FOOI, nominati i nuovi vertici della Interprofessione

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Nuovi dirigenti per la Filiera olivicolo olearia italiana, l’organismo interprofessionale dell’olio d’oliva e delle olive da tavola. Presidente è Anna Cane, vicepresidente Tommaso Loiodice

Cambio dei vertici della dirigenza della Filiera olivicolo olearia italiana (Fooi), l’organismo interprofessionale dell’olio d’oliva e delle olive da tavola. Nuovo presidente è stata nominata Anna Cane, presidente del Gruppo olio d’oliva di Assitol, che succede a Paolo Mariani, presidente di Assofrantoi. Vicepresidente è Tommaso Loiodice, presidente di Unapol. Alla direzione è stato confermato Giulio Martino (Italia olivicola). Nata nel 2016, la nuova Interprofessione comprende tutta la catena di produzione dell’olio d’oliva, dall’olivicoltura, rappresentata da Italia olivicola e Unapol, al segmento dei frantoiani (Assofrantoi e Aifo), fino all’industria (Assitol) e alle olive da tavola (Assom).

Anna Cane:
«Fooi rafforza cooperazione tra agricoltura e industria»

Anna Cane
Anna Cane

«Il nostro ringraziamento va a chi ci ha preceduto, per aver avviato un percorso di collaborazione e dialogo fra tutti gli attori della filiera, che ora sta dando i suoi frutti – ha dichiarato la neopresidente Cane –.

Con Tommaso Loiodice intendiamo proseguire su questa linea, rafforzando sempre di più la cooperazione tra agricoltura e industria. In questi anni abbiamo imparato a lavorare insieme, fatto tutt’altro che scontato.

Oggi sappiamo cooperare perché ogni anello della filiera ha fatto un passo avanti riconoscendo le problematiche degli altri. Così l’agricoltura con l’industria e, a sua volta, l’industria con tutti gli interlocutori olivicoli».

Proprio questo spirito di collaborazione ha permesso la rotazione che ha portato Assitol e Unapol a capo di Fooi. Laureata in Chimica, Anna Cane ha lavorato a lungo in grandi realtà aziendali del comparto e oggi, oltre ad essere presidente del Gruppo olio d’oliva di Assitol, è anche Scientific & Public Affairs Director di Deoleo-Carapelli Firenze.

Tommano Loiodice, titolare di un’azienda olivicola che opera a Corato (Ba), una delle “capitali” italiane dell’olio d’oliva, è da sempre impegnato nell’associazionismo di settore ed è presidente di Unapol, l’Unione nazionale dei produttori olivicoli.

«Valorizzare la produzione nazionale di olio d’oliva»

«L’interconnessione tra olivicoltura e aziende industriali è sempre più forte – ha aggiunto Cane – ed è fondamentale che questo si rifletta anche nella gestione dell’Interprofessione. L’obiettivo principale resta condividere strategie e iniziative per valorizzare la produzione nazionale di olio d’oliva e lavorare sulla sostenibilità, ambientale ed economica, del comparto. In tal senso, il primo contratto di filiera avviato dall’Interprofessione vuole essere la base per altri progetti analoghi, in modo da rendere fattiva la collaborazione tra tutti i componenti dell’Interprofessione.

L’apertura al dialogo ha consentito alla nuova Interprofessione di confrontarsi in modo più efficace con la ricerca scientifica, in particolare sul problema degli steroli e quello degli oli minerali negli oli d’oliva. Questa filosofia inclusiva ci porta a lasciare sempre aperta la porta a quelle realtà del mondo oleario che, finora, non hanno preso in considerazione i risultati positivi ottenuti e la nostra volontà di dialogo. L’auspicio, per i nuovi vertici, è che si avvicinino alla filiera altre componenti del comparto, gestendo così in modo unitario le sue tematiche più importanti, coinvolgendo anche la Grande distribuzione».

Tommaso Loiodice:
«Dare voce a tutti i soggetti della filiera»

Tommaso Loiodice
Tommaso Loiodice

La vicepresidenza di Fooi che mi accingo a intraprendere sarà tesa a valorizzare e difendere il delicatissimo e fondamentale ruolo della produzione, anello iniziale della filiera olivicolo-olearia, ha osservato Loiodice.

«Una filiera che partendo dal lavoro dei campi affida il proprio prodotto alla trasformazione che con cura e qualificata professionalità, a sua volta, grazie alle elevate capacità manageriali e imprenditoriali dell’industria offre al consumatore il prodotto imbottigliato. Non possiamo però non evidenziare che ancora oggi il grande assente in questo processo è la Gdo, la Grande distribuzione organizzata che ricopre un ruolo determinante nella fase finale di valorizzazione e salvaguardia della qualità del prodotto».

Per Loiodice «un prodotto di qualità nasce da buone e sane olive provenienti dai campi per poi passare nelle mani del frantoiano che con sapienza e professionalità ne esalta e preserva la qualità affidando il prodotto trasformato all’industria che imbottiglia la salutare spremuta naturale che è l’olio l’extravergine di oliva per renderlo posizionabile sugli scaffali deputati alla vendita e quindi al consumatore finale.

La fase che spesso viene sottovalutata è proprio quella finale di conservazione del prodotto imbottigliato e di sua giusta valorizzazione. Sappiamo che i principali nemici dell’olio sono la luce e il calore, perciò è doveroso proteggerlo in tutte le fasi di vita, se ne vogliamo preservare la bontà e le peculiarità nutraceutiche, così come dobbiamo cambiare l’approccio culturale iniziando a considerarlo un alimento e non un condimento.

Rivalorizzando il gioco di squadra sapientemente messo in campo sino a oggi e perseguendo i nuovi obiettivi auspicati, l’augurio è che per il comparto olivicolo-oleario italiano nasca una Interprofessione unica capace di dare voce con autorevolezza all’intera filiera. Ma in Italia, se vogliamo continuare a parlare di olivicoltura, occorre fare fronte comune senza se e senza ma nel contrastare la pandemia vegetale che si chiama Xylella».

FOOI, nominati i nuovi vertici della Interprofessione - Ultima modifica: 2023-06-29T10:30:37+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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