Piccole produzioni, un caso di valorizzazione

olio Jauni’s
Le confezioni di olio extravergine realizzate con il marchio Jauni’s.
Da un progetto di promozione delle produzioni locali, nasce il marchio Jauni’s. Il primo utilizzo è stato sperimentato per l’olio extravergine con un packaging monodose studiato per raccontare il territorio di origine

A Genuri, paese del centro Sardegna abitato da 300 residenti, situato ai piedi della Giara di Gesturi, immerso fra meravigliosi ulivi plurisecolari sparsi nelle dolci colline caratteristiche nella regione della Marmilla, in una porzione di Sardegna lontana dal turismo costiero e che da sempre basava il sostentamento economico delle famiglie sulle produzioni agricole e zootecniche nasce un interessante esperienza di valorizzazione dei prodotti agro-alimentari: primo, fra questi, l’olio extravergine.

Il progressivo spopolamento di questi piccoli centri verso le città, per motivi di studio e lavoro, ha fatto sì che anche le campagne subissero un graduale e preoccupante abbandono. Una situazione che necessitava di un’incisiva inversione di tendenza che l’amministrazione comunale ha intrapreso con diverse azioni concrete.

Oltre all’apertura di un “Museo dell’olio e dell’arte contadina”, nato per custodire la memoria delle vecchie tradizioni rurali, nel 2016 il Comune ha approvato il progetto sperimentale agro-ambientale Genuri in Campagna, articolato in diverse misure d’intervento indirizzate sia ai privati cittadini che alle imprese agricole.

Una di queste riguarda la tutela e valorizzazione delle piante di olivo plurisecolari presenti nell’agro comunale: sono poco meno di 900 alberi, tra i quali quattro dichiarati monumentali, già censiti, schedati e geo-referenziati. È stato avviato un gruppo di lavoro e di studio della realtà olivicola locale, concluso con la stesura finale del “Manuale di potatura e valorizzazione di ulivi plurisecolari”.

olivi comune di Genuri
Vecchia strada selciata con olivi plurisecolari, denominata “Su strintu de Cresia”, a Genuri.

Dall’analisi delle criticità al marchio Jauni’s

Oltre alla valorizzazione e salvaguardia del patrimonio olivicolo dal punto di vista turistico-ambientale, il progetto ha come ulteriore obiettivo la valorizzazione economica di tutte le produzioni agricole per la quale il territorio è da sempre vocato. È nata così l’idea di studiare uno strumento con cui le aziende agricole potessero valorizzare le produzioni tradizionali.

Dall’analisi delle potenzialità del territorio, consci delle difficoltà per la commercializzazione e altrettanto consapevoli di una offerta insufficiente per i canali distributivi convenzionali, si è deciso di partire proprio dall’olio extravergine d’oliva, un’eccellenza a cui spesso viene corrisposta una remunerazione inferiore ai costi di produzione, soprattutto quando si tratta di confezionare e promuovere sul mercato piccole produzioni in termini quantitativi. Proprio le difficoltà delle singole aziende olivicole locali ad esplorare opzioni di confezionamento del prodotto in proprio, anziché conferirlo ad aziende imbottigliatrici o venderlo sfuso, ha indotto a pensare che andava superato questo limite strutturale (le minime produzioni individuali), registrando un marchio territoriale, come Comune, che potesse essere utilizzato dalle nostre aziende agricole in forma singola o associata, aprendo la possibilità di presentarsi sul mercato con quantitativi più rilevanti.

Partendo da queste considerazioni, dopo mesi di studio delle potenzialità produttive e di prove grafiche, si è realizzato e registrato il marchio Jauni’s - Terra di plurisecolari e definita la relativa etichetta con la quale presentare al consumatore il prezioso olio locale estratto a freddo, scegliendo come canale privilegiato di distribuzione quello della ristorazione.

marchio jauni's

L’idea del packaging per piccole produzioni

Oltre alla classica ma sempre attuale bottiglietta da 250 ml, si è puntato su un prodotto che fosse presente sul singolo tavolo del ristorante in un modo completo, pratico ed elegante, con un formato di facile promozione e utilizzo, nel rispetto dell’attuale legislazione in materia di commercializzazione dell’olio d’oliva.

Si è quindi optato per una pratica bustina monodose da 10 ml all’interno di una caratteristica scatola espositore contenente venti bustine da proporre al comparto della ristorazione di livello medio-alto. L’idea del piccolo espositore da riporre direttamente sul tavolo, non solo permette di avere in bella vista il marchio grafico su più lati della scatola, ma soprattutto ha offerto la possibilità di poter inserire un depliant illustrativo di otto pagine “formato cd” arricchito di informazioni sulla storia del territorio, sui siti archeologici e luoghi di interesse, nonché su eventi e sagre del Comune di Genuri.

Questo tipo di confezionamento implica costi più elevati rispetto alle bottiglie, ma è una soluzione ideale in fase di lancio del prodotto per vendere la bontà del prodotto associandola anche alle attrazioni storico-ambientali del territorio da cui proviene. In occasione del convegno di presentazione del marchio, l’attuale Assessore Regionale alla Difesa dell’Ambiente On. Gianni Lampis ha commentato così l’iniziativa: «Questo progetto è un esempio per tanti centri della Sardegna che possano valorizzare il patrimonio paesaggistico ed ambientale per fini produttivi: il comune di Genuri si pone come avanguardia per un modo diverso e originale per valorizzare le proprie risorse ambientali».

