Complice una scarsa allegagione ed i massicci attacchi di mosca olearia, la raccolta delle olive quest’anno volge al termine in anticipo. La raccolta, per chi non l’abbia già effettuata, è sempre un buon momento per osservare più attentamente le singole piante e cogliere i sintomi di eventuali problematiche fitosanitarie su cui si potrà intervenire successivamente.
In risalita verso Nord
Questa buona abitudine è ancora più importante da quando, ormai oltre 3 anni fa, è stata segnalata in Puglia l’estesa moria di olivi del Salento causata dall’introduzione del batterio xilofago Xylella fastidiosa, polifago patogeno da quarantena che sembra proseguire inarrestabile la risalita verso nord (è del mese scorso il ritrovamento di un’ulteriore focolaio di infezione a Ostuni, paese della provincia di Brindisi adiacente a quella di Bari).
In tutte le regioni, e in Puglia in particolare, sono in corso monitoraggi a cura dei servizi fitosanitari per tentare di individuare precocemente questo temibile patogeno dell’olivo e di molte altre specie, coltivate e spontanee, ma il territorio da “battere” è vasto e le risorse umane ed economiche sono limitate.
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