Crea, da pressione antropica impatto decisivo per diffusione di Xylella

crea xylella
Uno studio del Crea ha dimostrato che la probabilità di infezione da Xylella in un sito dipende in gran parte dalla tipologia di uso del suolo che ne caratterizza il contesto circostante (Fonte: Franco Nigro)
Uno studio Crea ha dimostrato che la componente antropogenica del paesaggio, cioè l'uso e l'intensità che ne fa l'uomo, ha contribuito in modo significativo alla diffusione dell'epidemia causata dal batterio

La componente antropogenica del paesaggio, cioè l'uso e l'intensità che ne fa l'uomo, ha contribuito in modo significativo alla diffusione dell'epidemia di Xylella fastidiosa. Il sistema stradale ha rappresentato il principale motore di dispersione mentre le aree naturali/seminaturali ne hanno ostacolato la propagazione. A dirlo è il Crea in uno studio (realizzato nell’ambito dei progetti “PNRR Agritech” e “Diacox” e pubblicato sulla rivista scientifica Science of The Total Environment) che ha calcolato per la prima volta gli effetti della pressione antropica sulla trasmissione e diffusione della malattia causata da Xylella.

Probabilità di infezione in un sito dipende da tipologia di uso del suolo

La Xylella dal 2013 si è propagata in 54 mila ettari di oliveti, provocando la morte di milioni di piante. I ricercatori hanno analizzato i modelli spazio-temporali dell’epidemia dal 2015 al 2021, mettendoli in relazione con le diverse classi di uso del suolo utilizzate come indicatori dell'intensità delle attività umane.

La Xylella, che sta avanzando verso il Nord della Puglia, si presenta localmente più raggruppata, ma più dispersa sul territorio, aspetto che ne ostacola il contenimento.

Si è osservato anche che la probabilità di infezione in un sito dipende in gran parte dalla tipologia di uso del suolo che ne caratterizza il contesto circostante: la struttura del paesaggio (campagna aperta o città), la distribuzione degli alberi ospiti e maggiori dettagli sui flussi di auto, camion o treni rappresentano elementi chiave per la previsione della diffusione.

Le ricadute dello studio Crea su Xylella

Le ricadute dello studio Crea sono importanti perché la tempestiva previsione di propagazione del patogeno permette di salvaguardare le colture e affrontare la malattia in modo più efficace, concentrando il monitoraggio e le misure di contrasto nelle zone individuate.

In tal modo si riduce la necessità di interventi a tappeto su territori vasti, limitando l'abbattimento indiscriminato di piante, la perdita di biodiversità vegetale e l'uso dei pesticidi.

Il modello messo a punto dai ricercatori è trasferibile ad altri casi studio, anche per progettare strategie di sorveglianza nelle aree a rischio ancora prive di malattie. Ad esempio sulle principali strade dove il trasporto è più elevato e per formulare ipotesi sullo scenario di diffusione dell'infezione attraverso movimenti legati agli spostamenti antropici, come la circolazione di macchinari e l'elevato livello di attività umane che comporta il turismo.

Crea, da pressione antropica impatto decisivo per diffusione di Xylella - Ultima modifica: 2023-07-24T08:55:58+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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