Gli effetti dello stress idrico in post fioritura

allegagione olivo
Temperatura e carenza idrica sono due fattori che possono causare grosse perdite di prodotto, vediamo le fasi più sensibili, i meccanismi della pianta e come intervenire

Conclusa la fase di fioritura dell’olivo siamo giunti alla fase di allegagione dei frutticini, al momento le temperature e le precipitazioni registrate in questi mesi non hanno creato condizioni di stress dovuto alla siccità e alle alte temperature, tali da compromettere lo sviluppo delle drupe, anche se non sappiamo quale clima ci aspetterà nei prossimi mesi.

Le condizioni ottimali di fioritura

Come noto, le condizioni ottimali per fioritura, allegagione e germinazione del polline si hanno con temperature comprese tra i 20 °C e i 25 °C. Condizioni di siccità o stress idrico nelle settimane che precedono la fioritura possono portare a un minore sviluppo di infiorescenze, così come a una caduta precoce dei petali prima della schiusura con conseguenze sulla recettività dello stimma e di conseguenza a una scarsa allegagione.

Vediamo adesso quali possono essere gli effetti delle alte temperature nel successivo sviluppo delle olive.

Sviluppo dei frutticini e stress termico

Nelle prime fasi di sviluppo delle drupe, la sensibilità a stress dovuti a alte temperature e carenza idrica sono molto evidenti e possono causare:

  • presenza ridotta di frutti rispetto ai fiori,
  • necrosi dei frutti già nelle prime fasi di sviluppo,
  • formazione di frutti partenocarpici che non si svilupperanno.

Il persistere di condizioni di carenza idrica e alte temperature porterà a un aumento della cascola dei frutti, fenomeno con cui l’albero regola il carico produttivo in base alle sue risorse.

Necrosi dei tessuti

Già dai primi giorni dopo lo sviluppo del frutto è possibile vedere fenomeni di necrosi dei frutti. Questo processo innescato dalle alte temperature o da stati di carenza idrica è dovuto a un meccanismo fisiologico del frutticino che, per evitare perdite per traspirazione, chiude gli stomi. Con gli stomi chiusi il frutticino non è più in grado di regolare la sua temperatura interna che, nel caso di temperature esterne molto elevate (35 °C), aumenta notevolmente. I tessuti cominciano prima a disidratarsi fino a subire danni irreversibili alle membrane cellulari causando la necrosi dei tessuti che assumeranno un colore bruno.

Il periodo di maggiore sensibilità

Il periodo di circa 8-10 settimane dalla fioritura è quello in cui i frutti in via di sviluppo sono maggiormente sensibili. Durante la fase di accrescimento del frutto si ha una intensa moltiplicazione cellulare. La pianta, per sostenere questa intensa attività metabolica, avrà dunque bisogno di una sufficiente disponibilità di acqua, ma anche di nutrienti e di azoto. Nei casi in cui tutte le sostanze non siano disponibili la pianta rallenta i processi di divisione cellulare con conseguente diminuzione della dimensione dei frutti.

Necessità di irrigare

Le condizioni climatiche che si sono verificate nella primavera 2024, caratterizzata da frequenti eventi meteorici e temperature non troppo elevate hanno avuto il vantaggio di creare una discreta riserva idrica nel suolo di cui le piante si avvantaggeranno per le successive fasi.

Nel caso in cui invece si verifichino condizioni di elevate temperature e ridotte precipitazioni l’intervento più efficace è quello irriguo. Purtroppo, la possibilità di irrigare è limitata nella maggior parte delle zone olivicole italiane, sia per mancanza di bacini di approvvigionamento che di impianti di irrigazione.

In generale, le maggiori necessità dal punto di vista idrico sono:

  • alla ripresa vegetativa per un corretto sviluppo dei germogli,
  • da aprile a luglio per una buona fioritura e successivo accrescimento dei frutti,
  • da agosto a settembre per favorire la crescita dei frutti.

A seconda dell’areale in cui si opera, il fabbisogno idrico potrà essere soddisfatto dalle precipitazioni o in zone più siccitose da interventi irrigui. Purtroppo, però i cambiamenti climatici non ci danno più garanzia di una netta differenziazione dei diversi areali, come abbiamo visto nel 2022 in cui le temperature tra nord, centro e sud Italia sono rimaste molto simili durante la stagione.

Nutrizione dell’olivo

Per un migliore sostentamento della pianta in questo periodo, oltre alla disponibilità idrica è importante anche garantire una sufficiente dotazione di nutrienti. In particolare, soprattutto in oliveti in asciutta possono essere somministrate concimazioni fogliari per garantire un migliore assorbimento da parte della pianta.

Sempre più importante si sta dimostrando l’importanza del mantenimento della sostanza organica nel terreno per motivi legati alla sostenibilità del processo produttivo, ma anche a motivi di mantenimento della naturale fertilità del suolo e contro i cambiamenti climatici. La pratica dell’inerbimento, ad esempio, è sicuramente un aiuto nel mantenimento della struttura fisica del suolo, ma necessita anche di sfalci per evitare competizione idrica e nutrizionale nei mesi estivi.

Gli effetti dello stress idrico in post fioritura - Ultima modifica: 2024-06-12T08:51:05+02:00 da Barbara Gamberini

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