La Tunisia punta all’olio di qualità

tunisia olio
La Tunisia sta migliorando la qualità del suo olio di oliva grazie a un’iniziativa che aiuta anche i piccoli e medi produttori ad accedere ai mercati di esportazione

Il governo tunisino ha messo in atto un programma di ristrutturare e modernizzare il settore olivicolo oleario, sostenendo i piccoli produttori di olio di oliva nell’accesso ai mercati di esportazione e nel miglioramento della qualità dei loro prodotti. Tutto ciò è stato possibile grazie al sostegno ricevuto dalla Bers, Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e, dalla Fao, l’Organizzazione delle Nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura.

Lo sviluppo di questo settore si è dimostrato uno strumento per realizzare una crescita inclusiva a beneficio di tutti gli attori della catena del valore, compresi i piccoli agricoltori, studi recenti hanno infatti evidenziato come il settore dell’olio d’oliva di qualità potrebbe fornire mezzi di sussistenza resilienti, inclusivi e sostenibili.

La modernizzazione del settore olivicolo tunisino

Negli ultimi 20 anni, la produzione di olio d’oliva in Tunisia ha subito notevoli cambiamenti in termini di pratiche agronomiche di coltivazione e di trasformazione con l’introduzione di innovazioni tecnologiche.

I frantoi tunisini sono stati sottoposti a una significativa modernizzazione e gli impianti di lavorazione automatizzati rappresentano oggi i due terzi della capacità di molitura del Paese.

Guardando al futuro, saranno le tecnologie digitali, ormai sempre più diffuse, a dare una svolta nell’aiuto del controllo dei parametri di lavorazione come l’acqua, la temperatura e l’ossigeno. L’utilizzo di tecnologie produttive più moderne fornisce inoltre la possibilità di massimizzare quantità e qualità dell’olio prodotto e di riutilizzare i sottoprodotti che prima venivano scartati.

La strada da percorrere

I produttori e i trasformatori tunisini di olio d’oliva che utilizzano meno acqua e pesticidi sono già in linea con alcuni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030. Questo consente di posizionarsi sul mercato in una posizione competitiva, rispondendo alla consapevolezza ambientale dei consumatori che spingono a cambiare la domanda verso olive e olio d’oliva biologici.

Sono proprio le esigenze dei consumatori che hanno spinto il governo alla diffusione di un modello produttivo più sostenibile. «Il modello tunisino di olivicoltura biologica e a basso consumo idrico, con olivi in grado di sopravvivere a condizioni estreme, è già in buona simbiosi con la sostenibilità che tutti noi vogliamo nel prossimo futuro e per i nostri figli», ha dichiarato Mauro Meloni, direttore del Consorzio CEQ Extra ed esperto internazionale di olio d’oliva.

Per sostenere una più completa transizione ambientale del settore dell’olio d’oliva, sono necessari maggiore visibilità, finanziamenti e buona volontà da parte degli attori pubblici e privati per implementare le soluzioni pratiche già disponibili.

Qualità, igiene e sicurezza. Le strategie per l’esportazione

Gli ulivi crescono con una quantità minima di acqua e la produzione di gas serra è relativamente bassa, dunque, la diffusione di conoscenze è fondamentale per il miglioramento di pratiche di coltivazione e di lavorazione per ottenere la qualità necessaria per i mercati esteri.

L’aumento dell’attenzione del mercato al rispetto degli standard di sicurezza alimentare richiesti da supermercati e da altre catene di vendita al dettaglio, apre le porte alla possibilità di esportazione diretta e all’aumento del valore aggiunto per i produttori di olio. Pertanto, la sensibilizzazione sulla qualità, l’igiene e la sicurezza alimentare è essenziale per spingere ulteriormente verso l’acquisizione di certificazioni, che rappresentano un grande valore aggiunto per l’olio d’oliva.

I punti chiave dello sviluppo del settore olivicolo tunisino

Sono inoltre necessari investimenti per migliorare le operazioni lungo la catena del valore che va dall’albero al mercato, come sistemi di irrigazione avanzati, strutture di lavorazione automatizzate e la digitalizzazione delle esportazioni. In particolare:

  • sviluppo della qualità,
  • formazione degli operatori su tutti gli aspetti produttivi dalla raccolta alla commercializzazione,
  • incremento dei processi di certificazione riguardanti sicurezza alimentare e tracciabilità,
  • rispondere alle sfide della Covid-19: sensibilizzare, incoraggiare le buone pratiche e garantire la comprensione e il rispetto delle linee guida in materia di salute e sicurezza.

Gli investimenti sul settore olivicolo oleario tunisino rappresentano una occasione importante per un paese che sta emergendo tra i produttori di olio del bacino del mediterraneo che punta alla produzione di prodotti di qualità aumentando la competitività di questo produttore, ma anche una opportunità di sviluppo e sostentamento di economie e produttori locali in maniera sostenibile.

La Tunisia punta all’olio di qualità - Ultima modifica: 2024-08-30T14:47:07+02:00 da Barbara Gamberini

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