In Sardegna, l’iniziativa dell’olio Jauni’s è la prima a proporre l’olio extravergine di oliva con la pratica bustina monodose, differenziata, grazie al marchio e allo specifico formato dell’espositore, rispetto alle attuali confezioni da ristorazione che il mercato offre, di 100 bustine e più, talvolta contenenti oli di non eccelsa qualità e/o di origine non italiana. Per il “lancio” del marchio quindi questo formato è stato un giusto compromesso fra l’esigenza dei ristoratori di un formato piccolo e pratico, e la nostra idea di valorizzare l’origine e la qualità del prodotto, accompagnandolo con la divulgazione di informazioni sull’Evo locale al consumatore.

La scelta del canale distributivo dell’olio Jauni’s

Ma la selezione del packaging è stata accompagnata da un’altra mossa di promozione dell’olio, cioè quella di utilizzare un canale insolito e originale, ma efficace, cioè i compaesani emigrati per lavoro nella Penisola, i quali gestiscono ristoranti di alto livello, al fine di verificare il gradimento del prodotto, del formato e della confezione.

olio jauni's al ristorante
Piatto servito al tavolo del Ristorante Dal Sardo (Roma) con le bustine monodose di olio Jauni’s.

Sono stati testimonial ideali per un olio particolare, chi meglio di loro, nati e cresciuti nelle nostre campagne fra questi ulivi plurisecolari, dovuti emigrare quando i prodotti della terra non garantivano più una giusta remunerazione; ora sono titolari di ristoranti di alto livello e possono decantare le bellezze del territorio d’origine, facendo vivere ai clienti un viaggio sensoriale unico.

È stato fatto uno scrupoloso censimento delle famiglie emigrate dal nostro paese e che ora si occupano di ristorazione, sono stati contattati e in molti hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa; la piccola produzione annuale di olio ottenuto dalle olive dalle piante comunali, quindi, analizzata per la classificazione come olio extravergine, è stata confezionata in bottiglie da 250 ml e scatole espositore da 200 ml, e spedito a rinomati locali di Cagliari, di Desenzano, di Torino e Roma. Sono stati loro in questi mesi i protagonisti della promozione di questo olio locale sperimentando la pratica ed elegante confezione.

Barbara Figus, una giovane imprenditrice che con la famiglia gestisce da quasi mezzo secolo il ristorante “Dal Sardo” nei pressi del Vaticano, ci racconta la sua esperienza: «Quest’anno abbiamo potuto dare l’opportunità ai clienti più affezionati, di impreziosire i nostri piatti caratteristici con l’olio Jauni’s in monodose, ovvero gli antipasti con pane carasau e bottarga, i malloreddus alle vongole, il pesce fresco alla griglia e le numerose verdure di stagione. Tutti i nostri clienti storici hanno percepito una nota di sapore in più rispetto al solito e sono stati incuriositi dalle origini di quest’olio e con estremo orgoglio mi trattengo per qualche minuto con loro per raccontare la storia centenaria di questi ulivi presenti in Marmilla, regione storica dell’interno, sconosciuta ai tanti che associano la Sardegna solo a spiagge e mare. A fine pasto, oltre al buon mirto e a un dolcetto di mandorle, ora posso omaggiare loro anche una bustina d’olio, da utilizzare a casa, che rappresenta a tutti gli effetti un vero e proprio biglietto da visita ed è un gesto che gradiscono tantissimo».

Il marchio passa ai produttori

Concluso l’iter di registrazione del marchio e con la successiva predisposizione e approvazione del regolamento di gestione del marchio, sarà compito delle aziende agricole locali gestire la produzione e il confezionamento del proprio prodotto utilizzando il brand che gli sarà concesso in uso, magari ampliando l’offerta con bottiglie da tavolo da 500 ml, 100 ml e una confezione più grande da utilizzare nelle cucine per le fasi di preparazione dei piatti.

Essendo produzioni di modestissime entità, si auspica che i potenziali olivicoltori interessati costituiscano un piccolo consorzio che possa gestire e far conferire anche le piccole produzioni familiari, regolando con un unico disciplinare di produzione livelli costanti di alta qualità del prodotto e del processo produttivo (ad esempio la difesa o la raccolta). Solo mantenendo un livello qualitativo alto e costante potrà emergere in un mercato fortemente contraddistinto da oli a basso costo, talora extraeuropei, che invadono anche il mercato italiano della ristorazione.

In attesa del “passaggio di consegne” dal pubblico al privato, che segna il proseguo di questo progetto anche in occasione del 25° anniversario dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, con la prossima raccolta valuteremo anche la partecipazione ai concorsi oleari, in modo da monitorare non solo il gradimento dei consumatori ma anche degli esperti.

Il progetto è cominciato con l’olio extravergine ma verrà utilizzato anche per altre produzioni agroalimentari del territorio: già da settembre il marchio Jauni’s viene apposto sul caratteristico melone coltivato in asciutto e a brevissimo saranno confezionate le mandorle sgusciate.

Questo è un chiaro esempio di come la sinergia tra Amministrazione Comunale, ristoratori emigrati nella penisola e aziende agricole locali, possa essere utile a valorizzare i propri prodotti agricoli e contemporaneamente creare un interesse turistico-ambientale verso il territorio d’origine.

Leggi l’articolo su Olivo e Olio n. 6/2019

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L'autore è Assessore all'Agricoltura del Comune di Genuri (Sulcis-Iglesiente).

Piccole produzioni, un caso di valorizzazione - Ultima modifica: 2019-11-05T12:00:29+01:00 da Barbara Gamberini

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