Il Parlamento europeo ha votato a larga maggioranza per la revisione del regolamento n. 1924/2006 sui claim nutrizionali e salutistici alla base del sistema della cosiddetta “etichettata a semaforo”. «Siamo sempre stati in prima linea contro il sistema di etichettatura a semaforo, che penalizza i nostri prodotti agroalimentari di qualità. Lo abbiamo ribadito – ha affermato il Ministro Maurizio Martina - anche in recenti Consigli dei Ministri europei, con l’appoggio di 15 Paesi».
«Si tratta di un successo che l’Italia ha costruito facendo squadra. Abbiamo unito le filiere produttive, quelle agricole e collaborato costantemente con i nostri parlamentari, a partire da Paolo De Castro. Ora ci aspettiamo che la Commissione Ue faccia un salto di qualità concreto su questo piano.»
«Lo dobbiamo soprattutto – ha concluso il Ministro - ai consumatori, che vengono tratti in inganno da questi sistemi basati su criteri discutibili. Non è ammissibile che le nostre aziende che lavorano sulla qualità e producono alcuni dei prodotti cardine della Dieta mediterranea vengano penalizzate, mentre invece le bibite gassate “light” ricevono il bollino verde. L’Italia andrà avanti con determinazione».
«La bocciatura dell’etichetta a semaforo salva le esportazioni delle principali denominazioni made in Italy, tra cui anche gli oli extravergine di oliva vittime illustri della normativa adottata ingiustamente dal Regno Unito che colpisce il 60% delle produzioni italiane».
Così la Coldiretti nel commentare il voto in Parlamento europeo. Si tratta - spiega ancora la Coldiretti - di un’informazione visiva sul contenuto di nutrienti con i bollini rosso, giallo o verde ad indicare il contenuto di nutrienti critici per la salute. La segnalazione sui contenuti di grassi, sali e zuccheri non si basa sulle quantità effettivamente consumate, ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze. Il sistema finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e promuovere, al contrario, le bevande gassate senza zucchero, fuorviando i consumatori rispetto al reale valore nutrizionale».
«Estendere agli altri Paesi dell’Ue il sistema inglese delle etichette a semaforo è improponibile, inaccettabile e soprattutto contrario ai regolamenti comunitari» ha commentato Confagricoltura perché, ha aggiunto, «non è con i semafori che si fa una corretta informazione alimentare, occorrono piuttosto adeguate iniziative educazionali. Il “semaforo rosso” (a seconda del contenuto di grassi, grassi saturi, sale e zuccheri di un alimento) dà l’idea di una situazione di pericolo per la salute.»
«Non è però il prodotto in sé che è dannoso, bensì il suo uso non corretto. Invece una dieta alimentare corretta, ad esempio, è proprio quella mediterranea con prodotti genuini, unici, che fanno bene e, in alcuni casi, come l’extravergine, sono anche nutraceutici».