Via libera all’impianto di agrumi, peschi, ciliegi, mandorli, albicocchi nel territorio salentino, al posto degli olivi decimati dalla Xylella. È quanto ha deciso il Comitato fitosanitario nazionale accogliendo le istanze della Regione Puglia per offrire un’ulteriore opportunità di rinascita al paesaggio e all’economia salentini distrutti dalla Xylella. Lo rende noto l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, a seguito della riunione tenuta presso il Ministero delle Politiche Agricole, a cui ha preso parte l’Osservatorio fitosanitario regionale con il supporto scientifico dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante – Cnr di Bari.
Pentassuglia: «Dopo Xylella, bene agrumi e drupacee»
«Siamo soddisfatti per un risultato che rappresenta un ulteriore tassello per diversificare e riqualificare il nostro territorio: si tratta di una deroga importante concessa grazie alle interlocuzioni avviate con il Ministero, di concerto con le Organizzazioni di categoria, per riconvertire le colture del Salento.
Pertanto, sulla base delle indicazioni del Servizio fitosanitario regionale, gli agricoltori e i proprietari di terreni ricadenti nelle aree colpite potranno far richiesta di impiantare specie arboree che, sebbene teoricamente suscettibili alla Xylella, si sono dimostrate resistenti o tolleranti all’organismo nocivo.
In particolare, si fa riferimento alle piante del genere Citrus, gli agrumi, e della famiglia delle drupacee, cioè peschi, ciliegi, mandorli e albicocchi. L’obiettivo è offrire ulteriori prospettive di sviluppo alle zone particolarmente colpite dalla batteriosi anche in un quadro di valorizzazione di un paesaggio così duramente colpito».
Lazzàro, Confagricoltura:«Primo passo importante»
Per Confagricoltura Puglia il via libera a nuovi impianti di agrumi e drupacee nel territorio salentino colpito dall’epidemia di Xylella deciso dal Comitato fitosanitario nazionale «è un primo importante passo per il rilancio economico dell’intero territorio afflitto dal batterio – come dichiara il presidente regionale Luca Lazzàro –.
Il percorso attuativo del provvedimento ha visto l’organizzazione degli agricoltori pugliesi in prima linea sia sul piano propositivo che su quello fattivo. Siamo in attesa del decreto ministeriale con cui saranno finanziati in concreto gli impianti di riconversione. Dal momento in cui gli agricoltori e i proprietari di terreni ricadenti nelle aree colpite potranno far richiesta di impiantare specie arboree diverse dall’olivo e teoricamente resistenti alla Xylella fastidiosa si dovrà puntare a costruire una nuova filiera produttiva».
Greco, Confagricoltura:«Formare braccianti specializzati»
«Occorre formare braccianti specializzati nella potatura e nella raccolta di queste varietà e si dovranno organizzare centri di stoccaggio – aggiunge il presidente della Sezione olivicola di Confagricoltura Puglia Pantaleo Greco –.
Siamo dunque all’anno zero di un processo economico che può veder risorgere l’intero Salento dopo anni in cui lo scenario desolante degli alberi infetti ha sostituito la bellezza di sterminati campi di olivi secolari. Adesso, con la possibilità di impiantare varietà di olivi e altre specie resistenti, il tessuto sociale avrà una nuova economia sulla quale puntare e investire.
In questo cambiamento, del quale ci sentiamo anche noi di Confagricoltura “genitori”, siamo pronti a supportare nelle scelte i produttori che decideranno di puntare sulle nuove varietà e l’assessorato all’Agricoltura che dovrà gestire dal suo canto il delicato ma fondamentale passaggio».
L’Abbate: «La Puglia investa in infrastrutture irrigue»
«Fornire acqua in quantità e qualità sufficienti e a un costo adeguato diviene ora in Puglia, e in particolare in Salento, una priorità per il rilancio agricolo dei territori colpiti da Xylella – dichiara Giuseppe L’Abbate, deputato M5S in commissione Agricoltura alla Camera ed ex sottosegretario all’Agricoltura, commentando il via libera ai reimpianti di agrumeti e alberi da frutto nelle zone infettate dal batterio –.
Sarà cruciale saper utilizzare in maniera efficiente gli 880 milioni di euro che il Governo ha stanziato nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per l’agrosistema irriguo, che si sommano al miliardo di euro di investimenti per il risparmio idrico e la lotta al dissesto idrogeologico già previsti nel Fondo di sviluppo e coesione e nelle scorse leggi di bilancio.
La Puglia deve iniziare a lavorare per fare suoi finalmente questi finanziamenti e per non lasciare a bocca asciutta l’agricoltura locale. Nessuna delle opzioni alternative date dal Mipaaf per i reimpianti, infatti, può essere una realtà sostenibile senza una adeguata disponibilità di acqua. Neppure la coltivazione del mandorlo, su cui è necessario permettere all’impresa agricola di scegliere liberamente quale varietà impiantare, in base al proprio business plan, dato che l’evidenza empirica ci dimostra che nessuna è stata compromessa dalla Xylella in Puglia».