Le proposte per il futuro dal Levante ligure

olivicoltura in liguria
Il convegno tenuto nella Sala Agave dell’ex Convento dell’Annunziata che si affaccia sulla Baia del Silenzio di Sestri Levante.
In un recente incontro tenutosi a Sestri Levante, olivicoltori, amministratori locali ed esperti del settore hanno discusso l’urgente questione dell’abbandono degli oliveti e le possibili strategie di rilancio del territorio e dell’economia locale

Il convegno di apertura della mostra mercato Pane e Olio, che si è tenuta a Sestri Levante (Genova) il 3 dicembre 2021, è stato dedicato quest’anno a “Olivicoltura e territorio nel Levante ligure”. I temi affrontati sono stati particolarmente importanti perché sono stati presentati i risultati di un lavoro, promosso dalla Cooperativa Agricola Olivicoltori Sestresi, insieme ad un nutrito gruppo di aziende, associazioni di categoria, esperti ed enti locali, iniziato nel 2019 e proseguito nonostante la pandemia, che ha affrontato le problematiche del comparto olivicolo ligure.

In Liguria, oltre alle difficoltà di sostentamento delle aziende agricole, vi è il problema occupazionale e di mancato ricambio generazionale, nonché un diffuso abbandono del territorio che si trasforma in dissesto idrogeologico e degrado del paesaggio. Il confronto sulla tematica è partito dalle analisi dei risultati del progetto pilota di recupero degli oliveti abbandonati in Val Petronio attivato nel 2010 (sui territori dei comuni di Sestri Levante, Moneglia, Casarza Ligure e Castiglione Chiavarese), e dall’evoluzione dell’olivicoltura degli ultimi anni e ha portato all’individuazione di diverse criticità e anche alle possibili soluzioni e proposte concrete che gli olivicoltori possano attuare in concerto con gli enti pubblici e le istituzioni nazionali ed europee.

Terrazzamenti, bonus ambientale per mantenerli

Ghio Battilana Centanaro
I saluti degli amministratori locali:
(da sinistra) Valentina Ghio, Sindaca di Sestri Levante, Mauro Battilana, Assessore all’Ambiente e Vittorio Centanaro, Sindaco di Leivi.

Il convegno si è tenuto nella magnifica cornice della sala Agave nell’ex Convento dell’Annunziata che si affaccia sulla Baia del Silenzio di Sestri Levante; si è aperto con il saluto della Sindaca di Sestri Levante, Valentina Ghio, seguita da un breve intervento del Sindaco di Leivi, Vittorio Centanaro, e dell’assessore all’Ambiente di Sestri Levante, Mauro Battilana. A seguire il fondatore della Cooperativa Agricola Olivicoltori Sestresi, Nicola Gandolfo, durante il suo intervento, ha presentato le criticità per il settore olivicolo ed evidenziato le connessioni non solo con le problematiche ambientali e paesaggistiche, ma anche i risvolti occupazionali e sociali. Ha illustrato alcune proposte di supporto da sottoporre ai diversi livelli istituzionali (Comuni, Regioni, Governo e Comunità Europea), che in base alle proprie competenze possano intervenire concretamente per aiutare l’inversione del fenomeno. Da qui la proposta presentata alle autorità regionale e ai parlamentari liguri di chiedere al Governo Nazionale l’istituzione di un bonus ambientale per il ripristino e il mantenimento degli oliveti terrazzati in Liguria. Le modalità con cui questo bonus ambientale potrebbe essere erogato sono state spiegate da Claudio Magro, Sindaco di Moneglia, che ha illustrato come potrebbe essere attuato mediante sgravi fiscali per coloro che recuperano oliveti abbandonati anche di piccole estensioni. «Del resto il problema dell’abbandono degli oliveti non è solo un problema ligure, anche se in questa regione è particolarmente grave» – ha sottolineato Michele Sonnessa, Presidente dell’associazione Nazionale di Città dell’Olio, che poi ha mostrato come la recente legge approvata a livello nazionale sull’oleoturismo rappresenti un’occasione importante per il rilancio del comparto.

