Introdurre innovazioni di processo e di prodotto per migliorare la produzione di olive da mensa e le relative tecnologie di trasformazione. È l’obiettivo del progetto Alive (“cAratterizzazione e valorizzazione delle oLIVE da mensa e a duplice attitudine”), finanziato dal Mipaaf, e coordinato da Innocenzo Muzzalupo, ricercatore del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria - Centro di ricerca olivicoltura, frutticoltura, agrumicoltura (Crea-Ofa).
Progetto Alive per trasferire conoscenze e innovazione
«Il progetto Alive – ha riferito Muzzalupo in un webinar organizzato per presentarlo – è nato per rispondere alle esigenze del Piano strategico per l’innovazione e la ricerca adottato dal Mipaaf che descrive come obiettivo “promuovere il trasferimento di conoscenze e innovazione nel settore agricolo e forestale nelle zone rurali”.
Per il comparto olivicolo si evidenzia la necessità di introdurre innovazioni di processo e di prodotto per:
- le tecnologie di trasformazione delle olive da mensa volte a:
a) migliorare le caratteristiche di qualità e tipicità dei prodotti sul territorio;
b) determinare in modo ottimale gli indici di maturazione; - la produzione di olive da tavola (miglioramento dei processi di deamarizzazione). Abbiamo preso in considerazione in primo luogo le quattro varietà coltivate per la produzione di olive da mensa Dop, cioè Nocellara del Belice (Nocellara del Belice Dop), Bella di Cerignola (Bella della Daunia Dop), Itrana (Oliva di Gaeta Dop) e Ascolana (Ascolana del Piceno Dop).
Su queste abbiamo compiuto una serie di analisi per caratterizzarle e valorizzarle, ma soprattutto per prenderle come confronto per valorizzare altre varietà a duplice attitudine, fra le quali abbiamo considerato le più interessanti, per caratteristiche e diffusione, cioè Carolea e Nocellara messinese, che hanno entrambe alto rapporto polpa/nocciolo ed elevato peso medio delle drupe, Leccino e due nuove varietà messe a punto nel nostro Centro, la Rosso di Sicilia e la Dolce di Sicilia».
Sei diverse branche di lavoro
Il progetto Alive è abbastanza articolato, ha sottolineato Muzzalupo. «L’attività di ricerca è divisa in sei diverse branche di lavoro, di ciascuna delle quali è responsabile un ricercatore del Crea-Ofa:
- valutazione delle cultivar di olivo a duplice attitudine durante il processo di trasformazione, per la loro valorizzazione nella produzione di olive da tavola (responsabile Flora Valeria Romeo);
- caratterizzazione dei metaboliti delle cultivar di olive da tavola e a duplice attitudine, che si ritrovano nelle drupe prima, durante e dopo il processo di trasformazione (Cinzia Benincasa);
- caratterizzazione morfo-bio-agronomica, molecolare e sensoriale delle nuove varietà di olive da mensa messe a confronto con le principali varietà di olive da tavola, con realizzazione di un oliveto di Rosso di Sicilia e di Dolce di Sicilia in Calabria per poterne studiare meglio le caratteristiche (I. Muzzalupo);
- valutazione della risposta a stress biotici e abiotici su cultivar di olive da mensa e a duplice attitudine (Amelia Salimonti);
- condivisione dei dati sperimentali col mondo produttivo e valutazioni sull’effettiva commercializzazione dei prodotti, divulgazione e trasferimento dei risultati sperimentali alle aziende del comparto olivicolo-oleario (I. Muzzalupo);
- piano di sfruttamento dei risultati, ricadute e divulgazione dei risultati (I. Muzzalupo)».
Nel 2021 altri webinar sulle olive da mensa
Sempre sulle olive da tavola, il Crea-Ofa ha programmato per il 2021 altri undici webinar, di sicuro interesse per olivicoltori e tecnici olivicoli, che affronteranno i seguenti temi, oggetto anche del progetto Alive:
- le cultivar di olive da tavola e a duplice attitudine e il loro miglioramento genetico;
- le tecniche colturali innovative per l’olivicoltura da tavola;
- la difesa fitosanitaria per l’olivicoltura da tavola;
- il microbioma dell’olivo: la fillosfera e la rizosfera;
- la trasformazione delle olive da tavola;
- la conservazione, il packaging e la commercializzazione delle olive da tavola;
- la tracciabilità delle olive da tavola e dei paté d’oliva;
- la qualità e gli aspetti sensoriali delle olive da tavola;
- le olive da tavola Dop (prima parte): la Nocellara del Belice e la Bella della Daunia;
- le olive da tavola Dop (seconda parte): l’Oliva di Gaeta e l’Ascolana del Piceno;
- le olive da tavola: la Taggiasca e la Peranzana.