Il servizio fitosanitario della Regione Toscana, Agroambiente.info, ha pubblicato il primo report relativo al monitoraggio per il rischio di infestazione in prima generazione della mosca dell’olivo per la stagione 2024.
I dati presentati danno una indicazione di massima di quello che potrà essere l’andamento iniziale della stagione, in base a un’analisi delle temperature invernali e della possibile carica residua. Il 2023 era stato caratterizzato da un consistente attacco di mosca nella parte finale della stagione che unitamente alla bassa carica produttiva dell’annata e dell’andamento climatico autunnale ha determinato una scarsa presenza di frutti non raccolti sulla pianta. Questo fattore fa ben sperare in quanto ha determinato un serbatoio di ovideposizione ridotto.
Analisi climatica dell’inverno 2023-24
L’inverno 2023-2024 è stato caratterizzato da temperature piuttosto elevate, come ha registrato il consorzio LaMMA. Come per il 2023, nel 2024 le temperature minime si sono attestate su valori decisamente anomali, così come i giorni di freddo sono stati molto pochi, ad eccezione di un breve periodo a inizio febbraio. L’inverno è stato succeduto da una primavera molto piovosa e temperature medie in linea con le medie storiche.
Indice di rischio
Il modello elaborato per il calcolo dell’indice di rischio per la prima generazione prende a confronto le temperature minime medie di tutte le province toscane dal 2019 al 2024.
In base a questa elaborazione Agroambiente.info ha stimato che per l’annata 2024, in base alla temperatura minima invernale tra novembre e febbraio, avremo un’annata con un livello di rischio medio/medio-alto, soprattutto nelle province costiere di Livorno, Pisa, Massa e Grosseto. Province nelle quali si sono rilevate temperature minime più altre rispetto al resto della regione.
L’indice di rischio calcolato dal modello poco si discosta dall’annata 2023 appena passata.
Per quanto riguarda invece il monitoraggio degli adulti nel periodo invernale e primaverile 2024, ha rilevato che l’andamento dei voli è stato più in linea con quello del 2022 rispetto al 2023 in cui si era registrato un picco di catture tra marzo e aprile.
Altri fattori ancora da valutare
Al momento della stesura del report non è possibile valutare alcuni degli altri fattori che concorrono alla determinazione di un quadro completo di quella che sarà la stagione.
Ad esempio, ancora non è possibile stimare quale sarà la carica produttiva del 2024. L’inverno mite e la primavera piovosa hanno aiutato la ripresa vegetativa dell’olivo confermato dalla fioritura piuttosto abbondante in tutte le province, seguita da condizioni climatiche favorevoli all’allegagione.
Dunque, il monitoraggio darà un quadro completo a seguito di:
- l’effettiva carica produttiva a inizio luglio: oliveti con carica produttiva bassa avranno una probabilità di infestazione più elevata e viceversa per gli oliveti con carica produttiva maggiore;
- fattori ambientali limitanti o favorevoli: piovosità, temperatura e altri fattori saranno determinanti nella determinazione dell’andamento dell’allegagione e dell’eventuale cascola.
Considerazioni finali
In base all’andamento climatico invernale-primaverile, al monitoraggio dei voli e alla fioritura avvenuta con un po’ di anticipo si possono riassumere così i principali punti evidenziati dal rapporto:
- il rischio di infestazione in prima generazione tra luglio e agosto potrebbe essere anticipato vista la fioritura e l’allegagione precoci;
- intensità di rischio nelle aree interne da medio a medio-basso;
- intensità di rischio delle aree di costa da medio a molto alto;
- l’intensità di infestazione andrà valutata in base alla carica produttiva (parametro ancora non valutabile);
- influenza dell’andamento climatico sull’infestazione e sulle diverse fasi colturali.
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