagini sperimentali recentemente condotte da Nigro et al. (2017), hanno permesso di appurare che in Puglia i più elevati livelli di inoculo di Colletotrichum spp. si verificano tra la fioritura e l’immediata post-allegagione.

Leggi l’articolo completo su Olivo e Olio n. 1/2022

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Marciumi delle olive: note di bio-sintomatologia - Ultima modifica: 2022-01-18T09:45:23+01:00 da Barbara Gamberini

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