Gli oleoturisti sono particolarmente interessati sia alla raccolta delle olive con le proprie mani e alla produzione del proprio olio, sia alle degustazioni di olio extravergine di oliva guidate da esperti, nonché alla partecipazione a eventi e attività artistiche negli oliveti. È quanto emerso dal convegno su “Olio, la nuova frontiera del turismo - Le scelte migliori per preservare e valorizzare il territorio olivicolo italiano” organizzato da Coldiretti Puglia e Unaprol - Consorzio olivicolo italiano a Bari in occasione di EnoliExpo 2022.
Oleoturismo, le principali motivazioni
L’Italia è leader mondiale nel turismo enogastronomico, che vale oltre 5 miliardi di euro, perciò esercita una forte attrazione sugli appassionati di tale forma particolare di turismo, ha introdotto il presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia. «Secondo un sondaggio condotto sul sito di Coldiretti Puglia, per più della metà (55%) degli oleoturisti italiani il cibo è la principale motivazione di viaggio, ma su essi esercitano una forte attrazione anche la raccolta diretta in campo e le degustazioni esperienziali. Infatti il 65% di turisti e consumatori è interessato alla raccolta delle olive con le proprie mani e alla produzione del proprio olio, il 59% al contatto diretto con l'agricoltore e il frantoiano, il 73% alle degustazioni guidate e il 43% a eventi e attività artistiche negli oliveti».
Attirano anche le “adozioni a distanza”
Attirano anche le sempre aperte “adozioni a distanza” degli olivi in Puglia, ha aggiunto Muraglia. «Con le adozioni il consumatore ha la certezza che la bottiglia di olio extravergine di oliva proviene proprio dalle olive dell’albero prescelto e adottato. Adottare un ulivo è un’esperienza unica, perché consente di instaurare un rapporto diretto e duraturo nel tempo. A coloro che adottano un olivo offriamo sia l’opportunità di seguirne le fasi di vita, lo stato di salute e lo sviluppo, sia la possibilità di essere accolti nei nostri oliveti e frantoi per fare dal vivo l’esperienza di curare un olivo e vivere in diretta la produzione di olio extravergine di oliva. Oggi i turisti chiedono di vivere un’esperienza e l’olio di oliva può diventare un volano di grande attrazione del turismo esperienziale in campagna, nei frantoi e nelle masserie storiche di cui la Puglia è ricca».
Oleoturismo, più forza dal decreto Mipaaf sulle linee guida
L’oleoturismo ha ricevuto forza, ha rimarcato David Granieri, presidente di Unaprol – Consorzio olivicolo italiano, dalla recente pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del decreto del Mipaaf sulle linee guida per esercitare l’attività oleoturistica. «È così diventata operativa la legge nazionale per la promozione dell’oleoturismo e la valorizzazione delle produzioni olivicole e olearie del territorio italiano. Le potenzialità del turismo legato alle produzioni olivicole e olearie sono enormi. L’oleoturismo è considerato attività agricola connessa se esercitata dall’imprenditore agricolo, singolo o associato. Rientrano nell’oleoturismo le attività formative e informative rivolte alle produzioni olivicole del territorio e alla conoscenza dell'olio d’oliva (con particolare riguardo alle indicazioni geografiche), come per esempio le visite guidate negli oliveti e nei frantoi; le iniziative di carattere culturale e ricreativo e le degustazioni e la commercializzazione dei prodotti olivicoli aziendali, ma non la ristorazione. Diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i turisti e i consumatori e supportare la crescita continua della filiera olivicolo-olearia è il nostro obiettivo perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio d’oliva».