Dop “Terra d’Otranto” anche per oli extravergine prodotti con varietà resistenti a Xylella

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La modifica del disciplinare di produzione della Dop “Terra d’Otranto” è temporanea e riguarda esclusivamente l’annata olivicola 2021-2022

Gli oli extravergine di oliva prodotti con varietà di olivo resistenti al batterio Xylella fastidiosa potranno fregiarsi del marchio Dop “Terra d’Otranto” (Dop a suo tempo registrata in base al Reg. Ce n. 644/1998 della Commissione del 20 marzo 1998). La modifica del disciplinare di produzione della Dop è temporanea e riguarda esclusivamente l’annata olivicola 2021-2022 a decorrere dalla data di pubblicazione della stessa sul sito internet del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali.

Modifiche per Xylella a disciplinare Dop “Terra d’Otranto”

Leccino e Ogliarola salentina
A sinistra, olivi della varietà Leccino, resistente al ceppo ST53 di Xylella fastidiosa subsp. pauca; a destra, olivi della varietà Ogliarola salentina, molto suscettibile a tale ceppo

Il testo modificato (in esso le modifiche vengono riportate in corsivo) dell’articolo 2 (Varietà di Olivo) dispone infatti che “La denominazione di origine controllata ‘Terra d’Otranto” è riservata all’olio extravergine di oliva ottenuto dalle seguenti varietà di olivo presenti, da sole o congiuntamente, negli oliveti: Cellina di Nardò, Ogliarola (localmente denominata Ogliarola Leccese o Salentina), Leccino e FS-17 (denominata Favolosa) per almeno il 60%. Possono, altresì concorrere altre varietà presenti negli oliveti in misura non superiore al 40%”.

Inoltre il testo modificato dell’articolo 4 (Caratteristiche di coltivazione) indica che “(…) I sesti di impianto, le forme di allevamento e i sistemi di potatura devono essere quelli tradizionalmente usati e quelli adatti alla coltivazione intensiva e alta intensità prevista per la varietà Leccino e FS-17, comunque atti a non modificare le caratteristiche delle olive e dell’olio. È consentita una densità massima per gli oliveti tradizionali di 400 piante per ettaro e per gli oliveti intensivi e ad alta intensità di 1200 piante per ettaro”.

Infine il testo modificato dell’articolo 6 (Caratteristiche al consumo) puntualizza che “(…), a seconda dell’epoca di raccolta e della prevalenza varietale, il fruttato si integra con le sensazioni di foglia di olivo, erba appena sfalciata, cardo/carciofo per l’Ogliarola, pomodoro/frutta di bosco per la Cellina, mandorla ed erba appena sfalciata per il Leccino e mandorla/erba e sentori floreali per l’FS-17”.

Modifiche necessarie, altrimenti grave danno ai produttori

Giovanni Melcarne
Giovanni Melcarne

«Abbiamo vissuto e continuiamo a vivere un momento disastroso per la nostra olivicoltura ma non ci arrendiamo, – dichiara Giovanni Melcarne, presidente del Consorzio Dop Terra d’Otranto –. Anzi rilanciamo con uno strumento che deve aiutarci a tornare forti nella produzione e ad acquisire forza sul mercato. Parliamo di oli extravergine di oliva di alta qualità, con parametri chimico-fisici e organolettici di assoluto valore a beneficio della salute. La modifica temporanea al disciplinare risulta necessaria al fine di procedere alla rivendicazione dell’olio extravergine di oliva Dop “Terra d’Otranto” per la campagna olearia 2021/2022 e che il mantenimento dell’attuale disciplinare avrebbe comportato un grave danno economico ai produttori».

Dop “Terra d’Otranto” anche per oli extravergine prodotti con varietà resistenti a Xylella - Ultima modifica: 2021-12-01T11:06:20+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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