L’impegno della Regione Liguria

Ci sono poi le misure previste all’interno del Piano di Sviluppo Rurale (PSR). Riccardo Jannone, responsabile del Settore Politiche Agricole della Regione Liguria, ha fatto una breve panoramica sulle attuali normative e possibilità per l’olivicoltura previste nel vecchio PSR 2014-2021 e disegnato un possibile scenario sulle prospettive future, che non sono assolutamente favorevoli per l’olivicoltura ligure. Nel limite del consentito, a livello regionale, si cercherà di inserire norme più favorevoli per la particolare situazione ligure, fatta di piccoli appezzamenti e che non possono rientrare nei canoni del PSR, considerando l’alto valore paesaggistico, storico, ambientale e culturale e soprattutto il presidio del territorio e il mantenimento dell’assetto idrogeologico così tanto fragile.

Alessandro Piana, Vicepresidente e Assessore Regionale all’Agricoltura, Allevamento, Sviluppo dell’Entroterra Regione Liguria, si è dimostrato sensibile alla problematica dell’abbandono del territorio e del progressivo decadimento dell’olivicoltura ligure, destinati ad aumentare in quanto il costo di produzione non copre il prezzo di vendita dell’olio extravergine prodotto in Liguria. Pur non potendo prendere impegni concreti, si è detto disponibile a portare le istanze del convegno al “tavolo verde” con le Organizzazioni di Categoria per capire cosa si può fare per il futuro.

Al termine vi è stato un ampio dibattito a cui hanno partecipato consiglieri regionali, europarlamentari, sindaci, olivicoltori, rappresentanti di cooperative agricole o di associazioni di categoria, tecnici, e studenti dell’Istituto Agrario Marsano.

Prospettive di rilancio per l’entroterra ligure

Nelle conclusioni, affidate a Riccardo Gucci, Università di Pisa, è stata di nuovo ribadita la necessità di valorizzazione dell’olivicoltura quale comparto strategico a livello regionale. In tale direzione è stata avanzata la proposta di proteggere tutta la fascia di oliveti che attraversa la Liguria, creando un corridoio verde, stretto tra mari e monti, che colleghi la Francia con l’Italia peninsulare, salvaguardando così i terrazzamenti e gli oliveti che vi insistono sopra. Questo consentirebbe, mediante opportune iniziative e la realizzazione di vie pedonali e ciclabili, di creare percorsi alternativi al turismo costiero, dare opportunità di sviluppo e combattere contro lo spopolamento delle aree interne e, allo stesso tempo, ulteriore valore aggiunto ai prodotti dell’olivicoltura ligure. L’olio extravergine di oliva e le olive da tavola prodotte in Liguria con le cultivar Taggiasca e Lavagnina, sono di elevata qualità e perciò assai richiesti sul mercato per cui è auspicabile che l’olivicoltura non venga abbandonata e si riesca anche ad aumentare la produzione nel rispetto del territorio e delle tradizioni. L’olivicoltura in Liguria potrebbe così diventare il filo conduttore di una rinascita per l’entroterra e le comunità locali, di una nuova visione di turismo lento e di riscoperta di quello che offre la Liguria in aggiunta al turismo costiero, ampliando l’offerta di esperienze eno-gastronomiche che tanta importanza rivestono oggi nell’indirizzare i flussi turistici. Insieme con l’emendamento per l’introduzione di un bonus ambientale, che incentivi il recupero del territorio abbandonato anche per piccoli appezzamenti e per coloro che non siano costituiti come azienda agricola, un piano di rigenerazione della collina ligure potrebbe dare nuove prospettive di sviluppo. Si può affermare che il recupero della fascia olivetata e dei suoi terrazzamenti insieme al bonus ambientale si configurano come spunti innovativi che consentono di arrestare il declino dell’olivicoltura ligure. Questo convegno non è la conclusione di un percorso, ma l’inizio di un nuovo lavoro progettuale di miglioramento per la Liguria tutta.

Risposte concrete al comparto olivicolo, come quelle emerse dal tavolo del convegno, possono davvero permettere, oltre al sostentamento del comparto produttivo, una migliore gestione del territorio e la creazione di nuova occupazione nel rispetto delle tradizioni e del territorio. La dimostrazione dell’interesse che suscitano l’olivicoltura ligure e i suoi prodotti è emersa chiaramente anche dalla numerosa partecipazione di pubblico che gremiva la sala. Ulteriore conferma di quanto sia importante il comparto olivicolo e di quanto sia radicato sul territorio regionale.

L’articolo è pubblicato su Olivo e Olio n. 1-2022

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Le proposte per il futuro dal Levante ligure - Ultima modifica: 2022-01-14T15:58:03+01:00 da Barbara Gamberini

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