Giunti al termine della stagione estiva emerge un quadro più chiaro di quella che si prospetta la campagna olearia 2024-2025. Nelle ultime due campagne olivicole abbiamo assistito a un forte calo produttivo generalizzato per tutti i paesi europei dovuto all’imprevedibilità del clima e ai suoi cambiamenti. Questo ha fortemente influenzato il mercato dell’olio, che a causa delle scarse scorte, ha visto un notevole innalzamento dei prezzi e, di conseguenza, anche un calo dei consumi.
Impatto delle temperature estive
La stagione estiva ha delineato una situazione molto critica dovuta alle elevate temperature e alla ridotta disponibilità idrica che già si registrava da mesi soprattutto nelle regioni del sud Italia. Al momento le olive si trovano nella fase fenologica di accrescimento delle drupe e rapido accumulo di olio.
Le temperature estive dei mesi di luglio e soprattutto di agosto, sono state ben al di sopra delle medie storiche in tutte le regioni olivicole Italiane con eventi piovosi di scarsa entità. Le temperature e la ridotta disponibilità idrica stanno causando in molte aree soprattutto in Sicilia e Calabria problemi di accrescimento e di cascola delle drupe negli oliveti non irrigui.
Dalla metà di agosto, soprattutto nelle regioni del centro Italia, ci sono state alcune piogge localizzate anche di entità notevole e conseguente abbassamento delle temperature. Questi eventi piovosi hanno comportato un aumento del rischio di infestazione della mosca, rimasta fino a ora ferma per le alte temperature. Tuttavia, verso la fine del mese perturbazioni violente hanno causato grandinate che hanno arrecato seri danni alla produzione.
Anche nelle regioni del Sud, la mosca aveva subito un arresto in piena estate dovuto alle temperature sopra i 35 °C, ma con l’abbassarsi delle temperature nel mese di settembre è da attendersi la ripresa dell’attività di ovideposizione del dittero e la probabilità di infestazione attiva diventa elevata.
Disponibilità idrica
L’altro aspetto fondamentale da valutare in questo periodo è lo stato idrico dell’olivo, sebbene in alcuni areali le piogge di metà agosto abbiano ripristinato in parte lo stato idrico della pianta, le previsioni delle prossime settimane indicano che il tempo resterà stabile, senza eventi piovosi e con temperature al di sopra delle medie di periodo.
L’irrigazione non è ancora abbastanza diffusa in olivicoltura, e spesso anche se presente l’impianto irriguo, non c’è sufficiente disponibilità idrica per soddisfare i fabbisogni delle piante.
Al momento le regioni che maggiormente hanno sofferto per la mancanza di acqua sono quelle del sud Italia come la Puglia, la Sicilia e la Calabria, che già da metà luglio hanno visto una notevole riduzione della disponibilità di acqua.
Previsioni sulla campagna olearia 2024-2025, produzione italiana in calo
In questo quadro generale, le stime produttive italiane si aggirano intorno a 210-240.000 tonnellate di olio, in calo rispetto alla produzione dell’anno scorso di circa 320.000 tonnellate.
In generale, il calo produttivo è principalmente dovuto alla classica alternanza di produzione che caratterizza molte zone, ma anche alle ondate di calore estive e alla siccità che hanno fortemente impattato su molte aree produttive del paese come Sicilia, Calabria e Puglia.
In Puglia in particolare è stato stimato che rispetto alla precedente annata la produzione registrerà un 30% in meno.
Analisi del mercato nel bacino del Mediterraneo
Per quanto riguarda la situazione del bacino del Mediterraneo, i principali paesi produttori sono anche questi stati colpiti duramente dalla siccità e dal caldo estivo. Tutto dipenderà dalle successive piogge nel mese di settembre che dovrebbero ripristinare lo stato idrico delle piante fino a maturazione.
Spagna
La Spagna diversamente dalle ultime due annate si avvia a dominare il mercato con una previsione di produzione che si attesta intorno a 1,4-1,6 milioni di tonnellate. Nonostante le temperature elevate degli ultimi mesi, lo scenario produttivo non ha destato particolari preoccupazioni grazie anche alle piogge di inizio estate. Nonostante le previsioni di produzione spagnole siano nettamente superiori a quelle della precedente campagna, il mercato resta sempre molto nervoso, con un andamento dei prezzi che ancora non è chiaro se andrà a scendere o a salire.
Tunisia
Anche la Tunisia registra un’ottima produzione stimata intorno alle 320-370.000 tonnellate di olio.
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Grecia e Portogallo
La Grecia è tra i paesi che più ha risentito della carenza di disponibilità idrica con una previsione di produzione che oscilla tra le 230.000 e le 270.000 tonnellate di prodotto, variazione che dipenderà prevalentemente dalle piogge settembrine, ma sempre superiore a quella della precedente stagione (170.000 tonnellate).
Stesso andamento vale per il Portogallo con una produzione in leggero aumento tra le 150.000 e le 170.000 tonnellate.
Produzione 2023/2024 (tonnellate) |
Previsione di produzione 2024/2025 (tonnellate) |
|
Italia | 320.000 | 210.000 - 240.000 |
Spagna | 850.000 | 1.400.000 - 1.600.000 |
Grecia | 170.000 | 230.000 - 270.000 |
Portogallo | 120.000 | 150.000 - 170.000 |
Tunisia | 220.000 | 320.000 - 370.000 |
Marocco | 80.000 | 120.000 - 150.000 |
Turchia | 220.000 | 300.000 - 320.000 |
Siria | 100.000 | 120.000 - 150.000 |
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