Nel controllo integrato dei fitofagi, che faticosamente si sta affermando da parecchi decenni, una delle più importanti conoscenze che dovremmo avere è la soglia di tolleranza, cioè il livello di attacco che ancora non arreca alcun danno economico nonostante la presenza del fitofago.
A partire da questo livello ulteriori attacchi diminuiranno gli introiti dell’azienda e, sulla base di considerazioni prettamente economiche si definirà una soglia di dannosità, cioè il livello di attacco in cui i danni sofferti eguagliano i costi degli interventi di controllo del fitofago.
A sua volta, dalla soglia di dannosità deriverà la soglia d’intervento, cioè un livello inferiore di attacco dell’insetto, raggiunto il quale dobbiamo intervenire per evitare di arrivare alla soglia di dannosità.
Nel caso della mosca delle olive, Bactrocera oleae (Rossi), dittero tefritide monofago dei frutti di diverse sottospecie di Olea europaea, si adottano tante, più o meno empiriche, soglie d’intervento, dal 5% al 20% d’infestazione sulle olive da olio (1-2% sulle olive da mensa) quando si intende usare un insetticida larvicida, mentre per le uccisioni massali con esche avvelenate o metodi repellenti anti-ovideponenti si suggerisce di iniziare a intervenire o alle prime catture di adulti o non più tardi del 5% di olive infestate.
I ricercatori concordano che i livelli di rischio di danno da Bactrocera oleae sono correlati col livello d’infestazione sulle olive, e pochissimo con il livello di adulti catturati con varie trappole, a feromone, cromotropiche o alimentari.
Valori della soglia di tolleranza dei danni
Ma le soglie di tolleranza e dannosità quali sono? Nonostante le soglie d’intervento debbano derivare da queste, ci sono pochi lavori che riportano dati quantitativi, cioè valori numerici ricavati da osservazioni ed esperimenti ripetuti e ripetibili. (..)
Alcuni risultati sperimentali
Nell’ultimo decennio due differenti gruppi di ricercatori italiani, lavorando in oliveti della Toscana e della Sicilia costiera, hanno definito i livelli più precisi di tollerabilità degli attacchi della mosca delle olive, peraltro molto simili tra loro.
In entrambi gli studi si evidenzia una influenza peggiorativa nella qualità degli oli degli attacchi di mosca delle olive, ma in maniera quasi esclusiva quando sono presenti i fori d’uscita; la percentuale di olive con fori d’uscita risulta infatti essere l’indice d’infestazione più correlato con i parametri qualitativi dell’olio (v. tabella).
I livelli d’infestazione di B. oleae ancora compatibili con l’ottenimento di oli di alta qualità sono risultati il 43-44% di olive con fori d’uscita, e il parametro più sensibile agli attacchi è risultato l’acidità libera, seguito dal numero di perossidi. (..)
Risultati delle analisi di regressione eseguite per valutare le relazioni fra tre parametri di qualità dell’olio e gli indici di infestazione di Bactrocera oleae registrati alla raccolta (modificata da: Caleca et al. 2017) | ||||||
Indice d’infestazione | Parametro di qualità dell’olio | |||||
Acidità libera (n=43) |
Numero di perossidi (n=43) |
Fenoli totali (n=28) |
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R2 | p | R2 | p | R2 | p | |
Olive con fori d’uscita (%) | 71 | 0 | 57,3 | 0 | 17,4 | N.S. |
Numero di fori d’uscita in 100 olive | 69,7 | 0 | 59,8 | 0 | 12,3 | N.S. |
Olive con infestazione dannosa (%) | 60,6 | 0,001 | 55,1 | 0 | 13,9 | N.S. |
Olive con infestazione totale (%) | 57,9 | 0,004 | 56,6 | 0 | 19,8 | N.S. |
R2 e valori di probabilità (p) si riferiscono ad un’analisi di regressione diversa per ciascun indice di infestazione. Tra parentesi il numero di campioni esaminati |
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su Olivo e Olio n. 4 - luglio 2022
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* Virgilio Caleca, Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali, Università degli Studi di Palermo