Sono tutti e tre pugliesi i migliori oli extra vergine d’oliva della settima edizione del Premio Mastro d’Oro, l’unico concorso nazionale riservato esclusivamente ai frantoiani, promosso e organizzato dall’Aifo (Associazione italiana frantoiani oleari) insieme con l’Afp (Associazione frantoiani di Puglia) a Maglie (Le).
I tre vincitori del Premio Mastro d’Oro 2025
Vincitore assoluto è stato l’olio extra vergine d’oliva prodotto dal Frantoio Oleario Mossa Domenica di Sannicandro di Bari, con l’etichetta Natyoure.
Al secondo posto il Frantolio di D’Amico Pietro di Cisternino (Br) con l’etichetta Trisole.
Al terzo posto l’Azienda agricola Il Mandrione di Vieste (Fg) con le etichette Tenute Mandrione, Riserva, Yria-Bio Dop.
Premio alla qualità e all’innovazione

È stata una vittoria corale che premia non solo la qualità, ma anche la capacità dei frantoiani pugliesi di innovare nel solco della tradizione.
I vincitori sono stati selezionati dal Comitato di assaggio dell’Università di Bari, coordinato dal capo panel Alfredo Marasciulo e della professoressa Maria Lisa Clodoveo e riconosciuto dal Masaf, secondo criteri scientifici e oggettivi.
Oltre al podio nazionale, sono stati assegnati i premi Mastro d’Oro regionali, per i migliori oli di ciascuna regione partecipante, e i Mastro d’Oro monocultivar, dedicati agli oli prodotti da una singola varietà.
Diversi anche gli oli che hanno ricevuto menzioni d’onore, dimostrando quanto si stia alzando l’asticella qualitativa in tutta la filiera.
Futuro passa attraverso sapere artigiano Mastro oleario

Il concorso, nato per valorizzare la figura del frantoiano, mette al centro non solo il riconoscimento del miglior olio extra vergine, ma anche il lavoro di chi, con competenza e responsabilità, determina la qualità finale dell’olio extra vergine d’oliva.
«Il futuro dell’olio extra vergine passa attraverso il sapere artigiano del Mastro oleario, custode della qualità e innovatore di processo – ha affermato Alberto Amoroso, presidente di Aifo –. Un olio extra vergine d’oliva Dop, Igp o biologico nasce non per caso, ma dalla visione e dalla cura di chi opera nel frantoio. È il frutto di scelte consapevoli, tecniche sostenibili e controllo costante lungo tutta la filiera. Tracciabilità, sostenibilità, qualità certificata: oggi l’extra vergine non può prescindere da questi valori. Il Mastro d’Oro vuole premiare chi li incarna ogni giorno. Perciò desidero ringraziare tutti i frantoiani che, con coraggio, decidono ogni anno di mettersi in gioco inviando i propri campioni. Con questo premio vogliamo rendere visibile il valore umano e ambientale che sta dietro ogni bottiglia di qualità. La crescita del concorso, in partecipazione e livello qualitativo, è il segno della fiducia di tutti i frantoiani partecipanti».
Premio a competenza tecnica e responsabilità ambientale

«Il Premio Mastro d’Oro è un riconoscimento che guarda avanti, perché premia la competenza tecnica ma anche la responsabilità ambientale – ha aggiunto Stefano Caroli, presidente di Afp –. I frantoi non sono solo luoghi di trasformazione, ma presìdi culturali, ambientali e tecnologici che possono guidare la filiera verso modelli produttivi più sostenibili, tracciabili e capaci di raccontare l’identità dei nostri territori. Il podio tutto pugliese dimostra che la nostra terra resta un punto di riferimento per la qualità e l’innovazione nel comparto. Ci rivediamo per la prossima edizione del Mastro d’Oro, ma prima ci diamo appuntamento a Evolio Expo, il grande appuntamento dedicato all’innovazione olivicolo-olearia, in programma dal 29 al 31 gennaio 2026 alla Fiera del Levante di Bari, dove consegneremo il Premio Speciale Mastro d'Oro 2025 e continueremo a discutere di sostenibilità e futuro della filiera».
Aifo non è solo il Premio Mastro d’Oro
Il Premio Mastro d’Oro si affianca alle molte iniziative promosse da Aifo in collaborazione con Cna e altri attori del comparto olivicolo-oleario. Fra questi Italia Olivicola, la principale Aop del settore, con cui Aifo condivide da tempo obiettivi comuni nell’ambito della promozione dell’olio di qualità, anche grazie ai programmi operativi cofinanziati dall’Unione europea. Programmi che puntano a rafforzare il legame fra produzione agricola e trasformazione, valorizzare la tracciabilità, supportare la sostenibilità ambientale e offrire strumenti di crescita e formazione per tutta la filiera.
«Il messaggio che arriva da Maglie è chiaro – ha concluso Amoroso –. Il futuro dell’olio italiano passa da una filiera integrata e coesa, dove il lavoro degli olivicoltori e quello dei frantoiani si uniscono per dare vita a un extra vergine d’oliva tracciabile, sostenibile e riconoscibile nel mondo».
Per i visitatori percorsi di avvio all’assaggio

Per i visitatori di Mastro d’Oro 2025 il cuore del Salento ha offerto un’esperienza unica tra gusto, cultura e territorio.
Nei frantoi ipogei di Maglie centinaia di persone hanno partecipato ai percorsi di avvio all’assaggio, guidati da un panel di esperti assaggiatori: un’occasione per conoscere da vicino il profilo organolettico, la tracciabilità e le peculiarità degli oli extra vergine certificati Dop, Igp e biologici, ma anche per comprendere quanto la qualità non sia solo gusto, ma anche storia, territorio e sostenibilità.