Oleoturismo, l’Umbria si è data la sua disciplina

La Giunta regionale ha approvato l'atto con il quale si intende rafforzare e valorizzare un settore di eccellenza puntando anche sullo sviluppo dell'attività turistica collegata

Un oliveto tra i comuni di Todi e Monte Castello di Vibio
Il territorio regionale è caratterizzato da una produzione olivicola di altissimo pregio, su cui insiste, tra l'altro, la Fascia Olivata Assisi-Spoleto candidata a Patrimonio Unesco

Anche l'Umbra, regione a forte vocazione olivicola, si è dotata della prevista disciplina per l'esercizio dell'attività oleoturistica. La Giunta regionale ha approvato nei giorni scorsi l'atto con il quale si intende "rafforzare e valorizzare un settore di eccellenza puntando, oltre che sull'innalzamento qualitativo e quantitativo della produzione, anche sullo sviluppo dell'attività turistica collegata".

Risposta ad un'aspettativa molto alta nella regione

Il provvedimento va a soddisfare un'aspettativa diffusa tra gli imprenditori agricoli e l'importante rete che ruota intorno al turismo dell'olio, una filiera in forte espansione negli ultimi anni, come testimonia l'intensa attività dellAssociazione Strada dell’Olio Extra Vergine di Oliva dop Umbria”, attiva fino dal 2004, ed il grande successo di iniziative ormai storiche come "Frantoi Aperti".

L'Umbria non è la prima regione: il caso Toscana

Il disciplinare indica linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l'esercizio dell'attività oleoturistica, come sancito dalla legge nazionale 160 del 2019 e relativo decreto ministeriale di attuazione. L'Umbria non è la prima tra le regioni ad adeguarsi a quanto previsto dalla normativa nazionale, preceduta ad esempio a maggio dalla vicina Toscana, la cui legge è stata poi però impugnata dal Governo.

Un nuovo indotto di turismo esperenziale

Dopo l'analogo provvedimento adottato nel settembre 2020 per il settore del vino, l'atto varato dalla Giunta regionale dell'Umbria punta a creare un nuovo indotto di turismo gastronomico ed esperienziale verso la regione, valorizzandone il territorio caratterizzato da una produzione olivicola di altissimo pregio, con una DOP unica e cinque sottozone e su cui insiste, tra l'altro, la Fascia Olivata candidata a Patrimonio Unesco.

Sinergia con Strade dell'Olio, Musei e Consorzi di Tutela

Il provvedimento vuole dare impulso a un segmento fondamentale per la valorizzazione delle produzioni olivicole DOP, IGP, biologiche dell'Umbria, stimolando la crescita economico-finanziaria delle aziende agricole e rafforzando la promozione del settore in sinergia con le attività svolte dalle Strade dell'Olio, dalle oleoteche, dai Musei dell'Olio, dai consorzi di tutela e delle associazioni di imprese.

Attività agricola cconnessa: le iniziative ricoprese

L'attività oleoturistica, secondo quanto recepito nel disciplinare, è considerata attività agricola connessa qualora svolta dall'imprenditore agricolo singolo o associato. Nella fattispecie, sono considerate attività oleoturistiche: le attività formative e informative volte ad approfondire la conoscenza delle produzioni del territorio e dell'olio Evo; le visite guidate agli oliveti aziendali e ai frantoi; le iniziative di carattere culturale e ricreative svolte in ambito aziendale; le degustazioni di olio, anche in abbinamento con alimenti preparati e/o manipolati in azienda, prevalentemente legati alle produzioni agroalimentari di eccellenza.

Oleoturismo, l’Umbria si è data la sua disciplina - Ultima modifica: 2022-07-30T11:29:25+02:00 da Gilberto Santucci

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