Dopo la disastrosa annata 2016 caratterizzata da un calo di produzione, rispetto al 2015, superiore al 60% quella in corso si prospetta migliore di quanto stimato solo qualche mese fa. Infatti la produzione olivicola del 2017 sembra preannunciarsi di buona qualità: nonostante la siccità prolungata e fenomeni di cascola anticipata, che in diverse aree olivicole hanno ridotto il potenziale di produzione, soprattutto nelle regioni centrali, diversi centri studi europei prevedono un aumento della produzione italiana di olio di oliva intorno al 18%, per un totale stimato intorno alle 288.000 t. (…)
Le ultime annate
La grande assente di questa campagna olivicola è la mosca delle olive (Bactrocera oleae), fitofago che ormai ci ha abituato a sbalzi di “umore” e di dannosità nel susseguirsi delle diverse annate. Forse è semplicistico parlare di alternanza tra un anno favorevole alla mosca ed uno in cui le popolazioni dell’insetto sono nettamente inferiori. Effettivamente nelle recenti campagne olivicole il 2014 ed il 2016 sono stati caratterizzati da livelli di infestazione elevati mentre il 2015 ed il 2017, che ormai volge al termine, si sono distinti per un contenuto danno del fitofago a carico delle drupe.
Tuttavia la realtà è più complessa delle apparenze e complessi sono i fattori che permettono o meno alla mosca delle olive di esprimere tutto il suo potenziale biologico(…).
Consultando la bibliografia italiana ed internazionale sul tema, si capisce subito che forse non tutto è ancora noto sul comportamento biologico di questo insetto. È un dittero con un comportamento monofago (infeudato sull’olivo) che riesce a sopravvivere anche nei lunghi periodi in cui non ci sono drupe presenti sulla pianta. Tutti gli studi effettuati, compresi quelli condotti nelle Marche, attestano che negli areali climatici miti, es. zone litoranee del medio adriatico, gli adulti volano praticamente durante tutto l’anno anche se con ridotta intensità di catture nei mesi invernali. Negli areali in cui si osserva una sospensione dei voli durante la stagione invernale comunque si assiste ad una ripresa dei voli in primavera ben prima della fase fenologica di indurimento del nocciolo delle olive che per lungo tempo è stata considerata l’indicatore utile per individuare l’inizio della recettività delle drupe alle deposizioni della mosca. Diverse ricerche dimostrano che gli inverni miti favoriscono le pullulazioni di mosca durante i mesi di giugno e luglio soprattutto quando associati ad un anticipo nello sviluppo fenologico delle olive. (…) Tuttavia poco sappiamo sull’influenza di fenomeni meteorologici quali gelate e ritorni di freddo primaverili sul comportamento biologico di questo insetto. (…)
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