Con la legge europea 2015, il cui disegno è stato approvato a metà gennaio, dal Consiglio dei ministri per iniziare il suo cammino parlamentare per la successiva approvazione, verrà sanata l’irregolarità di applicazione della normativa sull’etichettatura dell’olio d’oliva e in particolare l’indicazione riguardante la provenienza della miscela da uno o più Stati membri e/ o da Paesi terzi. La normativa comunitaria richiede che tale indicazione sia messa in evidenza soprattutto con la posizione dell’indicazione, il tipo di caratteri tipografici usati rispetto alle altre indicazioni e il colore delle stesse.
La normativa italiana vigente, invece, non appare sufficientemente chiara per cui è pervenuta la richiesta di adeguamento in maniera più puntuale. Il disegno di legge stabilisce quindi che l’indicazione dell’origine, nel caso di miscele di olii, deve essere apposta in modo da essere visibile, chiaramente leggibile ed indelebile. In particolare essa non deve essere in nessun modo nascosta, oscurata, limitata o separata da altre indicazioni scritte o grafiche o da altri elementi suscettibili di interferire.
Altro punto da sanare riguarda l’indicazione del termine di conservazione che deve essere indicato con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il /entro la fine” con relativa abolizione dell’attuale indicazione del termine di conservazione di diciotto mesi.
La modifica della norma serve a chiudere la procedura di contestazione della Commissione che non ritiene conforme alla normativa comunitaria l’indicazione della legge italiana attuale di un termine di conservazione massimo di diciotto mesi, ritenendo che l’indicazione della durata debba essere rimessa alla scelta e alla responsabilità dei singoli produttori.