Il ruolo della sostanza organica nella concimazione dell’oliveto

concimazione organica oliveo
Schematizzazione degli effetti positivi della concimazione organica sull’aumento di carbonio del suolo e, di conseguenza, su alcune proprietà strutturali e relative funzioni da esse attivate. Lo schema evidenzia che dalle funzioni del suolo discendono i benefici (servizi) sia per la coltura sia per l’ambiente (++ aumenta; -- diminuisce; CSC capacità scambio cationico).

Oltre al consolidato ruolo produttivo, gli oliveti assumono un crescente ruolo ambientale, al punto che recenti disposizioni di Politica Agricola Comune intervengono per migliorare le prestazioni ambientali delle aziende olivicole (vedi Olivo e Olio n. 1/2023). La pratica della concimazione, in particolare quella minerale, è stata adottata per decenni sul principio di soddisfare il fabbisogno di nutritivi da parte della coltura compensando le insufficienti disponibilità nel suolo.

In un contesto di sostenibilità ambientale ed in accordo con la strategia Farm to Fork della Commissione Europea, emerge la necessità di ridurre, se non di eliminare, la concimazione minerale favorendo la transizione verso quella organica. In questo modo si riduce l’impatto ambientale in quanto si riducono le emissioni (dirette ed indirette) di gas climalteranti associate all’uso di concimi minerali e si promuove il miglioramento del tenore di carbonio nel suolo. In questo senso, l’impiego di sostanza organica nella concimazione rappresenta uno strumento di mitigazione dei cambiamenti climatici. Nello stesso tempo, è anche uno strumento di adattamento grazie all’effetto positivo su alcuni parametri del suolo che migliorano la risposta della pianta ad alcune criticità ambientali.

Molteplici funzioni della concimazione organica

L’importanza dell’aumento del livello di carbonio nel suolo, e quindi della concimazione organica, è legata al conseguente miglioramento della struttura e delle funzioni del suolo stesso. Tali funzioni sono alla base di una serie di benefici, noti come servizi ecosistemici, tra cui

  • il rilascio di nutritivi,
  • la capacità di immagazzinamento idrico,
  • la biodiversità ecc. (Vignozzi et al., 2019).

Una schematizzazione della relazione fra carbonio>struttura & funzione>servizi ecosistemici è riportata nella foto in apertura.

Il livello medio di carbonio delle terre coltivate dei principali produttori di olio del Mediterraneo è di circa 1- 1,5%. Si tratta di un valore che impedisce al suolo di svolgere appieno le sue funzioni generando così dei potenziali disservizi (es., erosione, ridotta capacità di ritenzione idrica). In tali condizioni risulta anche bassa la capacità nutrizionale dei suoli e, quindi, si tende ad aumentare gli input di concimi minerali.

I tempi per l’arricchimento di carbonio del suolo sono lunghi (decenni) a fronte della rapidità del suo decadimento (mesi o qualche anno), pertanto sono urgenti gli apporti di sostanza organica per il ripristino delle funzioni ecologiche e di supporto del suolo degli oliveti. Questo stimolerebbe un cambio di paradigma nella gestione del suolo che, in alcuni contesti olivicoli intensivi, vede lavorazioni meccaniche frequenti dei suoli e/o la pratica del diserbo totale.

Benefici dell’aumento di carbonio nel suolo

Oltre all’apporto di nutritivi ed al miglioramento della capacità di scambio cationico, l’incremento di carbonio del suolo viene associato al miglioramento della sua struttura, principalmente dimensioni e disposizione degli aggregati del suolo e distribuzione dei macropori che favoriscono i processi di infiltrazione dell’acqua. (...)


L’articolo completo di grafici e tabelle è pubblicato
su Olivo e Olio 3/2023

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Il ruolo della sostanza organica nella concimazione dell’oliveto - Ultima modifica: 2023-05-19T15:26:40+02:00 da Barbara Gamberini

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