Sono a oggi 3046 gli olivi su cui è stata accertata l’infezione da batterio Xylella fastidiosa subsp. pauca “Ceppo CoDiRO”. L’ultimo aggiornamento riguarda gli esiti delle analisi comunicati dal portale istituzionale della regione Puglia (emergenzaxylella.it) pochi giorni fa. Il numero di piante infette nella zona di contenimento che risulta dall’attuale campagna di monitoraggio (cominciata la scorsa estate) segna un bilancio preoccupante per quanto riguarda l’epidemia, confermando un movimento del batterio verso nord, e un netto incremento rispetto alle 893 piante di olivo positive al batterio rilevate da campionamenti e analisi del 2016/17. Il focolaio più importante, per numero di piante infette (risultavano più di 1200 all’inizio di marzo) è quello che riguarda l’area inclusa nella zona di contenimento del comune di Oria, confinante con la zona infetta, area oggetto di molteplici ricorsi che hanno ostacolato l’attuazione degli abbattimenti delle piante infette.
Più ridotti numericamente ma altrettanto preoccupanti i nuovi focolai emersi negli agri di Ostuni, Cisternino e Ceglie Messapica, aree che ricadono nella zona cuscinetto, che hanno portato a un rapido aggiornamento delle aree delimitate, in particolare con l’espansione della zona cuscinetto che è stata estesa a parte dei comuni di Locorotondo, riguardando quindi per la prima volta la provincia di Bari, di Fasano (Br) e di Martina Franca (Ta). Il provvedimento, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia 44 del 29-3-2018, estende anche queste aree, finora solo sorvegliate, l’obbligo di controllo del vettore e le limitazioni alle attività vivaistiche già contemplate per la zona di contenimento.
Lotta al vettore della Xylella
Per limitare le popolazioni dei vettori della Xylella, principalmente di Philaenus spumarius o sputacchina media o dei prati, sono obbligatorie le misure di controllo nella zona di contenimento e di cuscinetto da effettuarsi nel periodo compreso tra l’1 marzo e il 30 aprile. Si tratta di operazioni meccaniche, come la lavorazione superficiale del terreno e la trinciatura di prati e malerbe o di interventi erbicidi o di pirodiserbo che mirano a ridurre la proliferazione del principale vettore, tramite l’eliminazione di erbe spontanee. L’obbligo riguarda tutti i terreni agricoli e non agricoli, scarpate e sponde di strade e canali, nonché le aree urbane, pubbliche e private.
In supporto di agricoltori e cittadini, il Comando dei Carabinieri Forestali della Regione Puglia si è mosso nei giorni scorsi comunicando l’avvio di una campagna informativa allo scopo di fornire le linee guida di riferimento sia per le aziende colpite dall’emergenza sia per le aziende che trovandosi nella stessa zona devono adottare misure preventive per evitare di essere infettate. L’attività dei Carabinieri Forestali, che si occupano anche dei controlli finalizzati al rispetto delle prescrizioni in tema di movimentazione e commercializzazione delle piante, sarà dunque quella di controllare il territorio oggetto delle misure preventive e di operare per garantire una corretta informazione al cittadino perché adotti tutte le misure necessarie indicate per contenere la diffusione del batterio.
Obblighi di lotta e reimpianti
Per effetto dell’entrata in vigore del decreto 4999 del 13/02/2018, "Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di Xylella fastidiosa (Well et all) nel territorio della Repubblica Italiana", oltre alle misure preventive diventano obbligatori anche gli interventi insetticidi di lotta diretta agli adulti del vettore sulle piante ospiti, indicati nel testo di legge da eseguirsi nelle stesse aree di contenimento e cuscinetto per il periodo che va da maggio a settembre.
Il decreto ministeriale affronta anche la questione a lungo dibattuta dei reimpianti, affermando il divieto di piante ospiti del batterio nelle zone infette ma con l’importante deroga, previa autorizzazione del Servizio Fitosanitario Regionale, all’impianto nelle aree situate nella zona infetta, eccetto la zona di contenimento: l’eccezione riguarda solo le varietà la cui resistenza o tolleranza al batterio sia stata dichiarata dal Comitato Fitosanitario Nazionale.
Una novità che apre alla ripresa per gli areali colpiti; per quanto riguarda l’olivo al momento le varietà tolleranti disponibili sono Leccino e Favolosa.
Stato dell’epidemia in Europa
Nel frattempo l’epidemia, in Italia, si conferma ristretta alla Puglia meridionale: il Mipaaf ha, infatti, recentemente confermato gli esiti negativi di tutti i controlli effettuati sul territorio nazionale ad eccezione delle aree infette e di contenimento, sulle numerose piante ospiti di Xylella.
Alcune evoluzioni invece si osservano nelle altre zone europee dove è stato trovato il batterio. Nella Spagna continentale è stata espansa la zona delimitata in cui sono attuate misure di contenimento del tutto simili a quelle della Puglia, che riguarda la provincia di Alicante: si tratta in questo caso di Xylella fastidiosa subsp. multiplex, batterio particolarmente temuto per i mandorleti dell’area valenciana. In Francia, eccetto che per i piccoli focolai al momento sotto controllo dell’area Provenza-Alpi-Costa Azzurra, la situazione dell’epidemia più importante è quella a carico della Corsica: l’intera isola risulta zona di contenimento dopo i numerosi casi accertati di piante infette dalla sottospecie multiplex.