Ultimi aggiustamenti sui dati di produzione di olio di oliva in Europa; gli ultimi rilievi trasmessi dalla commissione Europea (Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale) comunicano una produzione accertata alla fine di marzo, sulla base delle comunicazioni degli Stati membri, di 1,88 milioni di tonnellate di olio di oliva.
La Spagna rimane saldamente il primo paese produttore europeo, e mondiale, con 1.116.171 tonnellate ufficialmente registrare alla fine di marzo; si stima una produzione finale per l’annata di 1.120.000 tonnellate. Inevitabilmente il dato mostra una riduzione rispetto alla scorsa annata, che con 1,77 milioni di tonnellate di olio d'oliva rimane la migliore annata di sempre per il paese iberico.
Per l’Italia, i dati europei confermano il raddoppio della sua produzione: 361.145 t (marzo 2020) rispetto alle sole 175.000 t della stagione 2018/19.
Si abbassano rispetto alle previsioni i quantitativi confermati della produzione ellenica, 262.570 tonnellate di olio d'oliva, che si stima raggiungeranno 265.000 tonnellate. Come per l’Italia, il 2019 ha segnato una notevole ripresa rispetto all’annata precedente, quando la produzione della Grecia si era fermata a 185.000 tonnellate di olio d'oliva.
Tra gli stati membri, spicca il Portogallo, quarto produttore europeo con una produzione stimata quasi record di 130.000 tonnellate. L’aumento del 30% rispetto alla precedente campagna di raccolta (100.000 t), si inserisce in una tendenza positiva per il Paese, che negli ultimi decenni ha visto un incremento delle superfici investite a olivo e un parallelo ammodernamento degli impianti.
Ben più piccole, tutte inferiori alle 10.000 t, le produzioni degli altri Paesi: Cipro e Francia hanno raggiunto un totale di 6.991 t e 5.900 t di olio d'oliva; sono invece 4300 le t prodotte nel 2019/20 dalla Croazia.