Tre associazioni di frantoiani fanno squadra “per il bene della filiera”

associazioni di frantoiani
Fioq, Aifo e Afp firmano un documento congiunto per esprimere convergenza su tre punti: prezzo delle olive, D.D.T. e/o fattura e apertura posticipata

Prezzo delle olive, D.D.T. e/o fattura e apertura posticipata: sono tre aspetti importantissimi nella gestione della prossima campagna olearia su cui tre associazioni di frantoiani hanno assunto per la prima volta una posizione comune. È accaduto nel corso della recente assemblea dell'Associazione frantoiani italiani olio di qualità (Fioq), tenuta a Corato (Baru) e incentrata sui temi salienti della prossima campagna olearia.

Elia Pellegrino
Elia Pellegrino

All'assemblea, presieduta dal presidente della Fioq, Riccardo Guglielmi, sono stati invitati anche il presidente dell’Associazione italiana frantoiani oleari (Aifo), Elia Pellegrino, e il presidente dell’Associazione frantoiani di Puglia (Afp), Stefano Caroli, i quali sono intervenuti in rappresentanza della propria base associativa.

Stefano Caroli
Stefano Caroli

Improcrastinabile la collaborazione
fra associazioni di frantoiani

Al termine di un dibattito incentrato sui punti strategici per una sinergia operativa e pragmatica tra le diverse associazioni che rappresentano le istanze dei frantoiani, è emerso che la situazione del comparto è talmente delicata e al contempo complessa da rendere ormai improcrastinabile una proficua collaborazione tra gli operatori e i loro rappresentanti. Perciò Guglielmi per la Fioq, Pellegrino per l’Aifo e Caroli per l’Afp hanno espresso convergenza sui seguenti punti:

Prezzo delle olive: al fine di garantire il frantoiano da spiacevoli sorprese, è volontà dei frantoiani definire il costo della materia prima “olive” solo dopo la frangitura, poiché esso sarà commisurato agli indici di resa e della qualità dell’olio ricavato;

D.D.T. e/o FATTURA: alla luce delle nuove disposizioni deve contenere, oltre alla descrizione del prodotto di origine italiana, anche quella delle cultivar utilizzate;

Apertura posticipata: dopo una riflessione sullo stato attuale delle olive, si ritiene opportuno posticipare l'apertura: si è giunti a questa conclusione perché questa campagna olivicola arriva dopo una stagione siccitosa che ha rallentato il processo di maturazione delle olive.

Su questi punti le tre associazioni stanno cercando una condivisione piena anche di tutti gli operatori frantoiani: il comparto richiede una posizione univoca e salda da parte di tutte le organizzazioni che rappresentano le aziende.

Guglielmi: «Unire la filiera e fare squadra»

Riccardo Guglielmi
Riccardo Guglielmi

È importantissimo chiarire un aspetto, onde evitare fraintendimenti, puntualizza il presidente Fioq, Guglielmi. «Non c'è la volontà di deprezzare il prodotto olivicolo italiano, né tanto meno c'è l'intenzione di fare cartello. Anzi, l'esigenza di quotare le olive dopo la frangitura, commisurando il loro prezzo in maniera proporzionale agli indici di resa e alla qualità dell'olio ottenuto, serve a evitare che il mercato sia oggetto di speculazioni e, diciamolo pure, per scoraggiare i produttori che furbescamente, in taluni casi, in passato hanno fatto ricorso a sostanze chimiche al fine di alterare il colore naturale delle olive, con lo scopo di deviare la percezione del frantoiano sullo stato di maturazione del prodotto. L'indice di resa può essere un parametro oggettivo cui ancorare la quotazione. E può essere un meccanismo per premiare davvero la qualità.

La posizione delle tre organizzazioni deve essere vista come un passaggio fondamentale per proteggere la filiera dalla longa manus di lobby che non fanno altro che danneggiarla. La Fioq, voglio ribadirlo ancora una volta, vuole difendere il vero made in Italy e l'aggettivo “vero” non deve essere dato per scontato. È giunto il momento che anche i produttori escano dalla logica che il frantoiano sia un commerciante che lucra sul loro lavoro. Facciamo parte tutti della stessa filiera e, se non facciamo squadra, altri la faranno al posto nostro facendoci la pelle e giocando sporco sul futuro delle nostre aziende, siano esse agricole o di trasformazione».

Tre associazioni di frantoiani fanno squadra “per il bene della filiera” - Ultima modifica: 2021-10-12T09:48:25+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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