Attualmente, a causa della scarsa disponibilità di sostanze attive registrate su olivo per il controllo della mosca delle olive (Bactrocera oleae), il contenimento delle sue popolazioni è possibile facendo ricorso ai sistemi integrati dei mezzi disponibili: la protezione dell'entomofauna utile, in modo da favorirne lo sviluppo, il controllo larvicida, il controllo adulticida. È quanto sostiene Antonio Guario, agronomo fitoiatra responsabile ricerca e sviluppo presso Agrolab-Centro sperimentale diagnosi fitosanitarie di Noicattaro (Bari).
La protezione dell'entomofauna utile
I principali parassitoidi associati a Bactrocera oleae, informa Guario, sono in generale ectoparassitoidi, come gli imenotteri Eurytoma martellii, Psyttalia (=Opius) concolor ed Eupelmus urozonus.
«Un altro parassitoide, tra i maggiori ritrovato negli oliveti, è Pnigalio mediterraneus. In molti oliveti in cui si impiegano metodi di controllo non chimici si riscontra una ripopolazione dell’entomofauna utile naturale.
In particolare rilievi effettuati in oliveti in cui non vengono utilizzati insetticidi hanno permesso di riscontrare una presenza di P. mediterraneus tale da interessare fino al 50% delle larve di mosca delle olive».
Mezzi di controllo larvicida
Nella lotta fitosanitaria in genere la programmazione degli interventi viene fatta in relazione al superamento della soglia di danno.
«Ma per la mosca delle olive allo stato attuale – consiglia Guario – più che la soglia di danno è opportuno considerare lo stadio biologico delle larve di B. oleae, poiché gli unici stadi controllabili con i prodotti fitosanitari registrati e presenti in commercio (a base di acetamiprid o di flupyradifurone) sono quelli di prima età. Perciò gli interventi con i mezzi di controllo larvicidi disponibili devono essere molto tempestivi».
Acetamiprid e flupyradifurone sono, in effetti, due sostanze attive efficaci su larve di prima età e fasi iniziali della seconda età.
«Acetamiprid, pur presentando attività sistemica citotropica e translaminare, non ha possibilità di sfruttare tali proprietà perché nelle drupe la sistemia è ridotta, specialmente quando raggiungono le fasi di invaiatura-maturazione. Flupyradifurone non presenta un’elevata citotropicità: la sua efficacia aumenta con l’acidificazione della miscela».
L’impiego dei piretroidi, per Guario, non è giustificato per il controllo di B. oleae e «anzi è sconsigliato per diverse ragioni:
- non hanno nessuna azione nei confronti delle larve perché non sono citotropici;
- non hanno efficacia sugli adulti che volano, perché gli adulti si spostano velocemente;
- hanno un buon uso se miscelati con esche attrattive;
- determinano una alterazione grave degli equilibri presenti negli oliveti, infatti sono già presenti danni da acari su olive;
- manifestano una fotolabilità elevata, con una persistenza di appena due-tre giorni;
- possono causare presenza di residui nell’olio».
Mezzi di controllo adulticidi
I mezzi di contenimento degli adulti e deterrenti all’ovideposizione sono diversi:
- mezzi fisici: trappole per cattura massale, attract & kill;
- mezzi chimici: rame, caolino, esche attrattive attivate con insetticidi;
- mezzi microbiologici: Beauveria bassiana.
«Sul controllo adulticida di Bactrocera oleae bisogna tenere contro di alcuni criteri generali basati sulla consapevolezza che stiamo controllando una popolazione dinamica e non statica. Deve prevalere la consapevolezza della riduzione di una popolazione presente nell’area di coltivazione. Popolazione che si muove su ampie aree di coltivazione con spostamenti anche rilevanti. Perciò, maggiore è la superfice interessata al controllo, più elevate sono le possibilità di efficacia del metodo».
Leggi la prima parte pubblicata il 9 maggio 2023