162 nuovi positivi, oltre alla conferma con una seconda analisi della pianta positiva a Polignano a Mare. Sono gli esiti dell’ultimo aggiornamento della campagna di monitoraggio della presenza del batterio della xylella in Puglia condotta dall’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali (comunicazioni Selge nn. 424, 435, 438, 441, 444, 448, 450, 454, 457, 460, 461, 462, 464 e 469 /2020), così come sono stati pubblicati sul sito istituzionale regionale Emergenza Xylella.
Un olivo a Monopoli, le altre piante fra Taranto e Brindisi
In particolare si segnala una nuova pianta a Monopoli (Ba) nella zona indenne fino al 14 dicembre scorso, ovvero quando, attraverso la Determinazione n. 179/2020, è stata inglobata nella nuova zona cuscinetto. Le rimanenti 161 piante sono quasi equamente distribuite tra le province di Brindisi (86) e Taranto (75).
Nel Tarantino aumentano le intercettazioni a Montemesola (31), Monteiasi (23), Taranto (18), ma c’è anche un nuovo positivo a Grottaglie e, per la prima volta, a San Giorgio Jonico e Faggiano.
Nel Brindisino la situazione appare sempre più compromessa a Cisternino, con ben 50 nuove piante infette; intanto prosegue lo stillicidio dei nuovi ritrovamenti nelle porzioni di territorio degli agri di Ostuni (18) e Ceglie Messapica (18) ancora ricadenti in zona di contenimento.
Quasi tutte le piante infette sono olivi (160), con l’eccezione di un mandorlo a Monteiasi e di un oleandro a Cisternino.
Monitoraggio Xylella, superati 1.000 positivi
Come è noto, la normativa in vigore prevede l’abbattimento di tutte le piante trovate infette ricadenti nella zona di contenimento; nel caso della pianta di Monopoli invece, risultando in zona cuscinetto, il Regolamento UE n. 2020/1201 prescrive anche l’abbattimento di tutte le piante delle specie sensibili alla sottospecie pauca ricadenti nel raggio di 50 metri, a eccezione degli olivi negativi alle analisi censiti come “monumentali”.
Con quest’ultimo aggiornamento del monitoraggio iniziato lo scorso giugno viene superata la soglia psicologica dei 1.000 positivi, numero preoccupante considerando che le piante infette, tutte nelle zone contenimento, cuscinetto e indenne, rappresentano l’avamposto dei focolai sul fronte epidemico.